Riporto, direttamente dal sito Fantascienza.com, questa clamorosa "denuncia" verso un sistema che ha dimostrato, in più di un'occasione, di voler fare il buono e il cattivo tempo. Se la notizia fosse vera e confermata, mi verrebbe da pensare che non c'è davvero fine alla vergogna e alla faccia di tolla. Senza parole.
Rimossi i video, fine dei trailer sul web?
Secondo la SIAE, un sito come il nostro dovrebbe pagare una costosa licenza per poter pubblicare i trailer. Noi per tutta risposta smettiamo di pubblicarli.
450 euro al trimestre per pubblicare non più di trenta trailer. Questa è la licenza che secondo la SIAE i siti magazine come il nostro dovrebbe pagare per poter ospitare sulle proprie pagine materiale che, in fin dei conti, non è altro che pubblicità per i prodotti dei loro iscritti.
1800 euro l'anno, e oltretutto con il limite di 30 filmati contemporaneamente, il che rende questo balzello del tutto ineconomico anche per grandi siti che potrebbero permettersi di pagare la licenza. Quando mai solo 30 trailer possono produrre tanto traffico da generare introiti tali da ripagare 1800 euro?
Come mai questa cosa salta fuori adesso? Pare che tutto nasca da un accordo tra Agis e SIAE firmato all'inizio dell'anno, in cui Agis avrebbe messo sul piatto di una bilancia più complessa anche la concessione che i siti delle sale cinematografiche pagassero per poter pubblicare i trailer.
La cosa però veniva evidentemente redatta in modo abbastanza generico da renderla allargabile a ogni tipo di sito web. Del resto sulla base di quale principio un sito di una sala cinematografica sarebbe obbligato a pagare qualcosa che un sito di tipo diverso pubblica gratis? Ora a quanto sembra la SIAE ha deciso che l'interpretazione corretta della norma è quella di chiedere soldi a tutti. E ci ha telefonato intimandoci di sottoscrivere una licenza, minacciandoci di chiudere il sito e definendoci "illegali".
Non tanto per le minacce - siamo pur sempre una testata giornalistica registrata in tribunale, farci chiudere non è poi così facile - quanto per l'assurdità della richiesta, abbiamo deciso di chiudere completamente il reparto video. Soldi da noi con richieste che - dal nostro punto di vista - sono del tutto ingiustificabili non ne avranno.
Sappiamo di altri siti che stanno prendendo misure analoghe. Plausibilmente molti seguiranno, se la SIAE non affronterà la faccenda. Alla fine i trailer cinematografici saranno visibili solo su siti stranieri. Questo non piacerà molto, probabilmente, all'AGIS e alle agenzie di promozione dei film.
Dopo aver chiesto royalties sull'inno nazionale, o alle feste organizzate a favore dei bambini di Chernobyl per concedere di cantare canzoni popolari, la SIAE potrà aggiungere un altro bel trofeo alla sua bacheca di successi.
Intanto in queste ora si moltiplicano i tweet e i post su Facebook al riguardo.
Noi i trailer non li pubblicheremo più, ma quanto meno sia ben chiaro a tutti di chi è la colpa di queste vessazioni fuori da ogni logica.
Aggiornamento di poche ore fa: Il Corriere della Fantascienza ha pubblicato un nuovo articolo dove purtroppo si confermano le peggiori previsioni. Addirittura l'argomento sembra allargarsi anche ai video musicali.
Rimossi i video, fine dei trailer sul web?
Secondo la SIAE, un sito come il nostro dovrebbe pagare una costosa licenza per poter pubblicare i trailer. Noi per tutta risposta smettiamo di pubblicarli.
450 euro al trimestre per pubblicare non più di trenta trailer. Questa è la licenza che secondo la SIAE i siti magazine come il nostro dovrebbe pagare per poter ospitare sulle proprie pagine materiale che, in fin dei conti, non è altro che pubblicità per i prodotti dei loro iscritti.
1800 euro l'anno, e oltretutto con il limite di 30 filmati contemporaneamente, il che rende questo balzello del tutto ineconomico anche per grandi siti che potrebbero permettersi di pagare la licenza. Quando mai solo 30 trailer possono produrre tanto traffico da generare introiti tali da ripagare 1800 euro?
Come mai questa cosa salta fuori adesso? Pare che tutto nasca da un accordo tra Agis e SIAE firmato all'inizio dell'anno, in cui Agis avrebbe messo sul piatto di una bilancia più complessa anche la concessione che i siti delle sale cinematografiche pagassero per poter pubblicare i trailer.
La cosa però veniva evidentemente redatta in modo abbastanza generico da renderla allargabile a ogni tipo di sito web. Del resto sulla base di quale principio un sito di una sala cinematografica sarebbe obbligato a pagare qualcosa che un sito di tipo diverso pubblica gratis? Ora a quanto sembra la SIAE ha deciso che l'interpretazione corretta della norma è quella di chiedere soldi a tutti. E ci ha telefonato intimandoci di sottoscrivere una licenza, minacciandoci di chiudere il sito e definendoci "illegali".
Non tanto per le minacce - siamo pur sempre una testata giornalistica registrata in tribunale, farci chiudere non è poi così facile - quanto per l'assurdità della richiesta, abbiamo deciso di chiudere completamente il reparto video. Soldi da noi con richieste che - dal nostro punto di vista - sono del tutto ingiustificabili non ne avranno.
Sappiamo di altri siti che stanno prendendo misure analoghe. Plausibilmente molti seguiranno, se la SIAE non affronterà la faccenda. Alla fine i trailer cinematografici saranno visibili solo su siti stranieri. Questo non piacerà molto, probabilmente, all'AGIS e alle agenzie di promozione dei film.
Dopo aver chiesto royalties sull'inno nazionale, o alle feste organizzate a favore dei bambini di Chernobyl per concedere di cantare canzoni popolari, la SIAE potrà aggiungere un altro bel trofeo alla sua bacheca di successi.
Intanto in queste ora si moltiplicano i tweet e i post su Facebook al riguardo.
Noi i trailer non li pubblicheremo più, ma quanto meno sia ben chiaro a tutti di chi è la colpa di queste vessazioni fuori da ogni logica.
Aggiornamento di poche ore fa: Il Corriere della Fantascienza ha pubblicato un nuovo articolo dove purtroppo si confermano le peggiori previsioni. Addirittura l'argomento sembra allargarsi anche ai video musicali.
11 commenti:
Caro Luigi, ma che cosa si deve fare?
C'è ancora chi pensa che affermazioni quali "siamo un paese di merda" siano esagerate e qualunquiste.
Certo, nessuno dicendo cose del genere si riferisce a tutti gli italiani e alle brave persone che abitano questa italietta da quattro soldi.
Tantomeno nessuno si riferisce alla connotazione fisico/artistica del paese, tra i più belli al mondo.
Però, lasciamelo dire, siamo proprio un paese di merda.
L'attacco alle libertà è continuo. Poi cos'è sta pagliacciata sul diritto d'autore in qualsiasi situazione?
Se canto un brano intero sotto la doccia e c'è mia moglie che ascolta devo pagare il diritto d'autore?
Quindi che si deve fare, togliere tutti i video dai blog, dai siti, ammazzare la rete?
Ne esce una al giorno, è un attacco continuo, l'ammazzablog, ieri la notizia sui licenziamenti per i tempi indeterminati per motivi economici (cioè quando decide il PADRONE), adesso quella macchina mangiasoldi della Siae.
Ma dove stiamo finendo?
Prima o poi la gente si stuferà, spero che questi furboni se ne accorgano prima di portare la gente al limite della sopportazione.
Secondo me comunque è colpa dei magistrati milanesi.
Ciao, scusa lo sfogo, in questo periodo sono MOOOOOLTO nervoso, abbiamo anche noi i nostri bei casini grazie a una delle tante gestioni illuminate sul nostro posto di lavoro che, Prima o poi, andrà a ramengo.
PS: Non li mettere più sti post che mi fanno incazzare :)
Se è così, sarebbe pazzesco, noi gli si fa pubblicità gratis e loro vorrebbero farci pagare?
In questi casi ci vuole il passaparola trasformando questa assurdità in un boomerang per chi la propone.
Siae... l'ennesimo baraccone anacronistico da abolire! Non ci sono parole, davvero.
@ Dario:
Si nota, che sei un po' incazzato :)
A dire il vero non capita spesso di parlare di certi argomenti da queste parti. Ma questa cosa mi ha fatto davvero girare i gabbasisi. Quando credi che il periodo è già triste e decadente di suo, basta che giri un attimo la testa dell'altra parte che arriva qualche mister saputello a bacchettare e comandare.
E non parliamo di lavoro. Non ne parliamo nemmeno. Spero però che la tua (se è la tua) situazione si risolva presto.
@ Patrizia:
In realtà la situazione è un po' più complessa. Se ho capito bene, non sono certo le case di produzione cinematografiche o discografiche a fare pressioni. Per loro è pubblicità gratuita, si. Infatti non hanno mai fatto storie, anzi, sono le prime a distribuire il materiale promozionale, no?
La questione è che la SIAE vuole bypassare questa cosa. E infatti propone un pacchetto trimestrale. Vuoi pubblicare trenta trailer sul tuo sito? Non importa quali siano e a chi appartengano, basta che mi paghi 450 euro.
La cosa è molto più sottile di quanto possa sembrare, ma aspetto di informarmi meglio e di leggere qualcos'altro a tal proposito, prima di dire cazzate a mia volta.
@ Giovanni:
Non c'era nemmeno bisogno di conferme. Ne ha fatte di brutte abbastanza anche in passato. Niente di nuovo sotto il sole, purtroppo.
Fanno. Vomitare.
A quanto pare la SIAE non ha intenzione di risparmiare nulla a nessuno.
La richiesta della società, ovviamente, manderà in rovina anche l’azienda cinematografica che godeva del passaparola e della condivisione dei video in rete… ora come si farà?
Se la cosa diventerà effettiva, addio alla musica di youtube sui nostri blog o anche solo su FB!!!
Yeeshaval:
Tristemente vero.
@ Neliel:
Dipende da come ci si muoverà in tal senso. Non credo che la SIAE possa fare granchè su youtube e facebook, se non vietare i link. Ma in queste stesse ore si sta ritrattando, quindi ci tocca aspettare per capire.
Benvenuta da queste parti!
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