11.10.11

Billy Cobham



Un piccolo, personale omaggio in due versioni (qual è la migliore?) dedicato ad un magistrale talento della batteria, da sempre esponente di spicco della musica jazz. Billy Cobham comincia il suo lungo percorso musicale con George Benson e John Abercrombie e finisce che Miles Davis in persona lo chiama per registrare insieme Bitches Brew (del quale ho già parlato qui non troppo tempo fa).

E comunque, se non avete idea di chi sia Billy Cobham, 1 - potreste anche un po' vergognarvi e 2 - potreste mettere una bella pezza sulla vostra ingloriosa lacuna e bearvi con il filmato qui sotto, dove Cobham dà il meglio di sé dopo il primo minuto.


Fatelo. Grazie.



10 commenti:

michele petrucci ha detto...

quella con i retini ha più spessore :)

Gripa ha detto...

Tutto successe in un teatro.
Accettai l'invito di un amico e mi ritrovai
a far parte di un pubblico incantato dall'abbagliante talento di un batterista a me allora sconosciuto.
Serata indimenticabile!

...quella con lo sfondo scuro!

davide garota ha detto...

Billy Cobham, certo, come no.
A me piacciono entrambe...boh, non so, dai, preferisco la prima, ma solo per esprimere una preferenza.

LUIGI BICCO ha detto...

@ Michele:
Vero che è più "corposa"? Certo che con i colori puoi star lì a giocarci per giorni (e tu ne dovresti sapere qualcosa :)

@ Gripa:
Mi stai dicendo che hai visto Cobham dal vivo? E' questo che mi stai dicendo? O__O

@ Davide:
Ok. E con la tua preferenza l'ago della bilancia cade ineluttabile sulla prima versione.

Unknown ha detto...

A me pace più la prima!...oppure i colori della prima ma usando i retini come la seconda... o esagerato? :D

LUIGI BICCO ha detto...

Ciao Lorenzo.
No, non hai esagerato, ma il foglio di lavoro dal quale ho tirato fuori queste due versioni era zeppo di alternative. Tra le quali c'era anche la prima con i retini, naturalmente. Quando si tratta di arrivare ad un risultato che soddisfi appieno, si possono perdere giornate intere anche dopo che il lavoro sarebbe in realtà già bello che finito. Triste destino di un "vettorialista" :)

Patrizia Mandanici ha detto...

Anche io sono indecisa, forse la seconda è più "originale", più efficace.
Ammetto la mia ignoranza in fatto di musica, specialmente il settore jazz e dintorni. Anni fa mi ero fatta prestare una serie di cd più fascicoli di quelle raccolte che escono in edicola, una specie di "classici del jazz", mi aveva aiutato a districarmi un po' nella storia del jazz, e avevo anche ascoltato diversi musicisti. Mi piaceva molto Charlie Parker, ma se ti devo dire che mi abbia fatto venire voglia di comprarmi dei cd e approfondire...purtroppo no, forse il jazz non è nelle mie corde, non lo so.

LUIGI BICCO ha detto...

@ Patrizia:
Il jazz è calore con il quale bisogna crescere. Mi rendo conto che non è facile, ma io stesso, prima di arrivare a gustarne le sonorità, ho intrapreso un percorso lungo e complesso. Poi, per me, sono arrivate grandi soddisfazioni.
Charlie Parker non è il miglior interprete dal quale cominciare. Personalmente consiglierei Keith Jarrett o Dave Brubeck. Il jazz brutalmente più classico, può attendere un pochettino.

Per qualcuno potrà suonare come una bestemmia, ma per me ha funzionato alla perfezione, sin dalla tenera età :)

Gripa ha detto...

Si!

Accompagnato da una band.
Compreso un musicista di cui non ricordo il nome,
che suonava uno strumento mai visto.
( Un'infinità di tubi e piastrine metalliche,
appese ad un telaio. )

LUIGI BICCO ha detto...

E sono molto, molto invidioso, allora. Chissà chi era il tubista :)

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