8.11.11

Evgeniy Lushpin

A parte il fatto di essere di Mosca, classe '66, nei cenni biografici presenti sul suo stesso sito si legge che: Evgeniy Lushpin segue le tradizionali correnti pittorico artistiche, sia quella russa sia quella occidentale europea. Fa suoi certi virtuosismi, il senso del colore e della forma, tipici dei vecchi maestri ai quali l'autore si ispira, come Piter Bruegel, Andrew Wyeth, Hieronymus Bosch e Edward Hopper.

Vero maestro nella raffigurazione realistica, nella fattispecie dei paesaggi, Lushpin è sicuramente da annoverare tra le avanguardie dell'arte russa.

Ecco qualche bell'esempio. Cliccare per ingrandire, please.









A me i suoi quadri piacciono molto, perchè a parte la pregevole fattura e il realismo (lirismo) puro, sono ammantati da una sorta di atmosfera impalpabile e sfuggente, in alcuni frangenti ovattata e artefatta. Sul suo sito ufficiale li trovate tutti ad una buona risoluzione.

7 commenti:

La firma cangiante ha detto...

A bocca aperta! Fantastico

Oltre alla maestria dell'autore queste immagini trasudano un sentore di fiabesco, di mondo incantato.

Lo vedrei bene a lavorare all'animazione di qualcosa tipo A Christmas Carol.

Bellissimo, grande segnalazione.

ari ha detto...

MA CHE BELLI

LUIGI BICCO ha detto...

@ Dario:
Vero. Molto fiabesco e d'atmosfera. Sicuramente un film animato con fondini del genere, sarebbe un signor film.

@ Ari:
Vero? :)

CyberLuke ha detto...

Caldo.
Familiare.
Vibrante.
Di quelli che ti fa credere che il mondo sia davvero un bel posto.
Da scoprire a volo d'uccello, scivolandovi attraverso senza rumore.
Sarà anche perché non ci sono esseri umani in bella vista, nei suoi quadri?

LUIGI BICCO ha detto...

@ Luca:
Non ci avevo pensato, all'assenza di figure umane. In effetti qualcosa fa. A parte la figura appena abbozzata (femminile?) nel quadro con il palazzo "le consulat". E forse anche quel lieve abbozzare rende merito all'opera.
Comunque tanta magia, si.

Gripa ha detto...

Dai paesaggi urbani a quelli naturali
s'avverte una forte presenza umana.
Il cielo sembra sempre voler celebrare
la stessa luce, di un buio che arriverà
o di un buio che se n'è appena andato.
Le luci geometriche delle finestre
diventano soggetto e simbolo di vita.
Tutto trasuda di una devozione per il dettaglio,
riuscendo ad evocare una nuova visione dell'800 Russo.

Da contemplare.

NB: Sarebbe davvero interessante vedere il processo di studio e realizzazione di queste opere.

LUIGI BICCO ha detto...

@ Gripa:
Purtroppo non sembra esserci traccia, in rete, del suo metodo di lavoro. Però, si, sarebbe davvero interessante vederlo all'opera.

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