2.11.15

Le variant Bonelli e una riflessione

Questa cosa delle variant cover in Bonelli è iniziata l'anno scorso. All'epoca probabilmente ci avevano creduto poco o forse era una roba in via di rodaggio. I nomi coivolti erano comunque grossi. Nel caso non te li ricordassi, c'era Gabriele Dell'Otto su Ringo, Enrique Breccia su Adam Wild e Gipi su Dylan Dog. Te le mostro, che facciamo prima:




Personalmente non sono contro le variant cover, ma nemmeno sono un loro accanito sostenitore. Diciamo che quando si parla di "variant" dovrebbe essere intrinseco il concetto di valore aggiunto. Se vuoi vendere una variant meno interessante della classica, non hai capito di cosa stiamo parlando.
Immagino che l'anno scorso l'iniziativa in casa Bonelli sia andata bene, perché quest'anno la cosa si è ripetuta, a Lucca, con un quartetto di cover che fanno il botto. Ci trovi Claudio Villa su Zagor #600, Leo Ortolani su Orfani: Mondo Nuovo #1, Giuseppe Camuncoli su Morgan Lost #1 e Lorenzo Mattotti su Dylan Dog #350. Meravigliose, una più bella dell'altra.
Clicca, ingrandisci e sbalordisci:





Ma sorge una riflessione, guardandole. Tutte respirano a meraviglia, tutte con l'illustrazione che prende per intero la 1a e la 4a, il titolo dell'albo un filo più discreto, tutte con quel sapore di "nuovo" dato dal fatto che i vari interpreti grafici, oltre ad essere dei gustosi professionisti, non si sono mai confrontati (o quasi mai, nel caso di Villa) con i relativi personaggi. E' stata fatta una scelta oculata tra tanti talenti che dimostra che il gusto per certe cose "moderne" c'è eccome. Un gusto che altre volte è sembrato mancare.

Una cover diversa è possibile, insomma. Non dico che debba essere così tutti i mesi, perché vorrebbe dire rinunciare allo spazio in 4a o al colore "riconoscibile" sul dorsetto. Ma un pensiero per una via di mezzo si dovrebbe fare. Una veste del genere potrebbe nobilitare e arricchire ogni albo, giusto quel po' che serve per renderlo più appetibile.

10 commenti:

sartoris ha detto...

Oh fuori argomento: e' uscito il primo teaser trailer di "preacher" la serie TV... corri a darci un occhio (io lo posterei sul blog ma lo ho messo in stand by come ben sai:-)))

LUIGI BICCO ha detto...

:D Guarda, l'ho visto proprio una mezz'ora fa. Subito dopo aver pubblicato questo post. Non so cosa dire e forse non dico proprio niente.

CREPASCOLO ha detto...

Un mio amico da anni paga il caffè corretto zucchero e latte scaldato a vapore e cacao e non lo chiama cappuccino con le variant covers delle serie Image Comics degli anni novanta. Non gli albi. Solo le copertine. Il barista le incolla alle pareti.
Io sono favorevole alle varianti, ma mi piacciono specialmente quando hanno poco a che vedere con quanto nell'albo, come nel caso di quelle di Luigi Cortez Corteggi x Kriminal e Satanik.
Cover di Claudio Villa di Zagor con Cico disegnato come il Reuccio della canzonetta omonimo del cartoonist.
Cover di Mattotti di Dyd con l'indagatore dell'Incubo che è un incubo nella zucca di Groucho dipinto come lo Hyde sogghignante nella versione del Lorenzo di Fuochi.
Cover dell'omnibus di Preacher nello stile di quella di Uomini e Cani con le macchioline di finto sangue.
Adoro il fantafumetto.

Luca Lorenzon ha detto...

Sono l'unico a pensare che quella di Mattotti sia proprio brutta?

La firma cangiante ha detto...

Sarò un inguaribile anticaccio ma la mia favorita è quella di Villa, che bella è?

sartoris ha detto...

@Luca confermo, è la prima volta che un disegno di Mattotti sembra tirato via sbrigativamente, giusto perché «me lo avevano chiesto ma non c'ho tempo per 'ste stronzate!» :-)

Chemako ha detto...

l'illustrazione che prende per intero la 1a e la 4a: a me ricorda qualcosa.. :-)

LUIGI BICCO ha detto...

@ Crepascolo:
E infatti, guarda, posso assicurarti che quella di Zagor e quella di Dylan Dog non c'entrano nulla con il contenuto dell'albo. Le altre due si. Vai a capire.

@ Luca & Omar:
Non so. Almeno nella composizione è diversa dalle solite cover. A me era piaciuto davvero poco quella di Giardino per Julia.

@ Dario:
Villa si è superato, a 'sto giro. Molto "Thor", tra l'altro. Bella.

@ Alessandro:
Ecco, appunto. Non a caso, infatti, quegli albi di Ken erano il massimo della raffinatezza "grafica" che si potesse trovare in giro :)

CyberLuke ha detto...

Ha funzionato e funziona ancora per Marvel, perché non dovrebbe farlo anche in Bonelli?
E infatti "l'idea"è buona (persino nell'industria discografica, io da ex-collezionista, sai quante volte ho ricomprato lo stesso disco perché usciva con una copertina diversa?), su di me ha ormai scarso appeal (sono una vecchia, disincantata volpe spelacchiata) però su tanti altri sì.
E comunque: è un peccato non vederla mai nella sua interezza, se non "sbracando" l'albo tra le mani.

LUIGI BICCO ha detto...

@ Luca:
E' capitato parecchie volte anche a me, in passato, di cedere alla tentazione delle "edizioni" diverse. Per libri, fumetti e album musicali. Oggi, fortunatamente capita meno, ma capita ancora :)

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