18.7.14

Il Fuoco non ha Amici


Con colpevole, colpevolissimo ritardo, sono finalmente riuscito a leggere Il Fuoco non ha Amici del quale autore unico, Davide Garota, ti ho già parlato svariate volte. Una di quelle fu in occasione dell'uscita del suo primo lavoro "ufficiale", quell'Invito al Massacro (scritto però da Giovanni Marchese) la quale lettura mi entusiasmò parecchio. Ora Davide si è rimboccato le maniche (cosa che è abituato a fare da sempre, da quel che ho capito) e si è scritto e disegnato il suo bel libro.


Il Fuoco non ha Amici è il risultato di quelle fatiche. E' una storia di provincia, ma non una delle solite (che ormai si fa presto a dire "storie di provincia"). La storia di Davide racconta DAVVERO la provincia, narrata senza fronzoli e senza quel sentore da favola moderna al quale il lettore di fumetti smaliziato è già abituato. Il Fuoco non ha Amici è brutale e terribilmente realistico. Abbiamo un'ambientazione tra le colline marchigiane (le stesse dove Davide vive) e abbiamo un protagonista, Diego Vardata detto il Varda, un disadattato zoppo che vive uno strano approccio con la realtà. Varda fa il giardiniere ed è saguigno e imprevedibile. Varda vuole fuggire, ma più scappa dalla realtà più sembra avere qualcosa da dire.

Nella storia c'è tanto, tantissimo verde. Il giardinaggio, l'odore dei fiori, l'erba (quella "buona" del vicino, intendo), ma ci sono parecchie altre cose, si, l'incoscienza, la crescita, le relazioni, l'amore, i pugni, i "diversamente abili" (cit.: "che poi che cazzo vuol dire diversamente abile?"). E come se le cose non andassero già di merda per conto loro, ci si mettono anche i "tipi di città" che arrivano lì, in quel paesino consumato dal silenzio e dalla noia, e rompono quel delicato meccanismo ad orologeria. E a chiudere il cerchio, anche gli eventi e il fato. Due mani che si stringono sanguinanti in un'auto diretta in ospedale, le "luci colorate", un incidente e il risveglio.
Ti aspetterresti che il tutto sfoci in tragedia e invece c'è un messaggio.



E poi ci sono le tavole di Davide. Lo stile è il suo, personalissimo, che non sembra avere debiti con nessuno. Davide intervalla colori caldi e piatti a meravigliosi acquerelli dalle tinte accese. Ci sono delle tavole notturne dove le vignette perdono forma, il segno si fa più abbozzato e ai "cattivi" crescono le orecchie come ai topi e altre dove il tratto diventa quasi caricaturale e gli occhi si fanno grandi, soprattutto quelli della protagonista femminile il cui volto assume caratteristiche di una delicatezza palpabile, consistente. Ci sono tavole dove il verde è sempre predominante nelle sue infinite sfumature. E ci sono generi e stili diversi, nei disegni di Davide. Ed è proprio quello il bello.


Non so esattamente cosa aggiungere. Potevo fare una recensione seria del volume, ma non l'ho fatto per un paio di motivi buoni: 1 - non scrivo MAI recensioni dei fumetti, te ne sarai accorto. Per una precisa scelta, al massimo te ne parlo. E 2 - Il Fuoco non ha Amici si legge in mezz'ora e dopo quella meravigliosa fine costellata da una placidissima speranza e da un messaggio d'amore, non mi è sembrata un'opera sulla quale fare una "recensione". Ne avrei solo abbruttito gli intenti.

6 commenti:

davide garota ha detto...

sono molto contento di quel che scrivi. Oggi son tornato dal mare e quasi per caso ho visto che sul tuo blog parlavi del mio libro.
Sono molto molto contento, spero che ti sia piaciuto veramente, perché è vero che si lege in mezz'ora e forse chiudendo l'ultima pagina si ha la sensazione di avere speso troppi soldi per poca roba. Alcuni miei amici me lo hanno fatto notare e io ho risposto: beh sai..il fumetto moderno predilige i silenzi...
Per fortuna nessuno ancora mi ha chiesto i soldi indietro.
Ciao Luigi.

LUIGI BICCO ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
LUIGI BICCO ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
LUIGI BICCO ha detto...

Certo che mi è piaciuto davvero, Davide. Altrimenti non ne avrei nemmeno parlato, ti assicuro. E sui tempi di lettura, non saprei che dirti. Non li ho mai presi in considerazione, com'è giusto che sia. Tanti libri a fumetti come il tuo "durano" di più, tanti altri di meno. Grazie a dio non fatto certo la bellezza dell'opera (con quali parametri qualificheremmo, altrimenti, i bellissimi fumetti muti di Jason?).
Ecco. Anche solo il lavoro dietro le tue tavole, pure senza balloon, avrebbero giustificato il prezzo di copertina.

Complimenti, Davide. Chissà a quando il tuo prossimo lavoro ;)

davide garota ha detto...

chissà quando...Non lo so, sto preparando un po di cose, ma non è facile. Dovrei fare un lavoro serio dove si guadagna e di questi tempi non è facile trovarne, e allora disegno per ammazzare l'angoscia che mi attanaglia, la paura di non avere futuro e lavoro. Comunque è vero che non si può giudicare un fumetto dai tempi di lettura.

LUIGI BICCO ha detto...

Spero tu riesca a trovare sia un lavoro più remunerativo sia il tempo di continuare a disegnare, Davide. Speriamo davvero.

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