Non so chi sia Ian Ingram. Probabilmente un illustratore, forse un pittore. Un artista della matita di sicuro. Notizie biografiche su di lui non ne ho, ma Ian ha colpito parecchio anche me che non sono mai stato un fervente sostenitore dell'iperrealismo. Qui trovate il suo sito ufficiale, mentre in coda al post c'è un video dove parla delle proprie opere ad una personale all'Austin Museum of Art, in Texas, nel 2011.
3 commenti:
Ecco un altro che ti fa sentire un perfetto incapace.
E pure di lunedì.
Grazie, eh, Luigi. Grazie tante.
Bah. Un Chuck Close più ripetitivo, pur se con qualche quizzo di "simpatia", almeno da quello che vedo in questo post. E io amo gli iperrealisti, soprattutto quelli statunitensi.
Molto meglio il nostro Roccasalva se ti interessa un'analisi e una scomposizione originali del ritratto.
@ Luca:
Prego! Capisci anche tu che a vedere certe cose al lunedì può far male. Ma chi sono io per non condividere con gli altri anche il "dolore" di non arrivare a certi picchi? Nessuno. E allora condivido e mi fate compagnia :D
@ Luca Lorenzon:
Ecco, personalmente Roccasalva mi interessa molto di più come tecnica e concetto. E comunque, a mio modo di vedere, quei guizzi di simpatia (tratti onirici tipo mosche, texture di pelle, ombre geometriche e petali) conferiscono a questi semplici ritratti qualcosa in più rispetto all'iperrealismo "puro e semplice". Per dirla in parole povere, c'è un po' più di ciccia intorno.
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