19.4.13

Storm Thorgerson


Si è spento ieri all'età di 69 anni Storm Thorgerson, personaggio che la storia ricorderà come il designer e fotografo britannico più influente del mondo della musica. E la storia, in parte, ha proprio ragione. Celebre soprattutto per aver curato l'immagine discografica dei Pink Floyd, Storm fondò lo studio grafico Hipgnosis nel 1968, per il quale ha prodotto una serie spaventosa di cover che nel tempo sono diventate celebri e rivoluzionarie. Le sue opere più note, a parte i succitati dischi per i Pink Floyd (la sua cover per The Dark Side of the Moon è spesso citata come la migliore di tutti i tempi), sono quelle che lo hanno portato a collaborare con (tanto per citarne qualcuno) Peter Gabriel, Led Zeppelin, AC/DC, Black Sabbath, Genesis, Alan Parsons Project, The Cranberries, Dream Theater, The Mars Volta, Audioslave, Paul McCartney, Europe e Muse.

Con un nome del genere, non poteva che diventare altro che un gigante dall'immaginario ricco, spaventoso e senza fine. Un punto di riferimento e un maestro. Eccovi qui sotto alcune delle sue cose più preziose. Per tutto il resto della sua straordinaria e sterminata produzione (anche quella al di fuori del mondo della musica), potete invece fare riferimento al suo sito ufficiale o al libro dedicato alla sua arte, Eye of the Storm: The Album Graphics of Storm Thorgerson.























8 commenti:

Luca Lorenzon ha detto...

Ma come, l'altro giorno mi dici di non conoscere molto la Paper Tiger e oggi mi tiri fuori il loro asso nella manica, l'autore fondamentale degli Album Cover Album e delle altre raccolte di copertine di dischi?

Influence & coincidence...

Tra i vari aneddoti ricordo di quello secondo cui un complesso gli chiese una cover con un albero che brucia, ma lui si rifiutò di appiccare fuoco a un albero.

Se ne è andato veramente un gigante, uno di quelli che (come i suoi sodali i fratelli Dean) hanno mostrato la rotta per gli anni a venire, anche se il suo contributo non sarà mai così apprezzato come quello di persone che operano in campi con maggiore visibilità.

CyberLuke ha detto...

Ho riconosciuto parecchie copertine, ma non sapevo che l'autore fosse sempre lui.
E avrei dovuto, invece: stesse immagini precise, nitide ma dallo spiccatissimo tono onirico.
Quelle di The Alana Parsons Project sono tra le mie preferite, ma anche quella di The Division Bell è superlativa.
Non riconosco l'ultima, una delle più evocative.

Non ci posso credere, l'abbiamo perso.

LUIGI BICCO ha detto...

@ Luca 1:
Ma sai allora che non ho capito? Della Paper Tiger ricordo solo i cataloghi illustrati fantasy. Cosa intendi dire che Thorgerson era il loro asso nella manica?
Carino l'aneddoto che citi. Che abbia a che fare con un albero, però, c'è una sua stampa: Tree of Half Life. Bellissima.
Thorgerson è una strada da seguire. Lo è stato per tanti e, in parte, credo abbia fortemente influenzato anche altri artisti. Ad esempio Dave McKean, tanto per citarne uno a caso.

@ Luca 2:
Un gigante, si. Personalmente mi piacciono molto i concetti dietro le cover dei Pink Floyd. E per quanto riguarda la realizzazione, sono da citare soprattutto le due di Echoes, Division Belle e quella di Peter Gabriel.
L'ultima appartiene all'album Synrise della band belga dei Goose. Il disco non è un granché, ma la cover... :)

Luca Lorenzon ha detto...

La Paper Tiger pubblicò un sacco di roba anche per pubblici diversi, e anche in formati diversi. Figurati che ristamparono anche alcuni fumetti di Frank Hampton. Accanto alle raccolte di illustrazioni fantasy che ricordi (e per cui probabilmente è più conosciuta la casa editrice) fecero uscire parecchio materiale che raccoglieva criticamente le copertine di dischi più belle e significative. Oltre alla serie degli Album Cover Album fecero ad esempio Walk Away Renée, uno cartonato sulle cover psichedeliche, ecc.
Thorgerson ebbe un ruolo fondamentale in queste pubblicazioni perchè ne fu, se non l'autore della maggior parte dei contributi scritti, il supervisore. Forse il vero e proprio deus ex machina, anche se dovrei controllare.
Neon Park, quello di "Weasels ripped my flesh" te lo ricordi?

LUIGI BICCO ha detto...

Devo ammettere di non ricordarmi assolutamente della serie Album Cover Album. Mi sa che ti tocca proprio farci un post, sai? :)

Neon Park so chi è. Non sapevo che avesse fatto anche quella cover di Frank Zappa. Io lo conosco per la copertina di "In the Court of the Crimson King". Bellissime entrambe, in ogni caso.

Anonimo ha detto...

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Gripa ha detto...

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Uno spazio editoriale frequentemente
aggiornato, dinamico, imprevedibile e informale.
A tutti gli effetti tra i miei "giornali" preferiti,
dentro e fuori la web-edicola.

Guarderò diversamente le copertine dei Pink F.

LUIGI BICCO ha detto...

@ Alessandro:
E, visto che è tema cocente di questi giorni, nemmeno prendo sovvenzionamenti statali, pensa :D

Un abbraccio, Alessandro.

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