Al Parker (1908-1985) è stato un illustratore americano molto popolare, spesso ricordato come "il decano degli Illustratori". Il suo lavoro è apparso su tutte le riviste più celebri tra gli anni '30 e '60 (Collier, Cosmopolitan, Evening Post, Sports Illustrated, Vogue). I suoi dipinti brillanti e dai colori vivaci (compresi quelli dai temi più spensierati) hanno contribuito a ridefinire il concetto di illustrazione, dando vita da allora ad uno stile ampiamente imitato, anche se in pochi riusciranno ad eguagliare il suo senso del colore e della composizione.
Nel 1948 divenne uno dei membri fondatori della Famous Artists School e ideatore di una serie di corsi d'arte didattici insieme a Norman Rockwell e Albert Dorne. Nel 1965 entrò nella Hall of Fame della Society of Illustrators.
9 commenti:
Molto efficace, quanto connotativo di un'epoca... il che, forse, oltre ad essere un pregio, è anche un "difetto".
Illustrazioni simili oggi non sono più richieste, a meno che il cliente non voglia esplicitamente richiamare atmosfere vintage.
Chissà se si recupererà quest'arte, dopo lo strapotere di Photoshop.
sono bellissime!
@ Luca:
Val la pena ricordare l'enorme lavoro che si celava dietro illustrazioni pittoriche di questa portata. Oggi, oltre che "vintage" come giustamente dice, risulterebbero probabilmente fuori portata per qualsiasi rivista.
Forse.
@ Ari:
Che belle davvero, né? :D
A proposito di riviste, sai che sono abbonato a Internazionale quest'anno, vero?
Sai cosa ti sto dicendo, vero?
Hai letto tra le righe, vero?
Caro mio, e che ti devo dire? Quest'anno non ci siamo ancora sentiti. Probabilmente stanno allentando le briglie per una questione economica.
Ma appena li sento, sarai il primo a saperlo :D
Grandi illustrazioni. Provo regolarmente a lasciare commenti ma non restano.Ciao Luigi.
Ciao Davide. Mi spiace per questa cosa. E non so proprio da cosa possa dipendere. Insisti :)
Trovo che alcune abbiano una carica erotica notevole anche se mitigata e un po' camuffata dai colori accesi. In generale ci si trova coinvolti dall'intensità delle espressioni e dalla naturalità delle pose.
@ Enrico:
Cosa abbastanza normale, se tieni conto dei riferimenti fotografici ai quali Parker si ispirava. Per non parlare delle modelle, come si vede anche nelle prime due tavole che ho postato :)
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