17.1.14

#CoglioneNo. O forse si?


Ormai li avrai visti ovunque. I video virali firmati con l'hashtag #CoglioneNo (in coda ne trovi uno, qui trovi gli altri due) hanno fatto il giro del web in lungo e in largo. Nel mio piccolo, a tutte le discussioni che stanno nascendo sull'argomento, aggiungo solo che non c'è soluzione e non c'è speranza. Anzi, consiglio ai capi d'azienda di destinare sempre meno alla comunicazione, consiglio alle agenzie e ai creativi freelance di cambiare mestiere e consiglio ai giovani che intendono intraprendere questo mestiere di cambiare in corsa le proprie aspirazioni. Così le aziende venderanno meno e saranno costrette a tagliare ulteriormente i loro già risicati budget e le agenzie e i freelance chiuderanno i battenti. E così andremo tutti a puttane. Ci ritroveremo tutti lì.

E' un discorso morto e sepolto. I furbetti esistono ovunque. Sta a te non farti prendere per il culo. E se hai paura di non riuscire a pagare la bolletta, allora mettiti d'impegno e studia per diventare dentista. O anche meccanico. Che anche in tempi di crisi come questi, se ti si spaccano i denti o il semiasse dell'auto, devi metterli a posto per forza.
(P.S.: Quest'ultima frase è dettata dal fastidio dell'essere consapevoli che le cose non possono cambiare. Non sto consigliandoti di metterti davvero a fare il meccanico, perché dovrei consigliarlo prima a me stesso. Hai capito, no?)

A chiusura dell'argomento sottopongo alla tua attenzione l'articolo Perché le aziende non pagano volentieri i creativi, scritto da Enrico Sola per Il Post. Illuminante. Così come uno dei commenti che ti riporto qui sotto.


Il che è verissimo, caro amico. Pura legge, quasi. Ma ciò non toglie che la questione pone le basi sempre su UNA sola verità insindacabile, è cioè che è dai tempi del baratto che se TU chiedi un servizio a ME, di qualsiasi servizio si tratti, devi poi ripagarmi in qualche modo. Altrimenti non venirmi a chiedere un cazzo. Tu te ne stai tranquillo a casetta tua e io mi spendo qualche serata in più a quattro di bastoni sul divano senza sentirmi colpevole. Punto.

4 commenti:

sartoris ha detto...

Il discorso è talmente complicato che mi annoia (anche io l'ho seguito, il dibattito. E grossomodo la penso come te) (piuttosto Hartfield & McCoy l'hai poi visto? Molto bello neh? Ok è Romeo e Giulietta ma rivisto da McCarthy. Ed è avanti mille miglia a qualsiasi melodramma italiano;-)

LUIGI BICCO ha detto...

Annoia parecchio anche me. Se non vivessi solo di quel mestiere, al momento, sarei molto contento :)

L'ho vista, l'ho vista. Mi mancano i primi 20 minuti (ti ho mandato il messaggio cinque minuti dopo averlo beccato per caso facendo zapping). Il primo episodio mi ha preso parecchio. Paxton e Costner sono davvero convincenti. Spero per il secondo che con questa miniserie si sia lasciato alle spalle gli anni di inedia. Non so quanto avrà centralità la storia d'amore per tutta la miniserie (probabilmente si passerà ad altro, visto che dovrebbero esserci parecchi morti di mezzo). Non mi aspettavo di meno però, dai. Kevin Reynolds avrà anche qualche macchia sul curriculum, ma anche delle belle cose.
Oh! Mercoledì sera vediamo come prosegue la storia :)

P.S.: Intanto mi hanno passato i primi episodi di "Justified", quella con il Raylan Givens di Elmore Leonard. Tu l'hai vista?

sartoris ha detto...

No Justified mi manca (ero un po' indietro con breaking bad e mi ci sono dedicato anem'e core ultimamente) ma ne ho letto pareri discordanti. Mi saprai dire. Intanto "Kostner Rulez" :-)

LUIGI BICCO ha detto...

Intanto hanno passato anche "Terra di Confine". Ti faccio poi sapere per Justified.

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