12.9.12

"Santo cielo, quante stronzate"


Allora. Questa è bella. Questa è davvero bella. Riporto la cosa pari pari da un articolo de Il Post, perchè la cosa merita attenzione e perchè Chris Kluwe (nella foto sopra), punter dei Minnesota Vikings, è uno dei miei nuovi, imprescindibili miti.

In pochissime parole è successo questo: qualche tempo fa Brendon Ayambadejo, linebacker dei Baltimore Ravens (si sta parlando della NFL, per chi non lo avesse capito), si è espresso pubblicamente a favore dei matrimoni gay.
Ma il democratico (fuori luogo, evidentemente) Emmet C. Burns, delegato dello stato del Maryland, ha scritto di proprio pugno una dura lettera di risposta al giocatore, indirizzata però al proprietario della sua società, Steve Bisciotti.


Ecco la sua lettera:
Molti dei miei elettori e molti dei vostri tifosi sono inorriditi e sbalorditi dal fatto che un membro di una squadra di football possa esprimersi in merito a una questione così controversa e cercare di influenzare l’opinione pubblica in un senso o nell’altro. Molti dei vostri tifosi non sono d’accordo con le sue posizioni e pensano che non debbano avere posto nello sport, che è fatto per il tifo, l’intrattenimento e l’entusiasmo. Penso che Ayanbadejo dovrebbe concentrarsi sul football ed evitare di dividere i suoi tifosi.

Richiedo pertanto che lei prenda i necessari provvedimenti, come proprietario della squadra, per impedire altre dichiarazioni di questo tipo da parte dei suoi dipendenti, e che ordini a Ayanbadejo di smetterla con questo comportamento ingiurioso. Non sono a conoscenza di altri giocatori che abbiano fatto quello che fa Ayanbadejo.
A sua volta, in risposta alla lettera di Burns, Chris Kluwe ha difeso il "collega" Ayanbadejo e ha cercato di spiegare al delegato perché invece è importante che lo sport si occupi anche di questioni sociali e politiche. E lo ha fatto con una lettera parecchio accalorata. Tenetevi forte. Eccola qui nella sua brillante integrità, prima che venisse "pulita" e resa "presentabile" per il TwinCities Pioneer Press:
Caro Emmett C. Burns Jr.,
Trovo inconcepibile che lei sia stato eletto come delegato dello stato del Maryland. Il suo livore e la sua intolleranza mi imbarazzano, e mi disgusta pensare che lei sia in qualsiasi modo e a qualsiasi livello coinvolto nel processo di formazione delle politiche sociali.

Le posizioni che lei abbraccia ed espone non prendono in considerazione alcuni punti fondamentali, che illustrerò con dovizia di particolari (potrebbe esserle necessaria l’assunzione di uno stagista che la aiuti con le parole più lunghe):

1. Come sospettavo, non ha letto la Costituzione, quindi le vorrei ricordare che il Primo, primissimo emendamento di questo fondamentale documento si occupa della libertà di parola, e in particolar modo delle limitazioni di tale libertà.

Utilizzando la sua posizione istituzionale (facendo riferimento ai suoi elettori in modo da minacciare implicitamente la gestione dei Ravens) per dichiarare che i Ravens dovrebbero «scoraggiare dichiarazioni di questo genere» da parte dei loro dipendenti – nello specifico Brendon Ayanbadejo – non solo lei sta chiaramente violando il Primo Emendamento, ma dimostra di essere una narcisista macchia di merda.

Che cosa mai l’ha fatta diventare così stupido? Mi sconcerta che un uomo come lei, che fa affidamento sullo stesso Primo Emendamento per coltivare i propri studi religiosi senza timore di ritorsioni da parte dello Stato, possa giustificare il soffocamento del diritto alla libertà di espressione di qualcun altro. Chiamare “ipocrita” un uomo come lei sarebbe come mancare di rispetto a questa parola. “Osceno, assurdo ipocrita del cazzo” è un po’ più appropriato, forse.

2. «Molti dei vostri tifosi non sono d’accordo con questa presa di posizione e ritengono che [questi argomenti] non debbano avere posto nello sport, che dovrebbe riguardare il tifo, l’intrattenimento, l’entusiasmo e nient’altro». Santo cielo, quante stronzate. Ha sul serio detto questa roba, lei che è stato «attivamente coinvolto nelle task force del governo che si sono occupate delle conseguenze culturali e sociali della schiavitù in Maryland» (come recita la sua voce di Wikipedia, ndt)? Non ha mai sentito parlare di Kenny Washington? Di Jackie Robinson? Nel 1962 la NFL prevedeva ancora la segregazione razziale, che è stata spazzata via grazie a atleti e allenatori coraggiosi che hanno osato esprimere il loro parere e fare la cosa giusta.

E nonostante tutto questo lei è capace di dire che la politica e le questioni politiche «non dovrebbero avere un posto nello sport»? Non so neanche da dove cominciare per immaginare la dissonanza cognitiva che con ogni probabilità sconvolge in questo momento la sua mente confusa e marcia, e la ginnastica mentale con cui il suo cervello si è contorto fino a produrre una dichiarazione così assurda da meritare una medaglia d’oro olimpica.

3. Questo è più un mio dubbio personale. Ma perché odia la libertà? Perché odia il fatto che altre persone vogliano avere la possibilità di vivere le loro vite ed essere felici, anche se la pensano in modo diverso dal suo, o si comportano in modo diverso? In che modo, in che forma, la riguarda il matrimonio gay? In che modo influisce sulla sua vita? Teme che se il matrimonio gay diventasse legale, lei comincerebbe all’improvviso a pensare al pene? «Oh merda, il matrimonio gay è stato approvato, devo subito correre a farmi sfondare di cazzi!». Ha paura che tutti i suoi amici diventino gay e non vengano più la domenica a vedere le partite da lei? (Comunque è improbabile, dato che anche ai gay piace guardare il football).

Posso assicurarle che il matrimonio gay non avrà alcun effetto sulla sua vita. I gay non verranno a casa sua a rubare i suoi figli. Non la trasformeranno magicamente in un lussurioso mostro mangiacazzi. Non rovesceranno il governo in un’orgia di edonistica dissolutezza soltanto perché all’improvviso avranno gli stessi diritti del 90 per cento della nostra popolazione – diritti come le indennità della previdenza, agevolazioni fiscali per chi ha figli, i permessi familiari o i congedi per malattia per prendersi cura dei propri cari, e l’assistenza sanitaria estesa a coniugi e figli. Sa che cosa farà ai gay il fatto di avere questi diritti? Li renderà cittadini americani a tutti gli effetti, proprio come tutti gli altri, con la libertà di perseguire la felicità con tutto ciò che questo comporta. Le dicono niente le battaglie per i diritti civili degli ultimi 200 anni?

In conclusione, spero che questa lettera, in qualche modo, la porti a riflettere sulla dimensione del colossale casino che lei ha spudoratamente scatenato ai danni di una persona il cui solo crimine è stato esporsi per qualcosa in cui credeva. Buona fortuna per le prossime elezioni, sono certo che ne avrà bisogno.

Cordialmente,
Chris Kluwe

P.S. Mi sono dannatamente esposto sulla questione del matrimonio gay, quindi può anche prendere il suo «non sono a conoscenza di altri giocatori della NFL che abbiano fatto quello che fa Ayanbadejo» e ficcarselo nella sua piccola boccaccia priva di empatia, strozzandocisi. Stronzo.
Fine della lettera e della questione.
Mio Dio, a volte basta poco.
Che liberazione.
Che bel mercoledì.
Grazie, Chris.

14 commenti:

La firma cangiante ha detto...

Spettacolo, se riuscissimo a rimettere tutti a posto le persone stupide in questa maniera ci sarebbero molte meno stronzate in giro.

GiovanniMarchese ha detto...

Eroico.

LUIGI BICCO ha detto...

@ Dario:
Purtroppo, per una serie di "casuali" eventi, non credo che una cosa del genere possa mai accadere, ad esempio, nel nostro Paese. Rimettere in riga le persone sotto gli occhi di tutti, però, sarebbe un buon esercizio di stile.

@ Giovanni:
Più di quanto si possa immaginare, secondo me.

Viktor ha detto...

Kluwe for president, ma da noi, subito!

ari ha detto...

Da noi, ahimè, un certo calciatore, un tale..come si chiama già?...Antonio Cassano, ha dichiarato "Ci sono froci in squadra? Se penso a quello che dico, chissà che cosa vien fuori. Sono froci? Problemi loro, me la sbrigo così, sennò mi attaccano da tutte le parti. Son froci, se la vedessero loro. Mi auguro che non ci siano veramente in Nazionale".
Spero non si offenda nessun tifoso di Cassano.

ari ha detto...

(si capiva l'ironia, sì)

davide garota ha detto...

Io i complimenti li voglio fare a te Luigi, che ti occupi anche di questioni che non sono solo grafica, fumetto e compagnia. Nel tuo piccolo sei un po Kluwe.
Ahahahaha!

LUIGI BICCO ha detto...

@ Viktor:
Eggià. E del nostro attuale presidente cosa dovremmo farne? :D

@ Ari:
L'ironia si capiva eccome. Anche se io ormai non sono più un suo tifoso da più di un anno e mezzo, come ben sai. E comunque sempre e solo in senso sportivo. Ma l'esempio è in negativo e non è che in America ne manchino, eh.

@ Davide:
Nel mio MOLTO piccolo, caro Davide. E' facile stare dietro una scrivania e rigirare una notizia del genere. Anche se, oddio, probabilmente una bella lettera pesante e scurrile, potrei scriverla anch'io :)

michele benevento ha detto...

che bellezza...
grazie Luigi... è proprio un bel modo di cominciare la giornata...
m

LUIGI BICCO ha detto...

Haaa! Visto Michele? A volte basta proprio poco.

A proposito. E' un po' che non posti niente di nuovo delle tue cose. Evvabbè che adesso lavori su progetti super segreti, ma io resto in trepidante attesa, eh ;)

Enrico ha detto...

Spettacolare! E come dev'essere liberatorio poter esprimersi in questo modo senza incappare in qualche assurda citazione per offese personali...

LUIGI BICCO ha detto...

@ Enrico:
Non so se Kluwe l'abbia passata completamente liscia. Ce lo dirà solo il tempo. Ma la situazione alla quale mi riferivo prima è proprio questa. Sono sicuro che altrove la "punizione" non si sarebbe fatta aspettare per nulla.

CyberLuke ha detto...

In Italia, le querele per diffamazione vanno forte.
Basta scrivere su un blog "in quel ristorante si mangia uno schifo" per beccarsene una.
Se da una parte certe leggi tutelano, dall'altra rendono difficilissimo sfogarsi e dire quello che si pensa.
E Chris, diciamolo, si può permettere più di un buon avvocato per farsi valere in tribunale.
Magari, noialtri meno.

Avere un avvocato in famiglia aiuta parecchio, ad ogni modo. ;)

LUIGI BICCO ha detto...

@ LUca:
Concordo in tutto. Ma anche qui da noi ci sono parecchie persone che possono "permettersi" buoni avvocati. Eppure, evidentemente, di base devi avere comunque un bel po' di pelo sullo stomaco :)

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