25.11.15

Adenoids & Tonsil, final cut

Più o meno undici mesi fa, ti dicevo di come ero dovuto correre in ospedale a farmi tagliuzzare la gola per liberarmi dalle tonsille, dopo tre anni di sfiancanti e dolorosi alti e bassi.

In questi giorni, a distanza di quasi un anno, è toccato a Teo.

Teo non ha mai (MAI) respirato normalmente per via delle sue adenoidi, evidentemente grosse come palline da tennis. La cosa, ovviamente, è sempre stata fonte di preoccupazione per i suoi santi genitori. Quando finalmente i medici si sono decisi (difficile che operino prima dei quattro anni), ci hanno detto che quando togli le adenoidi e corri il rischio di un'operazione chirurgica, tanto vale che togli pure le tonsille. Va da sé che anche le tonsille erano belle grosse, come quelle di suo papà.


E quindi ualà, zack e zack, via il dente via il dolore.

E' un intervento di routine, sia chiaro. Ma sai come funzionano i genitori, no? Si preoccupano a cazzo per qualsiasi cosa. E comunque non fa mai piacere vedere tuo figlio rincoglionito dal lexotan (o una roba del genere) mentre sale in sala operatoria in braccio a tua moglie.
Ma niente, dai. Alla fin fine mi sono comportato bene e sono rimasto teso ma abbastanza freddo. Anche perché l'ospedale era lo stesso dove mi sono operato io, il Maria Vittoria di Torino. Il reparto orotinolaringoiatra sembra una casa di riposo, tutto lindo e pulito, tutti gentili che ti vien voglia di rispondergli male per metterli alla prova, provocarli e fare a botte.

E' stato operato lunedì mattina. Quando si è svegliato piangeva ed era dolorante, naturalmente. Ma già nella serata si è calmato e ha cominciato a parlare con una vocina sottile che non gli avevo mai sentito usare. Voleva addirittura alzarsi per andare a fare un giro.
Tzé, un bimbo di quell'età, dopo una giornata scarsa sembra già avere altre preoccupazioni, mentre io mi sono operato un anno fa e oggi non sono ancora a posto, accusando pure le giornate più umide quando la gola tira come una vecchia ferita di guerra, sentendomi a volte incompreso come giuggéi.


A parte tutto, da ieri mattina siamo a casa. Teo è  accasciato sul divano, ancora un po' lagnoso per carità, ma ampiamente distratto dai cartoni (e dai regalini di zie e nonne). Ma alla fine si è comportato parecchio bene anche lui, và, niente da dire.

Sono cose piccoline, ma sai cosa? Colgo al volo e faccio mia una vecchia, celebre massima di Kurt Vonnegut che saggiamente recita:
"Quando siete felici, fateci caso"
Lavoro? Soldi? Spese? Io e mia moglie torneremo a pensarci, ma non ora. Ora abbiamo un peso in meno sullo stomaco e quindi ci godiamo con lui le serate a giocare e le nottate finalmente silenziose (russava come una segheria).

Tutto il resto è brugola. Arriva dopo. Chissenefotte.

8 commenti:

Larsen ha detto...

ecco un motivo per il quale mi tengo lontano da medici e meccanici :D
massi', gia' che e' qui, facciamo che fare anche .... (metti qualcosa a caso) :D

o il dentista: si, c'e' questo da fare, ma facciamo anche quello, tanto sara' da fare prima o poi...

la mia risposta in genere e': allora fai che farmi la dentiera, li togliamo tutti subito, cosi' tra una 30ina d'anni sono gia' a posto no? :D

gia' che c'erano potevano togliere anche l'appendice no?... :D

La firma cangiante ha detto...

Bravissimi, godetevi il momento. Certo non si può dire un'occasione felice ma preoccupazioni in meno quello sì, e tuo figlio in salute non è paragonabile a niente.

Sai quante volte vado in paranoia per il lavoro e i soldi che non entrano? Il primo pensiero che mi viene in mente è quello di andare a prendere mia figlia a scuola e abbracciarmela.

CREPASCOLO ha detto...

Sono davvero contento di leggere che il tuo piccolo sta bene e che già gioca e non ci pensa più. Un abbraccio.

sartoris ha detto...

grande Teo, la prossima volta che lo porti giù in Puglia il drago di Manduria glielo faccio vedere per davvero :-))))

Luca Lorenzon ha detto...

Tanti auguri di pronta guarigione e complimenti a Teo, io alla sua età sarei andato fuori di testa per una cosa del genere.

LUIGI BICCO ha detto...

@ Larsen:
Diciamo che con i dentisti può accadere sovente. Anzi, accade sempre. In realtà poi, per quanto riguarda le tonsille, meglio così. Le sue erano già belle grosse e avrebbe rischiato di arrivare a 40 anni come suo padre e poi doverle togliere d'urgenza :D

@ Dario:
Naturalmente. La voglia di tornare a casa a giocare con Teo, spesso mi ha tenuto bravo, impedendomi di commettere qualche omicidio :)

@ Crepascolo:
Crep, la stringatezza e la linearità senza citazioni del tuo messaggio mi colgono di sorpresa. Ma apprezzo molto. Grazie davvero.

@ Omar:
Haha! Intanto i draghi ce li fa vedere lui a noi. Comunque al prossimo passaggio dalle tue parti, si, dobbiamo organizzare una visitina alla famosissime grotte dei draghi manduriani ;)

@ Luca:
Grazie, caro. E' un dato di fatto, comunque, che a quell'età si riesce ad assorbire meglio situazioni del genere. Pensa che già stasera era lì a mangiare pastina e formaggi vari, mentre io lo guardavo come fosse un alieno.

CyberLuke ha detto...

Io devo far rimuovere il tartaro ai denti di Elvis, uno dei miei due gatti.
E per farlo, dovranno sedarlo.
Una sola altra volta ho visto un gatto sedato, ed è indistinguibile da un gatto morto. Mi ha fatto impressione, ero certo che avessero esagerato con l'anestesia e fosse schiattato.
Non è paragonabile al tuo Teo, ma, ecco, ci si avvicina. ;D

LUIGI BICCO ha detto...

E' capitato anche a me di vedere un gatto sedato. Una pena, in effetti :)

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