11.12.15

La terza stagione di Doctor Who (sulla strada buona per la consacrazione)


La visione degli episodi del buon Dottore procede spedita, complice anche mia moglie che con fare truffaldino è saltata su a treno già partito. Dopo la prima e la seconda serie, la terza e la quarta danno forma in via definitiva all'infinito universo del Doctor Who e appongono un sigillo di qualità che nelle prime due c'era ma appariva sbiadito per via di qualche "caratterizzazione" opinabile. In ogni caso ti parlo qui della terza stagione e poi, tra qualche post, pure della quarta.

Le forze in campo sono sempre le stesse, ma di vere e proprie cadute di stile qui non ce ne sono. Qualche episodio più debole o lento si, ma l'evoluzione è palpabile con il passare del tempo. Cresce la qualità delle storie, insomma, che da una parte guadagnano un respiro più ampio e dall'altra vedono meglio tratteggiati i tanti (co)protagonisti e un David Tennant sempre più in parte, con quell'aria da furbetto scanzonato (a casa mia si chiama "faccia di corna") che tanti proseliti ha raccolto per strada, soprattutto tra il gentil sesso.


Dopo l'abbandono di Rose Tyler nel finale della stagione precedente (e tenendo da parte lo speciale natalizio intitolato La Sposa Perfetta in cui faremo la conoscenza di un personaggio cruciale per la quarta stagione), nel primo episodio (Alieni sulla Luna) facciamo subito la conoscenza della nuova spalla del Dottore, Martha Jones, interpretata dalla simpatica attrice di origini ghanesi Freema Agyeman. Il Dottore e Martha, dopo essere stati trasportati sulla luna con un intero ospedale e aver aiutato un brutale gruppo di mercenari Judoon a trovare un plasmivoro (alieno vampiro), senza indugiare ulteriormente, simpatizzano con affetto e partono per altri pianeti da salvare (ti accorgi che una serie tv è fuori di melone proprio quando cerchi di raccontare le assurde trame in poche righe).

Mercenari Judoon. Dei giudicidreddi spaziali, insomma, ma con la testa di rinoceronte.

Comunque te la faccio breve. Dei tredici episodi complessivi, ce ne sono alcuni in particolare da sottoporre alla tua attenzione (senza spoilerare). 
Il Codice Shakespeariano (ep. 02), dove i nostri protagonisti approdano nell'Inghilterra elisabettiana per incontrare direttamente il grande Bardo e per evitare che una sua dimenticata opera, Pene d'amor ritrovate, funga da apripista per una bella invasione aliena (che gli episodi in costume ambientati nel passato, si sa, hanno un fascino tutto loro).

Tra Martha e Shakespeare non mettere il Dottore.

In L'Ingorgo (ep. 03), il Dottore porta Martha cinque miliardi di anni nel futuro, in una città il quale livello inferiore è occupato da milioni di vetture in un viaggio eterno. Un enorme ingorgo autostradale costringe i viaggiatori a passare interi anni della loro vita nella speranza di arrivare in superficie. Tutto come in una normale giornata di routine in tangenziale, insomma, se non fosse che nell'episodio in questione comincia ad imperversare in quegli abissi anche una misteriosa e demoniaca presenza.

Una sera in tangenziale, tra le 18.00 e le 19.00.

Nel doppio episodio Natura Umana (ep. 8-9), ci troviamo in una scuola inglese all'inizio del '900 con il Dottore privo di ricordi e misteriosamente mutato in un normale essere umano, mentre un gruppo di alieni chiamati "la famiglia" è sulle tracce del Tardis. Toccherà a Martha, ora cameriera in servizio presso l'istituto, far tornare la memoria al Dottore per consentirgli di mettere una pezza alla questione. Gran bell'episodio.

Il Dottore all'inizio del '900, elegante, disalienizzato e innamorato.

In Colpo d'Occhio (ep. 10) si sfiora il genio. E' noto soprattutto per aver introdotto per la prima volta la temibile razza aliena degli Angeli Piangenti (Weeping Angels, in originale). E' difficile anche solo raccontarti la trama. Ti basti sapere che il Dottore (che apparirà solo in un video registrato e in un paio di minuti scarsi dal vivo) è intrappolato con Martha nel 1969 e cerca di lasciare messaggi che nel nostro presente dovrà leggere una ragazza che avrà il compito di portarlo "indietro" e combattere la spaventosa minaccia degli Angeli. Meraviglioso.

Cucù! Se li guardi restano immobili. Se non li guardi, ti mangiano pure le ossa.

Tripudio di miccette per il trittico finale in chiusura di stagione che guarda a ritmi e toni più cinematografici. Negli episodi Utopia, Il Suono dei Tamburi e L'Ultimo Signore del Tempo (ep. 11-12-13), il Dottore scopre di non essere appunto l'ultimo Signore del Tempo rimasto in circolazione. Ma il suo "compatriota", noto solo come "Il Maestro" non è da mettere esattamente nella metà buona della lavagna e preso il posto del politico inglese Harold Saxon, scalerà rapidamente il potere per dare il via alla più grande invasione aliena che il mondo ricordi. Tutti uniti contro Saxon, quindi. Ma in questi episodi assisteremo anche ad una spietata caccia al Dottore e al coinvolgente scontro successivo. Ricordato dai fan anche per via dell'incredibile rivelazione finale che riguarda l'immortale "Capitano" Jack Harkness di Torchwood.

La difficile vita del Dottore: tecnologie pezzentelle contro una spietatissima nemesi.

Infine, se proprio devo tirar fuori qualcosa di meno riuscito, posso citare solo il lento doppio episodio L'Evoluzione dei Daleks (ep. 4-5) che parte comunque da buone premesse. Martha e il Dottore sono nella New York degli anni '30, in piena grande depressione, e sono costretti a fronteggiare l'ennesimo tentativo degli spietati antagonisti meccanici, i Dalek, che vogliono impossessarsi del nostro caro pianeta (curiosità: nel cast compare un Andrew Garfield all'alba della sua giovane carriera cinematografica).


Conclusioni: nonostante qualche raro momento soporifero e qualche effettino ancora posticcio (soprattutto dove si cerca di andare al di là dei mezzi a disposizione), questa terza stagione pone le basi per l'imprimatur di qualità definitivo. Quello grazie al quale questa serie raccoglie, a conti fatti, tanti consensi ancora oggi, anche al di fuori del suolo britannico.
Per quanto insomma si resti lontano dalle seriose produzioni televisive alle quali la fantascienza moderna ci ha abituati (che in realtà è proprio uno dei pregi dell'intera serie), non si può davvero non voler bene a QUESTO Dottore, alle fantasiose trame e alle "artigianali" atmosfere dei vari episodi.

5 commenti:

La firma cangiante ha detto...

Ottima serie anche se Martha non è tra le companion del Dottore che ho preferito. A questo punto farei un pensierino anche a Torchwood, a me piacque parecchio con un'apice spettacolare nella breve terza stagione, bellissima.

Patrizia Mandanici ha detto...

Ok, mi hai convinto, andrò avanti con la serie (per adesso ho visto alcuni episodi della prima e seconda serie). Anche a me questa companion non piace molto (mi è capitato di vederla in qualche episodio, non di questa stagione, credo); paradossalmente ho iniziato ad apprezzare l'attrice solo in Sense8.

LUIGI BICCO ha detto...

@ Dario:
Per Torchwood, vediamo. Per ora ho cominciato a vedere la quinta stagione. Martha non mi è dispiaciuta, ma in effetti non è stata tra le migliori fino ad ora (3). Sono sicuro che Amy Pond scalzerà presto chiunque in primissima posizione :)

@ Patrizia:
Sense8, ecco un'altra serie che mi hanno consigliato. Ma lì la Agyeman è tanto tanto diversa. Fa piacere averti convinta ad andare avanti. Se hai visto solo qualche episodio delle prime due stagioni, vale la pena continuare. Se fino ad ora hai trovato qualcosina di interessante, il resto, da un certo punto in avanti, è solo in discesa :)

La firma cangiante ha detto...

Con Amelia sarà colpo di fulmine, vedrai :)

LUIGI BICCO ha detto...

Lo è già stato :)

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