23.10.15

Spudorata autopromozione


Forse ti ricordi, o forse no, che mesi fa è successo che ho perso il lavoro come migliaia e migliaia di altre persone in questo mondo infame. Da allora mi sono rimboccato le maniche e ho cercato di capire (e lo sto ancora facendo) cosa fare davvero del resto della mia vita. Mi piacerebbe dirti che in questo ultimo anno io mi sia rilassato e riposato, che abbia avuto il tempo di riflettere sulle mie scelte future. Ma invece, al contrario, non mi sono fermato un attimo (della qual cosa, come capirai, non posso certo lamentarmi, visto mutuo e famiglia da tenere su).

In ogni caso, tra un pensiero e l'altro, visto che quello che faccio è il grafico (sono un "art grafico", per chi mastica un po' di più l'argomento), ho dovuto radicalmente dare forma alla mia "immagine".
Questo dovrebbe essere il mio mestiere, quello che faccio da oltre 22 anni. E in realtà è quel che so fare e basta (e purtroppo la cosa suona anche come una mezza condanna, in questo periodo).


Di cose ne ho fatte tante e in tutte ho sempre cercato di restituire una certa continuità, così come all'immagine che davo di me stesso. Ecco quindi che ho realizzato tutta una serie di materiali autopromozionali che mi sono serviti (e mi serviranno ancora) per far sapere al resto del mondo chi sono, cosa faccio e come. E' un'esigenza che nasce appunto dalla mia ricerca di un lavoro in pianta stabile, anche se una serie di collaborazioni da freelance con agenzie di un certo spessore (tra Milano e Torino), mi spingono sempre più verso la vita randagia del lavoro autonomo.

Purtroppo (ma anche no) non ho vinto nessun Leone a Cannes per la comunicazione e quindi mi ritrovo costretto a fare uso dei normali mezzi promozionali, così come farebbe ogni buon artigiano. Bigliettini da visita, carta intestata, un pieghevole A4 a tre ante con il mio CV, una presentazione, le mie esperienze lavorative, gli strumenti di lavoro, gli interessi, i contatti.




L'anta di destra è fustellata con due taglietti, in modo da inserire
il bigliettino da visita tra le dita dell'illustrazione.



Spero di aver fatto un buon lavoro e che i vari materiali restituiscano tutto l'amore che  ho ancora il coraggio di provare per un mestiere del genere. Spero che si capisca il livello di professionalità della quale mi sono "macchiato" in tutti questi anni e che ho sempre inseguito il credo che vuole la semplicità (e l'eleganza) vincere sempre e comunque.

E spero vivamente di tenere lontano allo stesso tempo chi crede di poterti chiedere un certo tipo di servizio, professando il proprio ruolo da esegeta della comunicazione, per poi uscirsene con macchinazioni farlocche da accademia della crusca. Quelli cresciuti professionalmente tra gli anni '80 e '90, insomma, periodo dove in questo campo quasi tutto era concesso, e che oggi credono di stare al passo con i tempi solo per via degli "anni" che hanno sul groppone.

Quello proprio no. Piuttosto prendo il patentino per guidare i tram.

7 commenti:

CREPASCOLO ha detto...

Come scrivevi tempo fa, ti piace proprio tanto Chris Ware.
Bel CV. Io non ne vedo da tempo, ma Crepascola ne ricorda ancora alcuni che ci dicono come sarebbe stato Yellow Submarine, se a scrivere il soggetto del film fosse stato chiamato Phil K. Dick.
A me piace molto il colpo d'occhio con cui so immediatamente quali sono state le tue esperienze di lavoro che sono la tua ricchezza da spendere. Per gusto personale - sindacabilissimo, sia chiaro, in fondo sono il tizio che non riesce a leggere dieci pagine di fila di Jimmy Corrigan senza che un nervo sotto l'occhio sinistro non cominci a ballare la conga - non credo che, se fossi il destinatario di un CV sì bello da vedere, mi interesserebbe sapere che hai fatto il cameriere in un presepe vivente. Più o meno. Sei un ragazzo del '76. Ad un ipotetico datore di lavoro interessa cosa hai combinato come artista grafico. So cosa dicono i Sacri Manuali x la Creazione del CV Perfetto - ne ho letti un paio in anni in cui Ware aveva ancora i capelli , tanti immagino x coprire una testa sì grande - ma immagino che Macca quando ha fatto un provino a Lennon non gli abbia chiesto se suonava il campanello della porta di casa sua a sei anni. O forse sì. Era ed è gente strana. Non come me . Ciao ciao.

sartoris ha detto...

@Bicco, quanto cazzo sei bravo, mi spiace che l'editoria stia morendo (e male) perché tu sei il tipico professionista che in quell'ambito rappresenta (avrebbe rappresentato) uno stracazzo di valore aggiunto... quando passo di qua e vedo come lavori non faccio che pensare "questo sarebbe figo a fare copertine di... no anzi il suo posto sarebbe proprio da..." (poi sono costretto a ricredermi perché mi rendo conto che tutte quelle realtà cui avevo pensato stanno soffocando o non esistono più :-(

(detto ciò, non credo che un talento come il tuo possa vivere a lungo nell'incertezza - se non altro per il mutuo e la figliolanza - quindi ho fiducia che presto ti risistemerai, e devi averla pure tu!)

La firma cangiante ha detto...

Luigi, Luigi... quanto cazzo sei bravo? Nonostante il tuo brutto momento, che come sai è il mio, ti invidio un po'. Sei bravo, hai una direzione da seguire, prima o poi qualcuno che non sia un tonto completo lo dovrai pur trovare o no? Insomma, Internazionale e altre belle realtà son lì a dimostrarlo. Qualcosa dovrà ripagare prima o poi. Io mi sento semplicemente perso.

Larsen ha detto...

stimatissimo collega, siamo nella stessa palude vedo :D e pure dallo stesso tempo...
la palude padana... che tutto risucchia e poco restituisce.


il problema e' che io sto cominciando a pensare sempre piu' spesso: "ma perche' non mi trovo un posto da commesso al supermercato? ma chi me lo fa fare di continuare a sbattere la testa contro fanfaroni, guru e compagnia cantante?"

CyberLuke ha detto...

Mi unisco al coro di chi apprezza la tua bravura e riconosce la tua professionalità, e – purtroppo – anche di chi ha visto cambiare drasticamente il proprio scenario lavorativo negli ultimi mesi (un anno e mezzo, nel mio caso).
Pessimo momento (ma quando è stato un momento florido, per noialtri? forse gli anni ottanta?) per chi fa questo mestiere, e il vecchio adagio "mal comune, mezzo gaudio" non funziona per niente in questo caso.
Quindi, cosa resta?
Un gigantesco in bocca al lupo, dopotutto l'editoria viene data per morta da anni (decenni) e le librerie sono ancora piene, riviste e giornali continuano ad uscire e c'è sempre bisogno di illustratori, designer ed illustratori.
Confido che tutto si evolverà per il meglio.

Alberto Camerra ha detto...

I motivi per cui le librerie sono piene di libri e l'editoria sia in progressiva crisi, sono tanti ma non davvero complessi. Personalmente ci sono dentro, come grafico e come autore. Ma non apro una discussione in questo senso: non è la sede corretta e sarebbe molto prolissa.
Tornando a monte, alla tua situazione personale, sai già da tempo come la penso: sei bravo, parecchio (e questo te lo ripetono tutti). Vorrei però aggiungere un paio di cosette.
1. Non sei "solo" bravo. Hai il merito di aver creato uno stile preciso e molto piacevole (ecco perché, nonostante la crisi, lavori da freelance, cosa non del tutto scontata).
2. Non leggo info riguardo una tua conoscenza (perdonami, forse mi sfuggono), approfondita o meno, della lingua inglese. Perché, nel tuo caso, la bravura va anche esportata. Sono pienamente convinto che troveresti terreno fertile in terra anglosassone. Magari non esattamente come dipendente di un'agenzia (se ho capito bene, è il tuo obiettivo), ma di sicuro come freelance per varie agenzie. Lavori tra Milano e Torino, con Internazionale, ma il tuo è un talento che può (e deve) attecchire anche all'estero. Bada bene: non dico che devi andarci, all'estero (tra famiglia e mutuo, sarebbe problematico), però potresti prendere i contatti necessari e poi lavorare grazie alla rete (come fanno tanti altri artisti digitali).
Ti sto illudendo? Non credo.
Certo, nessuno può conoscere il futuro. Tuttavia io la vedo un po' così, per la tua (sicura) carriera.
;-)

LUIGI BICCO ha detto...

@ Crepascolo:
E' molto probabile che Ware ami l'infografica. Si respira nelle sue cose. Solo che lui è un gigante. Io al limite potrei scrivere una storiella e restituirla visivamente con questo stile (non che non ci abbia già provato, tra l'altro).
La questione del cameriere e del "presepe vivente" serve a stemperare una presentazione che non vuole prendersi troppo sul serio. E infatti più di quelle poche righe, non dico :)

@ Omar:
Quanto sei caro, ragazzo :) Un valore aggiunto? Chissà. Di sicuro mi piacerebbe fare cose che fino ad oggi mi sono state precluse, per un motivo o per l'altro. In ogni caso si tratta ora di capire se esiste da queste parti la giusta azienda alla quale donare il mio volenteroso apporto o chiudermi in casa pensando solo a me stesso. Per capirlo, di mezzo ci passa ancora un po' di tempo.

@ Dario:
Grazie davvero. Confido nel fatto che prima o poi la sfangheremo. E questo non perché io ho cose da mostrare e tu no (discorso che mi fa anche mia moglie), ma perché come ho imparato a mie spese è sempre e solo questione di astri. Devi beccare la persona giusta al momento giusto. Possono passare pochi giorni o anche anni, ma alla fine, se insisti come si deve qualcosa deve venir fuori :)

@ Larsen:
Il momento "ma chi me lo fa fare?" torna ciclicamente e ciclicamente viene superato. Questo perché mi dico che tanto non so fare molto altro. E poi, di questi tempi, prova tu a farti dare un posto come cassiere in un supermercato :D

@ Luca:
Che ci sia bisogno di grafici e designer, fortunatamente è vero. Che a tali figure mediamente vengano richieste qualifiche jolly sempre più strampalate un tanto al chilo, anche (esempio vero: "ah, che bravo che sei? Ma come te la cavi con javascript e php?").
Per tutte le altre questioni, noi ci siamo già "scritti" altrove ;)

@ Alberto:
Non che non ci abbia pensato, all'estero. Anzi. In Inghilterra e USA c'è chi ancora paga parecchio bene, per certe cose. La mia padronanza della lingua è appena sufficiente. La questione è che spesso, almeno all'inizio, si è costretti a rivolersi ad un'agenzia di rappresentanza (che devi pagare), per aver un intermediario. Sarebbe bello, insomma, ma è meno facile di quanto possa sembrare. Nonostante tutto, ho intenzione di mettere una pezza alla questione. In un modo o nell'altro :)

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