Se ti piace Aphex Twin dovresti già sapere che è in uscita il suo nuovo album, Syro. Dopo ben tredici anni di "realtivo" silenzio (nel mezzo ci sono passati un disco di remix, 26 Mixes for Cash, e una compilation, Chosen Lords), il buon Richard David James torna alla ribalta con questo ennesimo lavoro sperimentale che, nelle intenzioni, dovrebbe allontanarsi dai suoi lavori più duri e cattivi (Come to Daddy, 1997) per tornare a quell'ambient elettronico che lo ha reso celebre e amatissimo (su tutti, voglio ricordarti quel gioiello intramontabile di Selected Ambient Works 85-92 che puoi ascoltare per intero qui).
Il disco sarà disponibile in download digitale, CD e vinile dal prossimo 19 settembre e per ora è possibile ascoltare solo la prima traccia (di 12 totali, per la durata complessiva di circa 64 minuti), intitolata minipops 67 [120.2][source field mix]. Eccotela qui sotto.
Inoltre, Ian Anderson, fondatore dello studio Designers Republic, una delle aziende più amate dall'etichetta Warp e dallo stesso James, si è occupato della splendida confezione di Syro.
Il disco sarà disponibile in download digitale, CD e vinile dal prossimo 19 settembre e per ora è possibile ascoltare solo la prima traccia (di 12 totali, per la durata complessiva di circa 64 minuti), intitolata minipops 67 [120.2][source field mix]. Eccotela qui sotto.
Inoltre, Ian Anderson, fondatore dello studio Designers Republic, una delle aziende più amate dall'etichetta Warp e dallo stesso James, si è occupato della splendida confezione di Syro.
Sul sito SentireAscoltare, Edoardo Bridda scrive:
Anderson racconta che il concept si basa su alcune idee suggerite dallo stesso producer a proposito del packaging dell’album. “La prima era quella di stampare l’album o una singola traccia direttamente nella fabbricazione della cover, in modo che agisse come deboss; la seconda quella di stampare foto delle presse dalle quali i vinili venivano stampati; la terza quella di documentare i costi sostenuti per la fabbricazione dell’album”.
Le bonus track, scritte in deboss, compaiono nella versione limitata del disco (in 200 copie), mentre nel booklet è presente, sotto l'ironica dicitura “Disinfographic”, la lista di tutti i materiali (più relativi costi) utilizzati per realizzare l’album. Una vera sciccheria, si. Anche se personalmente, devo proprio dirtelo, sono molto più interessato ai contenuti interni.
2 commenti:
... Ah ah ah non saresti un grafico, se non ti piacesse Aphex!!!! (lo amo anch'io ma è pazzesco, non ho mai incontrato uno che lavorasse con photoshop che non fosse un devoto della sua musica) :))))
Vero! Fa molto design :)
Ci sono certe cose sue che mi piacciono davvero parecchio, altre meno. E comunque ai miei colleghi, tanto per dire, non piace granché. Quindi la media scende.
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