18.6.15

The Drop


Dietro lo stupidissimo titolo italiano Chi è senza colpa si cela The Drop, pellicola del 2014 diretta dal belga Michaël R. Roskam, qui alla sua seconda prova come regista (la prima, Bullhead, incassò la nomination all'Oscar come miglior film straniero nel 2012).
The Drop è tratto da Animal Rescue, racconto breve dello scrittore americano di origini irlandesi Dennis Lehane, perfettamente a suo agio con cinema e tv*.
Il film, tristemente, viene ricordato anche perché segna l'ultima apparizione cinematografica del grande James Gandolfini, pace all'anima sua, deceduto qualche mese dopo le riprese. Insieme a lui, nel cast, il solito capacissimo Tom Hardy, l'attrice svedese Noomi Rapace (Uomini che odiano le donne, Sherlock Holmes - Gioco di ombre, Prometheus) e l'attore belga Matthias Schoenaerts (Black book, Le regole del caos).


Bob Saginowski (Hardy) gestisce un bar di Brooklyn insieme a suo cugino Marv (Gandolfini). Il locale è sfruttato però dalla malavita cecena come deposito temporaneo nel giro di denaro sporco. L'orizzonte degli eventi cambia drasticamente quando due rapinatori entrano nel loro bar e portano via l'ultimo incasso dei malavitosi est europei.

La storia non va molto oltre, credimi. Di mezzo ci passa il ritrovamento di un cucciolo di pitbull picchiato a sangue, una ragazza incontrata per caso (Rapace) e un ex galeotto tormentatore e folle (Schoenaerts). Nulla di più.
Il film in realtà parla di Bob Saginowski, un ragazzo semplice e a tratti un po' tocco e dei suoi tentativi di condurre una vita normale. Segnato da una perenne vena malinconica, Bob cerca di tirare avanti come può, ma tra tanti suoi sguardi a testa bassa ogni tanto ne appare qualcuno, imprevisto, che racconta qualcosa di diverso.




Note di merito vanno ad un guizzo registico, quello di Roskam, pacato e sornione (alla Nicolas Winding Refn, tanto per intenderci, ma con una fotografia volutamente tenuta a freno), ad un ottima performance dei quattro attori principali, ma in particolare ad un grandissimo James Gandolfini, come al solito a suo agio in parti del genere e, ancora una volta, ad un bravissimo Tom Hardy che mette in mostra le proprie capacità recitative in un ruolo ancora diverso rispetto a quelli passati e futuri. Dinamicamente capace, insomma, di passare da folle criminale a padre di famiglia a bullo su quattro ruote, dalla commedia alla tragedia al dramma. Il tutto senza battere ciglio.



Nonostante la sua apparente "dozzinale" semplicità (due o tre location in tutto e una manciata di attori in campo), The Drop è destinato a sorprenderti, partendo dall'azzeccatissimo titolo e finendo con un buon colpo di scena. Se ti aspetti un film "crime" a base di pistole e violenza, sappi che verranno esplosi solo tre proiettili in tutto il film. Ma che nessuno di quelli andrà a vuoto.


* Per quanto la bibliografia di Lehane si possa racchiudere in appena una decina di opere, è da sottolineare che da tre dei suoi romanzi sono stati tratti film di un certo peso: da La morte non dimentica il Mystic River di Clint Eastwood, da La casa buia il film Gone Baby Gone che segnò l'esordio alla regia di Ben Affleck nel 2007, e da L'isola della paura lo Shutter Island di Martin Scorsese. E considera che ha anche scritto tre episodi della bellissima serie tv The Wire.

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