6.5.15

XIII XXL


Preso ieri sera in un'edicola a caso, piccolina e striminzita. Ma nonostante questo aveva ben cinque copie del primo albo di XIII, messo in vendita al pezzentissimo prezzo promozionale di 1 euro e 90.
Quando te ne ho parlato qualche post fa, chissà perché avevo pensato a questa collana come ad albi brossurati simil Ken Parker. Con mia grossa sorpresa si tratta invece di cartonati rigidi alla francese, con una copertina quasi in legno (esattamente come Historica, tanto per intenderci).

Ottima la veste grafica per la celebrazione dei 30 anni con stampa a sbalzo e pellicolina argentata. Buono il dorsetto, che anche se in realtà fa un po' "I Quindici", rimane parecchio elegante. Buona la resa di stampa interna, anche se gli impianti originali avrebbero bisogno di un piccolo restauro, a questo punto (alcuni particolari del tratto di Vance sembrano inspessiti apposta per non perdersi e la resa dei colori andrebbe corretta un minimo, visto che sembrano stampati su una texture tipo cartaccia da cellulosa).
Miseretto invece, bisogna ammettere, l'approfondimento alla fine. Spero in qualcosa di più corposo nei numeri a seguire.


Su storia e disegni non c'è bisogno che ti dica nulla. Questo primo albo raccoglie i primi due numeri della serie originale ("Il giorno del sole nero" e "Là dove va l'indiano") che dal successivo andrà alternandosi con la collana XIII Mystery (si parte dal Billy Stockton di Steve Cuzor e Laurent Frédéric Bollée). Di sicuro si tratta della miglior veste indossata dalla serie di Van Hamme e Vance. Il resto delle info le trovi sul blog Mondadori Comics.

Insomma, nel caso tu non avessi mai letto XIII, questo è il momento giusto per metterci una pezza.

5 commenti:

Luca Lorenzon ha detto...

"gli impianti originali avrebbero bisogno di un piccolo restauro, a questo punto (alcuni particolari del tratto di Vance sembrano inspessiti apposta per non perdersi e la resa dei colori andrebbe corretta un minimo, visto che sembrano stampati su una texture tipo cartaccia da cellulosa)"

Ahia. Che si veda da qui lo zampino dell'Aurea? Per curiosità, la numerazione è stata rifatta coi quadratini in calce alle tavole o hanno mantenuto quella originale?

La firma cangiante ha detto...

Insomma, nel caso tu non avessi mai letto XIII, questo è il momento giusto per metterci una pezza.

E se l'avessi già letto?

LUIGI BICCO ha detto...

@ Luca:
In realtà la questione dell'inspessimento l'avevo notata anche su Bruce J. Hawker. A questo punto mi tocca pensare che la cosa sia legata anche al particolare tratto di Vance.
Per quanto rigurda la numerazione è classica, al centro della pagina, al di fuori della tavola. Ma la primissima pagina della prima storia parte con il numero 5. Quindi non saprei dirti se è quella "originale" o semplicemente rifatta da Mondadori. Tieni conto poi che già nella versione Aurea in bianco e nero la numerazione era al di sotto delle vignette.

@ Firma:
He. Bella domanda. Chiaramente, visti i tempi di magra, si potrebbe pensare di farsi bastare la versione già letta. Io ho letto XIII in modo irregolare. In ogni caso questa edizione ha diversi vantaggi, come ad esempio la cadenza mensile (settimanale solo per i primi due albi) o la questione che potresti leggere in parallelo anche la serie XIII Mystery (e per te, se non ricordo male, sarebbe la prima volta).
Oh, al limite prendi il primo, che per un euro e novanta non muore nessuno :)

Luca Lorenzon ha detto...

Intendevo proprio la numerazione della tavola, non della pagina che da quello che scrivi è quella che hai visto tu. Se non ricordo male Vance usava metterne una battuta a macchina al margine delle tavole, se la versione Mondadori fosse stata "rinumerata" come usa l'Aurea/Eura te ne saresti accorto, perché non è un bel colpo d'occhio!

LUIGI BICCO ha detto...

Capito. Ho guardato meglio. In effetti la tavola è numerata. Il numerino è nell'angolino in basso a destra, ma è microscopico. Ed è ovviamente diverso da quello della pagina.

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