8.1.16

Arrivano i libri di 'sti lati.

Se sei tra quelli che spesso pensano (giustamente) che il mondo dell'editoria è a un passo del baratro, sappi che c'è sempre un fondo da grattare con le unghie. Come in tutte le cose. Lungi da me esprimere la mia sulla bontà o sull'effettivo valore di un'operazione come quella di cui ti andrò a parlare, ma la cosa va segnalata per ricamarci sopra due o tre riflessioni.

Un po' di giorni fa, in una veloce sortita in edicola, scopro con stupore (e quel filo di disappunto che ci sta sempre bene) una nuova iniziativa che porta in edicola alcuni classici letterari in forma "distillata". Probabilmente hai visto anche lo spot tv che imperversa in questi giorni a tutte le ore, dalla notte al dì. I primi due titoli sono Uomini che Odiano le Donne di Stieg Larsson e Venuto al Mondo di Margaret Mazzantini.


Ma cosa vuol dire distillati? Non si parla di riassunti come nelle dispensine scolastiche sottobanco di trent'anni fa, ma di una ricerca di sintesi che vuole andare "al cuore del romanzo".
"Abbiamo ridotto le pagine, non il piacere", recita lo spot. In poche parole (quelle che servono per dire le cose come vanno dette e basta) hanno ranzato via le parti che ritenevano superflue per lo svolgersi della trama. Uomini che Odiano le Donne, quindi, è stato in pratica epurato di oltre la metà.

Secondo i responsabili:
"più che ai non-lettori questa nuova iniziativa si  rivolge a quella parte di pubblico che dice - leggo meno o non leggo più perché non ho tempo -"
Bravi geni, verrebbe da dire, senza dover per forza cadere nella facile isteria collettiva che spesso scaturisce da siffatte grandi manovre. Parliamone un attimo seriamente, allora, e cerchiamo di capire perché tutto ciò, ohibò, non va.

Cancelliamo le parole giuste dal messaggio.

1 - L'idea alla base è bruttina forte, la disfatta economica (forse) dietro l'angolo. "Accorciare i bestseller e renderli più brevi per chi dice di non aver tempo di leggere". Un lettore può prendersi una pausa per questioni di tempo, è vero, ma se è un minimo appassionato, prima o poi tornerà a leggere. Magari non "mattoni", ma cose più brevi. E senza tagliarle. Se non legge più o non ha mai letto è evidente che non gliene può fregar di meno. E' questo il tuo target? Non ti senti a un passo dalla catastrofe?

2 - Il concetto alla base dell'operazione è antitetico rispetto a quello della lettura. O leggi o non leggi. Come detto sopra, un lettore con un minimo di passione legge comunque, anche se molto lentamente. Trova il tempo anche quando non ne ha. Se non lo fa è in un periodo affastellato da altri impegni (e quindi semplicemente rimanderà il piacere di leggere) o è un "non-lettore" qualsiasi. Entrambi, per ragioni diverse, non leggeranno uno Stieg Larsson da 500 pagine come non leggeranno nemmeno uno Stieg Larsson da 250.

3 - La periodicità dell'opera è antitetica invece con il concetto che vuoi far passare. Per il lettore che ha poco tempo a disposizione, poco cambia se un romanzo esige una decina di ore di lettura o solo cinque. Soprattutto quando sulla cosa imbastisci una collana intera offrendo ben due libri al mese. Il tempo di lettura è relativo. Lo avevano capito qualcosa come centocinquant'anni fa (forse anche più), quando si mise a punto il romanzo d'appendice, ovvero uno scritto lungo somministrato a puntate. A piccole dosi. Quell'idea era giusta. Questa, solo una sottrazione poco autorevole.

4 - Stai facendo leva sul punto d'appoggio sbagliato. Mi offendi. Davvero non sono in grado di leggere un libro così come lo ha concepito il suo autore? Davvero ho bisogno di un sostegno del genere? E' come sentirmi dare una pacca sulla spalla che vuole dare pietà ma restituisce soprattutto umiliazione?
Non a caso alcuni giornali stanno dedicando degli articoli più o meno irriverenti all'iniziativa. Il Fatto Quotidiano titola: "Romanzi spremuti e distillati, "sveltine" letterarie per pigri". Che è proprio il messaggio che viene fuori: sei pigro!
Esempio speculativo rapportato ad un altro media (che fa ridere di più e rende meglio l'idea): sei un mio amico. Mi confessi che ti piacerebbe continuare a guardare film, ma che non ne hai più il tempo. Ok, ti dico io, ti regalo il dvd di Blade Runner. Ma non il directors cut da 116 minuti né il final cut da 117. Ti regalo una versione che tagliuzzo personalmente. Un "personal cut" tutto per te. Però te lo faccio durare 58 minuti. Ora, dimmi, quanto mi mandi a cagare?

5 - La chiarezza è buona creanza. Da qualche parte è scritto a chiare lettere: "Bestseller da leggere nel tempo di un film". Spiegami allora perché piuttosto non dovrei vedere un film. Se preferisco davvero leggere, vuol dire che sono un lettore appassionato. Se sono un lettore appassionato, non accetterò mai di leggere un libro "distillato". Di riffa o di raffa, il tuo target è nascosto nelle pieghe polverose di un tappeto lasciato in cantina.

Detto ciò, è facile che tutte questi punti possano essere meticolosamente smontati dai risultati. E nemmeno mi meraviglierei troppo. Questo Paese è troppo strano (come e più di altri) per fare un qualsiasi tipo di pronostico. E una roba che ti aspetti possa andare bene solo per la casalinga di Voghera (e nemmeno, poverina), potresti ritrovartela invece difesa a spada tratta da qualche altra parte.

Sono curioso di seguire il programma per capire dove e come finisce. Anche in virtù dell'assalto (più che auspicabile) di parecchi utenti incarogniti sulla pagina facebook dedicata al collaterale (che nel momento in cui scrivo ha raccolto la bellezza di 118 poveri "mi piace". 118. Che è proprio il numero che bisogna comporre in questi casi, mi sa). Da quelle parti, ovviamente, giù a coltellate, senza pietà ("Stieg Larsson è rimorto", ha scritto qualcuno).
Su twitter poi, il profilo ufficiale è addirittura protetto per evitare sommosse popolari. Se vuoi seguirli, la tua richiesta deve essere apporvata prima da loro. Questo naturalmente non ha certo evitato che centinaia di utenti ne sparlassero.

Né vedo, né prevedo, quindi. Ma starò al balcone per capire se una speranza c'è o se, come spesso accade, ci piace quel dolorino recondito alle ginocchia dopo essercele fustigate da soli con una mazzuola di legno.

7 commenti:

CREPASCOLO ha detto...

Ho fatto un corso di lettura veloce, ho imparato a leggere a piombo, trasversalmente la pagina, e ho potuto leggere "Guerra e pace" in venti minuti. Parlava della Russia.( Woody Allen )

La firma cangiante ha detto...

Più che sperare che questa iniziativa indecente affondi con tutta la barca non si può fare, la trovo soprattutto una cosa irrispettosa nei confronti degli autori e degli italiani evidentemente reputati un branco di mentecatti dall'editore in questione. In un mondo giusto questi signori dovrebbero avere un paio di mesi di galera in modo che possano riflettere sul fatto che i soldi non sono sempre tutto nella vita.

CyberLuke ha detto...

Voglio spezzare una lancia per quest'iniziativa editoriale.
Sì, di certo è stata venduta malissimo, ma l'idea di (ri) acchiappare qualche lettore puntando su un minore impegno in termini di tempo non è del tutto da buttare via.
Il fine non giustifica i mezzi, in questo caso, ma trovo lodevole il tentativo (che poi sia volto a fare cassetta e non cultura lo trovo del tutto normale, nessuno fa più arte o letteratura, tutti devono sbarcare il lunario).
Decenni fa, giravano i romanzi editati da Selezione: credo fossero "riassunti" delle opere letterarie, a differenza di questi, che, se ho capito bene, sono semplicemente "mutilati" di pagine o capitoli interi.
Ad ogni modo, forse è meglio così che non leggere nulla di nulla. O no?

La firma cangiante ha detto...

Boh, essendo io un lettore appassionato sono di parte, ma è mai possibile che uno non è capace di leggersi un libro per intero? Mica ti costringono a finirlo in un giorno o a sceglierti un tomo di 800 pagine?

LUIGI BICCO ha detto...

@ Crepascolo:
Il buon Woody ne ha sempre una per ogni occasione :)

@ Dario:
Guarda, ti dirò, io sono proprio curioso invece di sapere come andrà. Ovviamente sono estremamente contrario, ma più che per l'operazione in sé, mi interessa proprio capire se avrà un seguito o meno. E se lo avrà, avrò delle spaventose conferme.

@ Luca:
Non so, Luca. E' proprio l'iniziativa ad essere sbagliata. Volendone parlare solo da un punto di vista squisitamente commerciale, perché una persona che non ha più tempo di leggere dovrebbe seguire regolarmente una collana da edicola? Ci sono state in passato, e ci sono ancora oggi, alternative molto più intriganti e pertinenti. La Newton Compton fece il botto all'inizio dei '90 proprio con la collana a 1000 lire, non solo per via del prezzo, ma anche perché ebbe l'idea di pubblicare racconti brevi come fossero romanzi. Non tutte erano edizioni integrali, naturalmente, ma l'intento era migliore. Oppure ricordo che la Sperling pubblicò a puntate in edicola "Il Miglio Verde" di Stephen King (perché così era stato pubblicato anche negli USA per volere stesso di King). E anche quello ebbe parecchio successo, lanciando una carrettata di pubblicazioni del genere. Oggi? Oggi, tanto per dirne una, se passi anche solo da un supermercato trovi i libri della Newton (collane "Minimammut" e "Grandi Tascabili Economici") che hanno meno pagine e costano molto meno di quelli dei libri "distillati". E allora a che pro, viene da chiedersi.

Jazz nel pomeriggio ha detto...

Ovviamente sono d'accordo con te; come te non mi pronuncio sull'esito di questa iniziativa. Osservo che da anni, ormai, fra molti lettori e spettatori di cinema vige il feticismo della trama (molti dicono "della storia", "delle storie", da cui storytelling etc, che risuona di più); la trama è tutto quello che si cerca, perché è tutto quello che si riesce a capire senza sforzo, di un romanzo o di un film.

Infatti, facci caso, coincidentalmente è nato il terrore dello "spoiler": a me capita di non poter più parlare di un film che ho visto, e non parlo di gialli o thriller: come comincio ad accennarne i miei interlocutori si tappano le orecchie e berciano: "NO NO non l'ho ancora visto non dirmi niente non voglio lo spoiler". Forse i libri distillati – Selezione li chiamava "condensati", come il latte in tubetto – daranno a costoro tutto e solo quello che cercano: i fatti, la storia, anzi la Storia, detti nel modo più nudo possibile.

LUIGI BICCO ha detto...

@ Marco:
Beh, ma se qualcuno è interessato solo alla "storia" nuda e cruda, basta leggere le sinossi su wikipedia. In mezza giornata ti fai la maggior parte dei grandi classici. Meglio di così...
Ma sai che noia, le ossa senza la ciccia intorno? :)

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