Le copertine qui sopra mi provocano inevitabilmente un profondo senso di nostalgia. Non mi ricordo che anno fosse (sicuramente la prima cinquina degli '80). Mi ricordo però che i due albi in questione, rispettivamente il numero 54 e il numero 85 di Tex, li avevo trovati sul comodino di mio padre. Eravamo in vacanza a Caporizzuto, in Calabria, e in edicola trovavi quei pacchetti incellophanati con due o tre albi a fumetti a caso. Infatti si trattava della serie originale e non di ristampe.
Io arrivavo da Topolino, il Giornalino e cose del genere (dove la cosa che si avvicinava di più al fumetto realistico, erano gli episodi brevi di Modesty Blaise serializzati sull'Intrepido, credo).
Quando cominciai a sfogliare svogliatamente quell'albo di Tex, non ero convinto di voler intraprendere una lettura così seria e i disegni mi sembravano "antichi", quasi fuori tempo, per non parlare del fatto che l'avventura era già cominciata nell'albo precedente.
Tempo un paio di pagine, però, e mi ritrovai in un'altra dimensione. Quel Tex era un tipo di quelli che volevi per amico. Un raddrizzatoriti di quelli di una volta. E i suoi compagni di avventure non erano da meno. Poi c'erano sparatorie "vere", pistole, combattimenti al coltello, tagliagole privi di scrupoli, indiani dalle frecce letali.
Non ci potevo credere che esistessero cose del genere. Il tempo di chiedere ulteriori delucidazioni a mio padre su quel cowboy dalla camicia gialla e dal pugno facile, e decisi seduta stante che avrei approfondito la cosa, pregando per avere altri "giornalini" di Tex.
E mentre leggevo, la parola che meglio descriveva quei momenti era: magia!
Quando tornammo a casa, mi recai appena possibile nella più vicina edicola. Ero impaziente di capire cosa mi aspettasse. Chiesi all'edicolante se Tex uscisse ancora e dove potevo trovarlo. L'edicolante, mezzo allibito, mi disse che si, usciva ancora (naturalmente) e che l'avrei trovato sullo scaffale alle mie spalle.
Quando mi voltai mi si aprì un mondo. Tex non era l'unico eroe di carta. Incolonnati uno accanto all'altro, c'erano albi a fumetti con i protagonisti più disparati: Zagor era un tipo con la casacca rossa e un simbolo sul petto tipo Superman, che saltava come un grillo con una scure di pietra tra le mai. Martin Mystère un tizio biondo di una certà età con una strana pistola e in compagnia del suo massiccio aiutante che sembrava un indiano. E poi c'era questo Mister No (che nome era?) con i capelli bianchi e neri e con la faccia di chi sembrava saperla lunga. E da lì a poco sarebbero arrivati anche un tizio con la camicia rossa fuori dai pantaloni e un investigatore della omicidi di New York. E poi ancora i supereroi americani (ma come, dell'Uomo Ragno esistevano anche i fumetti, oltre al cartone?). E in albi mignon c'era anche quel ladro in calzamaglia del quale ogni tanto avevo sentito parlare da mia madre, Diabolìk (con l'accento sulla "i").
Com'era possibile che quelle storie e quei personaggi non fossero mai passati sotto i miei occhi quando andavo in edicola a comprare Topolino?
Provai una sensazione nuova e diversa. Il morbo si era già attaccato alle meningi e da quel giorno non sarei mai più riuscito ad uscire dal "tunnel". E anche solo per quei primi ricordi, ancora così vividi e trasognati, devo ringraziare un certo editore milanese.
Quella magia del leggere quelle storie sotto le coperte nelle notti d'inverno è ormai scemata con gli anni. Ma in qualche modo riproporrò le stesse sensazioni a mio figlio, un giorno, prima o poi.
E per voi? Com'è cominciato, il tutto?
Quando cominciai a sfogliare svogliatamente quell'albo di Tex, non ero convinto di voler intraprendere una lettura così seria e i disegni mi sembravano "antichi", quasi fuori tempo, per non parlare del fatto che l'avventura era già cominciata nell'albo precedente.
Tempo un paio di pagine, però, e mi ritrovai in un'altra dimensione. Quel Tex era un tipo di quelli che volevi per amico. Un raddrizzatoriti di quelli di una volta. E i suoi compagni di avventure non erano da meno. Poi c'erano sparatorie "vere", pistole, combattimenti al coltello, tagliagole privi di scrupoli, indiani dalle frecce letali.
Non ci potevo credere che esistessero cose del genere. Il tempo di chiedere ulteriori delucidazioni a mio padre su quel cowboy dalla camicia gialla e dal pugno facile, e decisi seduta stante che avrei approfondito la cosa, pregando per avere altri "giornalini" di Tex.
E mentre leggevo, la parola che meglio descriveva quei momenti era: magia!
Quando tornammo a casa, mi recai appena possibile nella più vicina edicola. Ero impaziente di capire cosa mi aspettasse. Chiesi all'edicolante se Tex uscisse ancora e dove potevo trovarlo. L'edicolante, mezzo allibito, mi disse che si, usciva ancora (naturalmente) e che l'avrei trovato sullo scaffale alle mie spalle.
Quando mi voltai mi si aprì un mondo. Tex non era l'unico eroe di carta. Incolonnati uno accanto all'altro, c'erano albi a fumetti con i protagonisti più disparati: Zagor era un tipo con la casacca rossa e un simbolo sul petto tipo Superman, che saltava come un grillo con una scure di pietra tra le mai. Martin Mystère un tizio biondo di una certà età con una strana pistola e in compagnia del suo massiccio aiutante che sembrava un indiano. E poi c'era questo Mister No (che nome era?) con i capelli bianchi e neri e con la faccia di chi sembrava saperla lunga. E da lì a poco sarebbero arrivati anche un tizio con la camicia rossa fuori dai pantaloni e un investigatore della omicidi di New York. E poi ancora i supereroi americani (ma come, dell'Uomo Ragno esistevano anche i fumetti, oltre al cartone?). E in albi mignon c'era anche quel ladro in calzamaglia del quale ogni tanto avevo sentito parlare da mia madre, Diabolìk (con l'accento sulla "i").
Com'era possibile che quelle storie e quei personaggi non fossero mai passati sotto i miei occhi quando andavo in edicola a comprare Topolino?
Provai una sensazione nuova e diversa. Il morbo si era già attaccato alle meningi e da quel giorno non sarei mai più riuscito ad uscire dal "tunnel". E anche solo per quei primi ricordi, ancora così vividi e trasognati, devo ringraziare un certo editore milanese.
Quella magia del leggere quelle storie sotto le coperte nelle notti d'inverno è ormai scemata con gli anni. Ma in qualche modo riproporrò le stesse sensazioni a mio figlio, un giorno, prima o poi.
E per voi? Com'è cominciato, il tutto?
12 commenti:
Che bel post nostalgico, che bei ricordi:)
Io che ho scarsa memoria non ricordo quando ho avuto la prima emozione vera, il primo colpo di fulmine nei riguardi di qualche fumetto: li ho sempre letti anche quando non sapevo leggere, ero già stata rapita totalmente in anni precoci, quindi anche il cambio di letture (da Topolino a Tex, per dire) le ricordo senza soluzione di continuità. Per dirla banalmente ogni fumetto che riuscivo a reperire per me era fonte d'emozione.
Però ricordo i primi Tex (e forse anche dei Comandante Mark, il Grande Blek, ecc.) acquistati in un negozio che li vendeva usati e che esiste tutt'ora: "La cassaforte del Papero", a Messina. Entrare lì dentro per me (intorno ai 9/12 anni, anni '70 quindi) era come entrare nella grotta di Alì Babà. I giornaletti che compravo lì poi glieli riportavo, due in cambio di uno, e così via: i soldini erano davvero pochi, e la passione tanta!
Il percorso è molto simile, a seconda degli anni nei quali si è scoperto il fumetto. A quanto ne so, Tex è stato un buon traghettatore (da un tipo di lettura ad un'altra) per molte persone. E in quelle buste da tre fumetti al prezzo di uno, che tanto andavano per la maggiore nelle edicole negli anni '80, ricordo anche alcuni Mark (grande Essegiesse), qualche Akim e qualche Piccolo Ranger. Letture da momenti impareggiabili :)
Akim! Certo, leggevo anche quest'albo - mi piaceva molto anche se lo trovavo surreale. Credo proprio che comprassi anche io le buste con i tre albi, solo che non me lo ricordo!
Iniziai a 6 anni con la miniserie "Legends" di Byrne pubblicata sulla raccolta "Justice League" dalla Play Press. Vidi in copertina Superman che mi conquistó grazie all'interpretazione di Christopher Reeve nel film omonimo.
Che dire. Non ho più smesso di leggerli e di ammirarne le tavole. Che magia. Bei tempi, davvero.
Ora sono cresciuto ma questa è una passione che non tradiró mai.
Ciao!
@ Patrizia:
Quelle buste avevano davvero qualcosa di magico :)
@ Gabriele:
Ah, tu hai cominciato direttamente dagli americani. Cominciare con Byrne, non dev'essere stato affatto male :)
Penso che le passioni ti cercano, non sei tu a cercare loro e infatti Tex si è fato trovare! Io ho iniziato guardando da bambino i cartoni animati e poi la voglia di "fantasia" si è spostata sui fumetti, dapprima Topolino, poi leggevo miriadi di fumetti americani di super eroi... Ora leggo per lo piu' libri, pero' quando trovo un fumetto che mi piace non me lo faccio certo scappare...
Imparai a leggere con Topolino e i paperi. Avevo 5 anni. Poi mi appassionai a Geppo. I supereroi Marvel e personaggi come Mister No, Ken Parker e Dylan Dog arrivarono molto dopo. Tuttavia, come raccontai sul mio blog tempo fa, la prima vera folgorazione arrivò con Mort Cinder! Cui seguirono negli anni altre come Pratt, Alack Sinner, la linea Vertigo o autori come Giardino, Gipi e Bacilieri. Ma il primo trip fu Mort Cinder di Oesterheld e Breccia, senza dubbio.
@ Claudio:
Per me, il rapporto d'esperienza tra il libro e il fumetto si è sempre rivelato saldamente collegato. Nell'uno ho sempre ritrovato stimoli e dinamiche che mi riconducessero all'altro e viceversa. Fortunatamente non si è mai trattato di un rapporto di esclusività :)
@ Giovanni:
Non mi meraviglia che tu abbia cominciato con un "certo tipo" di fumetto. Mort Cinder, nello specifico, è proprio un bel punto di partenza.
leggo solo ora questo bel post...
io cominciai così:
http://chemako-comics.blogspot.com/2010/03/laudace-bonelli-i.html
Anch'io ho letto il tuo solo ora. E ho lasciato un commento :)
Incredibile come si intreccino le strade degli appassionati di fumetti.
Per me è cominciato con:
I FANTASTICI QUATTRO n.63 - Ciò che si annida dietro l'alveare
http://www.collezionismofumetti.com/fumetti.php?idx=6174
e Capitan America n.12 - Tutti lo chiameranno traditore
http://www.collezionismofumetti.com/fumetti.php?idx=4424
due fumetti comprati da mio fratello per puro caso che mi hanno fatto entrare nel mondo sgargiante dei super-eroi, infatti ancora oggi porto sotto i vestiti normali la mia tutina elasticizzata made in MARVEL. :-)
P.S. Bellissimo ma sopratutto interessantissimo Blog, è diventato uno dei miei preferiti, non so quanto durerà, ma per ora hai un lettore in più. :-)
Ciao STVRNT.
Come parecchi, hai cominciato grazie agli albi a fumetti della Corno di qualcun altro. E cominciare con i Fantastici 4 e Capitan America, in effetti, è un bel cominciare.
Grazie per i complimenti al blog. Li rigiro a mia volta alle tue belle tavole a fumetti. belle davvero.
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