8.3.13

Di cose vecchie dalle quali peschi a piene mani, ma soprattutto di Freccia Verde.


Ti trascini davanti alla libreria tra la noia e lo scazzo. Il comodino con tutta quella pila di cose da leggere, oggi ti è nemico. Non hai voglia di quella roba lì. Ti piacerebbe qualcosa di diverso, di non troppo impegnato, con tanti colori. Qualche disegno morbido, qualche donnino e cose che succedono. Un po' di trame, intendo. Robe che si intrecciano.

Con lo sguardo brancoli come un disperato tra uno scaffale e l'altro. Hai letto tutto, te lo ricordi. Le cose che hai comprato e ancora mai aperto (quelle che hai messo lì in attesa e ti sei detto "si si poi me le leggo tutte in una volta"), sono tutte ammucchiate in una nicchia.

Sai cosa? In quella nicchia lì c'è quasi tutta la roba che hai preso della Planeta DeAgostini. Te la ricordi la Planeta? E' passato così poco da quando ha lasciato il suolo italico, che è come se ancora ci fosse. Ma allo stesso tempo sembra già una vecchia realtà da nostalgici. E' un po' come quando "ma te lo ricordi American Heroes della Play Press"?

E pensare che è pure notizia recente che tutto il magazzino degli arretrati della Planeta, ora è di nuovo disponibile e nelle mani della RW-Lion.


Comunque, dicevi, lì in mezzo hai un po' di roba a partire dal 2007. Son già passati quasi sei annetti, eh. Qualcosa hai letto. Tutti e 12 i numeri dei Classici DC: Green Lantern con la ristampa delle prime storie di John Broome e Gil Kane o quelli della JSA di Roy Thomas, Jerry Ordway e Rich Buckler (averceli, tutti), lo Showcase di Shazam, la prima serie di Lanterna Verde, parecchi speciali di Batman e Superman, i Titani di Devin Grayson e Mark Buckingham, le serie di Booster Gold e Manhunter, tutti gli speciali di Hawkman. Un po' di roba, ecco.


Poi c'è quella che hai accatastato in attesa di un domani. Roba che hai comprato che sembrava proprio non ne potessi fare a meno, perché quei personaggi ti piacevano. E adesso vuoi vedere che a sfogliare quella roba lì ci trovi un piccolo tesoretto per queste serate di noia?
I primi numeri delle serie degli Outsiders, di Nightwing e di Catwoman. Ma davvero compravi tutta quella roba? Oggi che di americano compri un paio di cose al mese (e niente che abbia a che fare con storie scritte dopo gli anni '80), ti riesce davvero difficile crederlo. C'è pure qualche numero della JLA di Brad Meltzer e Ed Benes. Però non averla completa e mettersi a leggerla adesso, ti sa di giocare a tressette col morto, senza nemmeno il morto. Bei soldi sprecati, bravo.


Però poi, aspetta un attimo. Scosti lo speciale Year One di Green Arrow di Andy Diggle e Jock (bellissimo, quello lo avevi letto) e ti accorgi che a seguire ci sono proprio tutte e due le prime serie in albi spillati di Freccia Verde. Sono intonsi, non le hai mai letti (quelli bimestrali che si alternavano a Lanterna Verde, questi qui).


Li avevi prese perché per quanto tu possa trovare buffo un tizio che va in giro vestito come Robin Hood, quel milionario ubriacone e cinico di Oliver Queen, quel vecchio bastardo con il figlio tossico e la sidekick ex prostituta, quello con il pizzetto mefistofelico e un botto di anni sul groppone, a te è sempre piaciuto parecchio.

Sfogli distrattamente il primo albo e la cosa sembra garbarti. E' la run di Judd Winick disegnata da Scott McDaniel. Nove albi con tutta la prima serie. Ti conviene? C'hai voglia, sembra. E finisce che nemmeno te ne devi pentire.


Narra le vicende di Star City un anno dopo la scomparsa di tutti gli eroi più importanti del pianeta e del suo essere tagliata fuori dal resto del mondo per mezzo di un invalicabile muro (un po' come la storia di No Man's Land per Batman, insomma). E senza sapere come o perché ti ritrovi un Oliver Queen rinvigorito e in piena potenza eletto a sindaco della città, Brick, ex criminale dai modi spicci che ora sembra aver preso gusto a difendere i più deboli (sembra), una masnada di imprenditori poco avvezzi al giusto che vedendosi respingere dal sindaco un piano di risanamento della città a suon di casinò e ville extra lusso, assolda l'assassino per antonomasia del DC Universe Deathstroke per scagliarglielo contro.
Poi anche il misterioso ritorno di Freccia Verde (che ora usa anche la spada), la cronistoria dell'ultimo anno passato su un'isola sperduta insieme al figlio e alla spalla femminile Speedy, al loro allenamento fisico e mentale per cercare di diventare eroi migliori, una veloce ospitata di Batman sulle tracce del suo ex pupillo ora noto come il criminale Cappuccio Rosso e, infine, il ritorno di Black Canary e la strada lastricata che porterà al suo matrimonio con Oliver.


Tutto ciò, detto così, non sembra niente di eccezionale. Ma in realtà questa serie una lettura se l'è proprio meritata. E poi è stato carino fare un paio di passi indietro. Visto anche il fatto che, come sai, eri a digiuno di fumetto americano da un bel po' di tempo.

P.S.: Che poi, sai, dall'11 marzo in prima serata su Italia Uno, hai pure saputo che comincia quel telefilm lì, Arrow, che guarda caso è proprio ispirato al nostro caro Oliver Queen. Alla lontana, sembra. Però un occhio glielo dai volentieri, via. 

5 commenti:

Alberto Camerra ha detto...

Freccia è un personaggio più unico che raro, nel panorama editoriale americano. E poi, so che ho il pallino, è pur sempre affiancato spesso a Lanterna Verde.
Arrow lo attendo con piacere anche io.
;)

La firma cangiante ha detto...

Parecchia di quella roba l'avevo presa anche io, i classici di Green Lantern e JSA (non tutti però, sigh!), Manhunter, Green Lantern e Green Arrow. Anche un po' di Nightwing e di Catwoman e pure gli Outsiders.

Ho praticamente rivenduto tutto tranne i due classici di inizio elenco e Lanterna Verde moderno.

La JLA di Meltzer non era nulla di eccezionale.

Freccia Verde la trovai una buona lettura, piacevole. Oliver Queen piace anche a me.

Arrow guardala, io la sto seguendo in inglese. E' un telefilm action ben girato con buone scene d'azione e il giusto dosaggio di trama orizzontale. C'è anche l'isola. Non è una serie rivoluzionaria ma è un buon intrattenimento con parecchie strizzatine d'occhio ai fan DC. Te la consiglio.

LUIGI BICCO ha detto...

@ Alberto:
In Italia ci si è innamorati di entrambi i personaggi proprio per via delle loro comparsate insieme. E soprattutto di quel Play Book di Dennis O'Neal e Neal Adams che custodisco gelosamente, unico nel suo genere a non essere miracolosamente spaccato in due nella rilegatura :)

@ Dario:
He, all'epoca ci abbiamo creduto tutti e tutti abbiamo speso dei soldini per crederci. Parecchie cose buone sono venute fuori, per carità. Ricordo soprattutto i Classici DC, appunto, o alcuni Showcase (quello di Bizarro Comics è uno dei miei volumi preferiti in assoluto).

L'appuntamento con Arrow è lunedì sera e almeno i primi episodi non me li perderò di certo. Sono abbastanza curioso.

CyberLuke ha detto...

Mi sa che sto proprio invecchiando.
Giusto ieri sono passato in fumetteria, mi sono aggirato tra gli scaffali e gli espositori ricolmi, ho sfogliato, ho adocchiato. Ho rimesso giù.
Non ho comprato niente.
Fino a un anno fa, qualcosa Marvel la portavo alla cassa. Iron man, tipo. Adesso manco quello.
E il mega-crossover Avengers vs X-Men non mi ha convinto manco un po'.
Mi affaccio sullo scaffale DC, il cui universo mi è sempre parso una versione meno realistica di quello Marvel (ma, a ben guardare...), sfoglio le varie incarnazioni cartacee di Batman e penso: ci vorrebbe davvero una nuova storia come 'The Dark Knight Returns', in questi anni dieci.
Perché manca, a mio avviso, qualcosa in grado di attualizzare il mito di Batman (qualcosa di analogo al Batman di Nolan però in campo fumettistico, per intenderci).
Poi sfoglio un po' di roba italiana. E quel tratto "alternativo" mi dice davvero poco o nulla. Certo, ho buttato uno sguardo superficiale.
Dovrei comprare, leggere, confrontare, prendermi il mio tempo.
Però non ne ho neanche più tanta voglia.
Magari, il problema è mio.

LUIGI BICCO ha detto...

@ Luca:
Il fatto che non hai più tanta voglia e tempo, beh, la dice abbastanza lunga. Pace e pietra sopra, a meno che, come dici, non scopri il prossimo Dark Knight alla Miller. E la cosa mi sembra sufficentemente ardua affinché si realizzi.
Per quanto mi riguarda la passione resta bella accesa, ma anche per me il tempo è tiranno. Ammetto che è anche un periodo di "stanca", dove difficilmente riesco a trovare qualcosa che colpisca la mia attenzione sopita.
Ecco perché spesso vado alla ricerca di qualche pezzo mai letto in una delle migliori librerie di sempre. Quella di casa mia :D

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