1.4.14

Cosa avevano in comune Salvator Gotta, Nick Drake, i Promessi Sposi, Topolino, l'Uomo Ragno, il Postal Market e la Freccia Nera?

Copyright: GettyImages. Foto tratta dal saggio Superman di Larry Tye.

I primi tre, di sicuro la saudade. The Sadness. La malinconia, la tristezza. Ecco cosa avevano in comune. Per tutti gli altri, adesso ti spiego. Qualche giorno fa mi sono ritrovato a pensare alle letture dell'infanzia. Non quelle che ti sei scelto, ma quelle che ti hanno imposto a partire dalle elementari. Pensaci bene. A quell'età, lo scopo dovrebbe essere quello di invogliare un ragazzino alla lettura. A me capitò che la voglia volevano torgliermela e per farlo si mise a punto un vero e proprio attentato al raziocinio. Mi rifilarono un libro sbagliato, insomma. Sono andato a cercarlo sul web. Eccotelo qui.

Una Bimba alla Ventura è un libro di Salvator Gotta. Una storia miserrima di cui non trovi sinossi nemmeno sul web. E questo è tutto dire. Solo parecchi anni dopo ho scoperto che Gotta era uno scrittore italiano che all'epoca aderì subito al fascismo scrivendone, tempo dopo, addirittura l'inno ufficiale, la Giovinezza. Una Bimba alla Ventura, in ogni caso, era un romanzetto triste e desueto già all'epoca, che qualche professore d'italiano aveva l'ardire di farti passare per un testo di formazione (che certe cose te le scrolli di dosso facile, ma se ti capita una testa di minchia come professore d'italiano, te lo porti dietro per parecchio). Quindi quel libro era brutto, ed era scritto pure da un fascista. La scoperta di Nick Drake a sedici anni, in confronto, rappresentava un periodo florido e gioioso della mia vita*.

* Beninteso, Nick Drake è stato un grande, ma non era proprio un vessillo dell'allegria, come sai. In fondo, il fatto di essersi suicidato con gli antidepressivi mentre ascoltava i Concerti Brandeburghesi di Bach e con una copia de Il mito di Sisifo di Albert Camus sul comodino, qualcosa doveva pur voler dire. Comunque, se non sai chi è, prova ad ascoltare su Grooveshark il suo bellissimo disco d'esordio, Five Leaves Left, che in fondo ne vale la pena anche oggi.

Comunque. Ritornando alle letture, te la faccio breve e ti dico che dopo il romanzetto di Gotta, arrivarono gli immancabili Promessi Sposi, che se oggi sono disposto ad ammettere trattarsi di un quasi riuscito capolavoro della lingua italiana, ma abbastanza noioso, all'epoca dalla letteratura mi allontonò, avvicinandomi invece all'uso degli antidepressivi (come Nick Drake). E ti prego, non fare quello colto tirando fuori che i Promessi Sposi servono alla formazione del linguaggio anche in tenera età. Io leggevo Topolino e l'Uomo Ragno e in testa non si erano nemmeno ancora piazzate le "femmine". Te lo do io, il linguaggio.

Nell'ordine, come dicevo: Topolino, L'Uomo Ragno e le "femmine".

Da allora cercarono di appiopparmi altre letture. Ma niente. Ormai il pasticcio era fatto. L'unica cosa buona che sfiorai (ma che non lessi comunque, vista ormai la mia idea di lettura come momento estremamente noioso), era La Freccia Nera di Stevenson. Probabilmente mi avrebbe salvato in anticipo sui tempi, come invece avrebbe fatto dopo qualche anno la scoperta, del tutto autonoma, di quella letteratura controversa e affascinante che ha salvato anche te. Qualche variante può esserci, ma i nomi sono sempre più o meno quelli. Parlo dei 13/14 anni e di gente come Poe, Lovecraft, Stoker, Melville, Stevenson, Conrad. Storie che parlavano di storie a cui seguirono anche le prime letture impegnate di altro tipo, ovvero quelle storie che parlavano di persone: Hesse, Gibran, Wilde, Bulgakov, Svevo, Calvino e compagnia cantante.

Tutto questo per dire che oggi come oggi sento di avere carenze davvero grosse per quanto riguarda certi classici (come te, del resto, a meno che tu non possa vivere il lusso di passare tutte le tue giornate leggendo). Tutto questo per dire, ancora, come io stia provando piacere, peccaminosamente solo oggi, nell'aprire e leggere un Salgari qualsiasi (poi te ne parlo come si deve, che la questione merita). Tutto questo per ricordare a me e a te, se sei prole munito, di seguire con attenzione e dedizione le letture di tuo/tua figlio/figlia. Perché di quelle prime letture, possiamo starne certi, se ne ricorderà eccome.

P.S.: Che poi non so. Un piccolo sforzo, i docenti, potrebbero farlo. Non dico Calvino, che alle medie forse risulterebbe ostico (anche se il suo Barone Rampante si presterebbe davvero parecchio), ma su Stevenson ci sarebbe da mettere la mano sul fuoco. Avessi letto all'epoca la sua Isola del Tesoro, me ne ricorderei oggi come di una magia senza paragoni, invece di leggerlo in tarda età e notare invece delle sciocchezze con fare spocchioso.

7 commenti:

davide garota ha detto...

nick Drake ancora oggi può dire qualcosa. Non c'è bisogno di essere sempre felici o di cercare la felicità. E' un grande.
"l'ho visto scritto e l'ho sentito dire, una luna rosa è sul tuo cammino".
Che poi non è sempre depressivo, è solo perche si è suicidato...

LUIGI BICCO ha detto...

Non c'è bisogno nemmeno di cercare la tristezza, a tutti i costi. Nick Drake era un grande, ripeto. Io me ne sono innamorato a 16 anni, scoprendo lui e David Sylvian nello stesso periodo. Ed è tutto dire.

Ma Sylvian è rimasto a casa, a tavola. Non se n'è mai andato davvero.

La firma cangiante ha detto...

Io devo dire che, fortunato, non ricordo letture pesanti e spiacevoli inculcatemi a forza, nemmeno da professori stronzi. Ammetto di non conoscere Una bimba alla ventura, ma che cazz'è? I Promessi Sposi li lessi al biennio e mi piacquero parecchio, all'epoca ero forse già predisposto alla lettura e sopportavo bene questo classico. Calvino per il poco che ho letto mi ha sempre fracassato, con tutto il rispetto, i marroni. Ricordo invece con piacere letture giovanili come I ragazzi della via Pal, Capitani coraggiosi, Viaggio al centro della Terra e cose così... Serbo invece un brutto ricordo de Il vecchio e il mare, libro che non ho mai più avuto cuore di riprendere in mano. Apprezzai invece, triennio superiore, alcune opere considerate veri mappazzoni dai più come L'educazione sentimentale di Flaubert o Il rosso e il nero di Stendhal... Mah, vai a capire...

La firma cangiante ha detto...

PS: tra tutto ciò che hai citato il meglio era sicuramente il Postalmarket!

LUIGI BICCO ha detto...

Vedi, vedi? Ti hanno rovinato Clavino, ti hanno. Personalmente credo che Calvino sia stato un uomo fuori sal suo tempo. Uno sperimentatore assoluto avanti anni luce. Prova a leggere Il Barone Rampante o Se una Notte d'Inverno un Viaggiatore.

Altro che biennio. A me I Promessi Sposi li avevano dati alle medie, ti rendi conto? Lì ho imparato ad odiarli. Solo parecchi anni dopo ci siamo incontrati di nuovi e riconciliati.

Sarebbe interessante se le scuole prendessero in considerazione come letture anche certi fumetti. Ma questo è un altro discorso.

Gripa ha detto...

Tutto vero!
Perseveranza femminile esclusa.
Le donne leggono di più.

LUIGI BICCO ha detto...

Così sembra. Così si dice. Sicuramente vero in quell'età delicata.

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