29.1.15

Riscoprire Asterix


Forse ti ho già detto del mio strano rapporto con Asterix. I ricordi più vividi con la creatura di Goscinny e Uderzo riguardano per lo più gli anni '80, con la serie a fumetti (pubblicata a spizzichi e bocconi non mi ricordo nemmeno più dove) e la serie animata televisiva (che imperversava spesso sulle reti Rai, soprattutto nel periodo natalizio). Poi c'è stata qualche lettura più tardi, di straforo, ma sempre senza troppa attenzione.

Con il senno di poi, ovvero dopo aver ritrovato una grande passione per Lucky Luke, mi è quasi parso bizzarro che Asterix condividesse con il cavaliere solitario lo stesso scrittore. Perché quelle di Lucky Luke parevano così spiccatamente attuali, avventurose e godibili rispetto a quelle degli energici galli, pervase spesso da un ritmo lento e da una sopita ironia?


Semplice. Asterix parla di un manipolo di galli, appunto, che grazie ad una pozione magica hanno sempre e comunque la meglio sugli sventurati centurioni romani che non fanno che prenderle. Lucky Luke è un cowboy dallo sguardo sornione che spara più veloce della sua ombra decine di proiettili con la sua sei colpi (senza mai ricaricarla), cavalca Jolly Jumper, un cavallo che pensa ad alta voce, ed è sempre in giro per gli aspri scenari del lontano e selvaggio ovest americano rollando tabacco anche nei momenti di tensione.
Nel confronto, Asterix sembra perderci, che dici?

Ma.

Visti gli acquisti sempre più diradati, e in occasione della nuova ristampa in edicola proposta dalla Gazzetta, ho deciso di riprovarci. E ci sto riprovando con tutto l'amore possibile, credimi. Sto scrivendo ora, dopo aver letto i primi tre albi. Il risultato è che su tante cose ho avuto torto. So che arrivo tardi, ma bisogna proprio dirlo: Asterix, letto con l'attenzione dovuta, è cosa meritevole assai. Non sto a spiegartene i motivi (la critica feroce alla società dell'epoca? La pungente e colta ironia?) perché probabilmente tu li hai letti e riletti mille volte.

Ma ti dico perché QUESTA edizione è particolarmente meritevole:


1 - Il formato ampio. La nuova scintillante colorazione e la stampa pressoché perfetta fanno davvero di questi albi i migliori mai stampati di Asterix (in un post di qualche mese fa, qui, ero perplesso circa una recente edizione quasi simile di Mondadori).


2 - L'apparato redazionale è tra i più ricchi e sontuosi mai visti in appendice ad un'opera a fumetti. Stiamo parlando di pagine e pagine di retroscena, guida agli episodi, interviste agli autori, scansioni di matite e appunti originali. Quasi ci metti di più a leggere questo materiale che non la storia a fumetti.


3 - Le storie, finora. Per uno strano meccanismo editoriale, la Gazzetta sta presentando gli albi non in stretto ordine cronologico (leggi: ha fatto un "magheggio" all'inizio per arrivare a pubblicare la storia che ha ispirato il nuovo film di animazione quando è uscito nelle sale a metà gennaio). Nonostante tutto, se la qualità è quella di Asterix e Cleopatra, Asterix e il Giro di Gallia e Asterix e il Regno degli Dei (uno più bello dell'altro, giuro), diciamo che per manifesta incapacità di vedere le cose come stavano, non sono mai stato davvero in grado di apprezzare la serie come avrebbe meritato.

4 - L'offerta economica. Nonostante si sia lontani dai fasti economici ai quali ci ha abituati la Gazzetta negli ultimissimi anni con le serie bédé (due albi originali in uno a 4 euro), il prezzo di Asterix (6 euro) è ampiamente giustificato, perché è un elegante volume brossurato e perché è parecchio curato nella stampa, nella confezione e nei materiali extra di cui sopra.

Accattatìllo.


P.S.: Nel caso tu te lo stia chiedendo, si, io continuo a preferire Lucky Luke per ovvie ragioni di "stato mentale". Ma questo non va ad inficiare sull'effettivo valore di Asterix.

6 commenti:

Marco Bertoli ha detto...

la serie a fumetti (pubblicata a spizzichi e bocconi non mi ricordo nemmeno più dove)

Sul Giornalino, forse, come anche Lucky Luke.

La firma cangiante ha detto...

Bella iniziativa davvero, presi due copie del numero uno, una per noi, una per regalarla. Ancora non ho avuto tempo di leggerlo. Purtroppo la cadenza settimanale a 6 euro per tutti quegli albi per me è diventata insostenibile. La mia coscienza unita alla disoccupazione non mi hanno permesso di dedicarmi a questa opera. :(

Luca Lorenzon ha detto...

Questa raccolta non l'ho fatta (benché non abbia quasi nessun volume di Asterix visto che li ho letti tutti in biblioteca) per ragioni di spazio. Mi pare che il formato è ben più grande del solito 19x26 e non so neanche se mi starebbero nelle mensole!
Sono l'ultimo a poterne parlare, quindi, ma io avrei preferito una carta patinata mentre se non sbaglio questa non lo è.

LUIGI BICCO ha detto...

@ Marco:
In effetti ero indeciso tra Il Giornalino e Il Corriere dei Piccoli. Vagando senza meta per la rete, non sono riuscito a venirne a capo.

@ Dario:
Ti capisco bene. E infatti non è detto che io vada avanti all'infinito. Mi ha aiutato proprio il fatto che compro molte meno cose :)

@ Luca:
E infatti il formato fa parecchio brodo. Stiamo parlando di un albo cartonato in un splendido formato 22x29 cm.
Al contrario di te, la patinata mi fa sempre storcere un po' il naso e onestamente preferisco un bel cartoncino come quello di questa edizione (se ti interessa, comunque, la recente serie della Mondadori ha adottato invece la patinata, ma la qualità di stampa non si avvicina minimamente alla versione Gazzetta).

Chemako ha detto...

La sto seguendo anche io, nonostante abbia quasi tutti i volumi Mondadori con la costina bianca.
Qui il valore aggiunto sono i redazionali, ottimi, completi e che ti permettono di rileggere la storia con un occhio ed uno stato mentale diversi.

LUIGI BICCO ha detto...

Sono un compendio perfetto. Una conoscenza così accurata sulla cultura francese (e su vizi e virtù dei francesi) permettono di apprezzare appieno la verve creativa e ironica di Goscinny. Approfondimenti del genere mi piacerebbe leggerli anche su tante altre opere a fumetti (ma cominciamo ad accontentarci di questi).

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