25.6.12

Il mio primo assemblato Hi-Fi, finalmente


E' costato tanta fatica, tanto tempo e qualche spicciolino ma alla fine, il mio primo assemblato hi-fi, è riuscito a vedere la luce. Si, il primo. Perchè fino a ieri la musica l'ho sempre ascoltata attraverso piccoli compatti o tramite pc. La questione che ora il registro deve cambiare e che mi voglio sudare la musica che ascolto, ve l'ho già spiegata qui.

Comunque.

Partendo dall'amplificatore che nelle intenzioni, almeno all'inizio, doveva essere un sinto amplificatore, alla fine ho preso un Onkyo A-9155B. Modello nero, 2 canali, 48 watt a canale, rapporto segnale rumore da 100dB. Questa casa produttrice di Osaka è salita alla ribalta negli anni '70 soprattutto per la produzione di diffusori, ma insieme ad altri brand, come ad esempio la Denon, rimane una di quelle più gettonate tra chi cerca una certa qualità a costi contenuti. E quindi chi sono io per non dargli un'occasione?



Il giradischi è un Pro-Ject Debut III. Alla fine uno dei migliori, mi dicono, nel rapporto qualità prezzo. Braccetto e testina sono della Ortofon modello OM 5E, trazione a cinghia e velocità 33/45 giri. E' completamente manuale. Questo vuol dire che per passare da una velocità all'altra bisogna smontare il piatto e far salire la cinghia con una levetta apposita. E non ha nessun led che si accende. Lo attacchi alla corrente, primi un tasto e il piatto comincia a girare. Punto. Questo perchè la casa tedesca Pro-Ject Audio System crede in quella filosofia che cerca la purezza del suono nelle sole parti meccaniche. Si dice insomma che più parti elettroniche sono presenti su un giradischi, più a pagarne è il suono in uscita. Una cosa del genere, insomma.


Il giradischi me lo sono un po' sudato. L'ho preso infatti alla Fnac di Grugliasco e me lo sono portato a casa. Con mio padre l'abbiamo provato dopo un paio di settimane, che prima non ho proprio trovato tempo. E sorpresa: il braccetto non andava su e addirittura mancava la testina. Siamo tornati alla Fnac ed è bastato che gli dicessi: "vi ammazzo tutti" che loro gentilmente ne hanno subito ordinato un altro nuovo. Tempo di attesa: Altre due settimane.

Infine, questione diffusori: era da parecchio che cercavo un paio di buone casse senza dover per forza spendere un patrimonio. In fondo mi rodeva parecchio avere amplificatore e giradischi in casa impacchettati da più di un mese e mezzo. Guarda qua, guarda là, leggi una recensione, fai un salto in un negozio audio video, fanne un altro e alla fine il lavoro l'ha fatto mio padre. Un bel giorno passo a trovarlo e mi fa: "Ho preso questi. Se ti piacciono, portateli a casa, altrimenti me li tengo per la tv". Si trattava di un paio di casse Jamo S-602 Dark Apple.


La Jamo, ho scoperto poi, è una casa danese rispettosa del suono e dei materiali utilizzati. Li ho provati e a mio padre non li ho più restituiti. Anche perchè, quando ho sentito che li aveva pagati solo 160 euro, mi son passati i fantasmini di pacman davanti agli occhi. Io che ormai ero rassegnato a dover spendere ben più di quella cifra, mi sono ritrovato tra le mani un paio di buone casse che, vi assicuro, suonano straordinariamente bene, per quello che costano.

Qual è stato il primo disco che, casualmente, ho liberato dal fardello e dal fastidio di un sacchetto di cellophane troppo stretto?


Quale brano di questo disco ho ascoltato per primo?

Lullaby of Birdland by Sarah Vaughan on Grooveshark

P.S.: Poi vi parlerò anche del mio primo ascolto "attento" dell'album Time Out del Dave Brubeck Quartet, accompagnato dalla lettura dei cenni storici e tecnici.

8 commenti:

Alberto Camerra ha detto...

Luigi, complimenti. Non solo per tutto l'assemblato. Ma in particolare per il piatto giradischi; mio antico sogno tutt'ora irrealizzato.
:)

GiovanniMarchese ha detto...

Wow! Ammirevole. :)

LUIGI BICCO ha detto...

@ Alberto:
Anche per me è stato un piccolo sogno che finalmente si è avverato. E me lo sto godendo come si deve :)

@ Giovanni:
Ci ho speso dei soldi. E neanche troppi. Non ho fatto nient'altro, insomma. Basta anche poco per accontentarsi.

Gripa ha detto...

Giradischi: Lenco L75
Amplificatore: Monarch Series 8 ( valvolare )
CD Player: Pioneer Pd 103
Diffusori: Immensi, fedeli e assolutamente anonimi.

Saluti dal mio assemblato.
Buon ascolto.

Enrico ha detto...

Il piatto mi manca molto. Vorrei potermi riascoltare "In the court of the Crimson King" il live a Paris dei Supertramp e "Heros" di Bowie (i miei vinili originali preferiti) senza i compromessi della compressione digitale del mio iPod.

Ma prima devo dedicare qualche attenzione alle mie casse RCF che, forse a causa di qualche dimostrazione troppo affettuosa dei miei nipotini, hanno la membrana del woofer rotta!

LUIGI BICCO ha detto...

@ Alessandro:
Un Lenco? Quasi quasi sono invisioso. Quello è un bel pezzo d'antiquariato. Chissà come suonerà bene.
Il lettore CD mi manca ma non credo lo prenderò mai. Forse prenderò anche una sorta di macchinotto dove poter mettere tutti gli MP3. Non so ancora. Di sicuro il giradischi continuerà a funzionare imperterrito per parecchio tempo :)

@ Enrico:
Che disco memorabile che hai tirato fuori. Ho ascoltato quell'album dei King Crimson fino a consumarlo. Cat Food mi piaceva un botto :)

CyberLuke ha detto...

Assemblare il proprio impianto hi-fi è sempre una bella soddisfazione.
Io il mio lo assemblai a fine anni ottanta.
Un ampli e un piatto Akai, delle casse RCF, poi un deck Pioneer e un cd player Sony.
Più avanti cambiai l'ampli con un Sony, cambiai il deck, presi un CD-Recorder Philips.
Ora è tutto chiuso in una serie di scaoloni: la musica la sento con l'iPod o con le Harman Kardon collegate al Mac.
Chissà se un giorno riuscirò a disimballare tutto e a rimettere in marcia tutto l'accrocco.

LUIGI BICCO ha detto...

@ Luca:
Beh, diciamo che con le Harman Kardon ti tratti comunque bene. Ma sono sicuro che prima o poi tornerà fuori il tuo vecchio hi-fi. Anzi, a quel punto sarà come sorseggiare un buon vino d'annata :)

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