9.9.13

Fanteria dello Spazio di Robert Heinlein


La prima volta che ho letto Fanteria dello dello Spazio di Robert Heinlein avevo una quindicina d'anni. Ho deciso di rileggerlo ora perché non ricordavo granché. E fortunatamente questa seconda lettura si è rivelata autentica come se fosse la prima, con una serie di particolari e di argomentazioni digeriti in modo diverso (che a quell'età non avrei comunque colto appieno).

Nell'introduzione su Urania Collezione numero 17 del giugno 2004, Pietro Cheli scrive come per questo romanzo Heinlein all'epoca fu accusato di militarismo (soprattutto per via del fatto che nel romanzo ha diritto di voto solo chi presta servizio militare permanente), ma si spiega anche come la questione, in realtà, sia tutt'altro che semplice (con una interessante postilla che spiega come lo scrittore americano sarebbe stato contro, tanto per dire, all'ultima presidenza Bush).
Uno dei motivi principali per i quali è bizzarro accusare di militarismo Heinlein, è rappresentato dal fatto che un paio di anni dopo questo Fanteria dello Spazio, venne dato alle stampe il suo Straniero in Terra Straniera (Stranger in a Strange Land, 1961), una sorta di Bibbia anarcoide che si faceva beffe delle credenze finto borghesi degli anni '50 legate alla religione e incitando alla libertà sessuale.

In ogni caso, il protagonista di Fanteria dello Spazio è Juan "Johnny" Rico, un adolescente che per una serie di stupidi motivi deciderà di non entrare nell'azienda del padre, ma di arruolarsi nella Fanteria Spaziale Mobile.
Come tanti personaggi di Heinlein, anche Rico è un ragazzo come tanti e assisteremo alla sua crescita e all'evoluzione tanto sofferta dall'adolescenza all'età adulta, tema abbastanza ricorrente nei suoi romanzi sci-fi per ragazzi (vedi ad esempio il suo Starman Jones del quale ti parlai qui).


Come spesso accade nelle storie di Heinlein, l'aspetto tecnologico diventa puro pretesto per raccontare altro e in questo caso è lasciato alle sole astronavi munite di propulsione Čerenkov, come quella sulla quale si imbarca Johnny, la Rodger Young (dedicata al soldato Medaglia D'Onore Rodger Wilton Young realmente esistito) o alle tute potenziate grazie alle quali i Fanti Spaziali possono camminare su altri pianeti, compiere maestosi balzi per coprire diversi chilometri (con la possibilità di volare, anche se per brevi distanze) o disporre di lanciafiamme e armi nucleari portatili. E poi c'è questa razza aliena e ostile, dalle fattezze aracnoidi, costante minaccia per il nostro caro pianeta, che rappresenterà il motivo principale dell'esistenza della Fanteria Spaziale.

Al contrario, la società dipinta dallo scrittore americano per questo romanzo, differisce dalla nostra per pochi ma importanti aspetti. Il crimine è cosa ormai rara ed appartenente al passato, quasi del tutto "sconfitto" grazie all'uso di insolite punizioni come la fustigazione pubblica sotto controllo medico (e applicate anche in ambiti come la scuola o lo stesso Esercito). Secondo uno dei credo fondamentali di questa società: il dolore fisico è il meccanismo di difesa naturale, sviluppato in milioni di anni di evoluzione, che rende consapevole l'individuo della propria condotta quale rischio per la propria sopravvivenza.


Se per qualche motivo ti è tornato in mente il film del 1997 girato da Paul Verhoeven, ti prego, ricaccia quel ricordo in un angolo buio. Il termine "liberamente tratto" non è mai stato più azzeccato come per questo film. Si tratta semplicemente di due storie diverse. Il film ha tenuto solo i nomi dei vari protagonisti (cambiandone anche le origini) e alcune situazioni ma è incentrato soprattutto sulla minaccia aracnoide. Una sorta di "I Marines di Aliens Scontro Finale contro i Ragni" a tratti imbarazzante come altre pellicole di Verhoeven (che dopo alcuni classici del passato come Robocop, qualcuno dovrebbe spiegargli che gli anni '80 sono passati da un pezzo, vedi lo stesso Starship Troopers o L'Uomo Senza Ombra).

Conclusione: un libro tutto da leggere e da riporre tra i grandi classici della fantascienza ma non solo. Un romanzo di formazione per grandi e meno grandi che lascia qualche strascico e qualche riflessione. Una delle storie più celebri di Heinlein che lui stesso descrisse con queste parole:
"Fanteria dello Spazio parla di un giovanotto
che fa il servizio militare nel futuro".

Più semplice di così...

4 commenti:

Luca Lorenzon ha detto...

La seconda illustrazione come stile mi ha ricordato molto Oscar Chichoni.

LUIGI BICCO ha detto...

Vero. E' non è detto che l'autore non si sia ispirato proprio alle opere di Chichoni (anche se i due hanno praticamente la stessa età). Si tratta infatti dell'illustratore americano James Warhola, che la realizzò per un'edizione in paperback del 1987.

CyberLuke ha detto...

Uhmm. Quasi quasi me lo recupero.
Il film, in effetti, era un pasticcio.
Anche divertente, a tratti, ma un pasticcio.

LUIGI BICCO ha detto...

Fallo. Recuperalo. E' un classico di quelli belli solidi.

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