17.6.15

Vent'anni fa, Roger Zelazny

Il 14 giugno del 1985, Roger Joseph Zelazny lasciava queste sponde terrene per raggiungere il grande ignoto. Nato a Cleveland il 13 maggio del 1937, Zelazny fu celebre autore di fantascienza e fantasy che nel corso della propria carriera portò a casa tre premi Nebula e ben sei Hugo.
A parte una buona manciata di ottimi racconti e il ciclo fantasy delle Cronache di Ambra (che raccoglie quello di Corwin in 5 romanzi scritti tra il '70 e il '78 e quello di Merlino in 5 libri dall'85 al '91), tra i romanzi più importanti dello scrittore statunitense sono da ricordare Il Signore dei Sogni (Dream Master, 1966), Io, l’Immortale (This Immortal, 1966) e Signore della Luce (Lord of Light, 1967), tutti apparsi su Urania.


Poi ancora La Pista dell’Orrore (Damnation Alley, 1967, dieci anni dopo adattato dall'autore stesso anche per il grande schermo nel curioso L'Ultima Odissea firmato alla regia da Jack Smight), Creature della Luce e delle Tenebre (Creatures of Light and Darkness, 1969), Deus Irae (scritto nel 1976 in una felicissima collaborazione con Philip K. Dick), Il Mio Nome è Legione (My Name is Legion, 1976, raccolta di tre racconti lunghi con lo stesso protagonista, nota come una delle sue opere più riuscite e geniali), Voglio la Testa del Principe Azzurro (Bring Me the Head of Prince Charming, 1991, scritto a quattro mani con Robert Sheckley) e infine Psychonegozio (Psycoshop) uscito postumo nel 1998 grazie al lavoro di revisione e completamento dello scrittore Alfred Bester.


Zelazny è stato un punto di riferimento per la science fiction americana negli anni '60 e '70, centrando atipicamente la sua narrativa prima di tutto sui temi del sogno e della mitologia, ma prediligendo allo stesso tempo storie che parlassero di riscatto, identità, controllo, divinità e religione e denunciando con piccata rassegnazione l'opera di distruzione che da sempre l'uomo porta avanti, dai giorni nostri al futuro, fino alle prevedibili estreme conseguenze.

Zelazny non è tra i nomi più noti nel panorama del genere, ma la sua opera rimane fondamentale soprattutto per via della sua creatività nel trattare certi temi. Se non hai mai letto nulla di suo, potrei consigliarti di sicuro i suoi classici come Il Signore dei Sogni, che trovi sul numero di Urania Collezione attualmente in edicola o in una curata edizione della Sellerio, il già citato Deus Irae, scritto a quattro mani con Philip Dick, e oggi facilmente reperibile nel catalogo Fanucci, ma soprattutto Il mio nome è Legione (di cui conto di parlarti appena possibile), la cui ultima pubblicazione, se non erro, risale a parecchi anni fa, in un vecchio Urania del 1994.

4 commenti:

La firma cangiante ha detto...

Purtroppo di Zelazny ho letto solo Psyconegozio (ne scrissi anche sul blog) che non apprezzai più di tanto, troppo strampalato per i miei gusti. Poi quella era un'opera ibrida, iniziata e concepita da un altro autore, magari fa anche poco testo.

LUIGI BICCO ha detto...

Non ho letto Psyconegozio e nemmeno l'ho preso quando venne pubblicato su un Urania di qualche anno fa. Proprio per la natura ibrida che citi. In questo caso Zelazny cominciò a scriverlo ma non riuscì a finirlo. Fu pubblicato postumo proprio perché ci mise mano Alfred Bester, completandolo.
I romanzi scritti a quattro mani non mi sono mai andati a genio, ma forse ne avevamo già parlato. Per quanto riguarda la fantascienza, in particolare, non è mai nato nulla di davvero saporito, a parte rare ma felicissime eccezioni (al volo mi vengono in mente le coppie Bruce Sterling & William Gibson e Frederik Pohl & Cyril Kornbluth).
Ma una di queste eccezioni, per dire, è proprio il Deus Irae che Zelazny scrisse con Dick (romanzo molto riflessivo, comunque).

La firma cangiante ha detto...

In realtà dovrebbe essere proprio il contrario, cioè Bester scrisse il romanzo incompleto che poi Zelazny portò a termine. Il risultato comunque non cambia: deludente :(

LUIGI BICCO ha detto...

Ho sempre pensato il contrario, da quello che ho letto sul web. Ma internetto sa essere falso e tendenzioso. Hai letto il volume, immagino che lì ci sia scritto il vero. Ma come dici tu, la cosa non cambia il risultato finale :)

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