Una sana riflessione che avrei voluto fare già ieri a proposito del trailer per il Toronto Comic Arts Festival del post precedente. A mio avviso se ne può trarre una piccola lezione. Mentre a Toronto mettono sotto la luce dei riflettori i valori reali di un mestiere che sfiora l'arte (o ci entra prepotentemente), noi cosa facciamo? Qual è la fiera di fumetti italiana più prestigiosa? Lucca? Non importa quale. Importa che ci si limita a tappezzare (quando va bene) la città di poster, sottolineando la presenza dei cosplayer e dei tornei di Warhammer e del lato più "manga" del mercato. E Lucca Comics, nei suoi poster, è anche più attenta delle altre fiere. Immaginarsi.
Forse a volte ce la si merita davvero l'indifferenza del pubblico. Purtroppo, però, non è nemmeno colpa diretta di chi il fumetto lo fa. Dico "purtroppo" perchè almeno si saprebbe a chi dare la colpa. Così invece non resta che continuare a prendersela con una certa mentalità bigotta che come tutte le altre cose in questo Paese, è fatta di gente che si siede e non guarda al futuro. Perchè così è più comodo.
Insomma, personalmente, se ne avessi la possibilità andrei mille volte a Toronto piuttosto che a una Torino Comics (a non più di un quarto d'ora da casa mia). Che tra l'altro è già passata (Torino Comics, dico) e quasi quasi non ne ha parlato nemmeno chi ci è stato.
P.S.: Non ce l'ho con i cosplayer, non ce l'ho con il lato "manga" del mercato e nemmeno con Warhammer. Ma non trovo giusto che siano considerate tra le prime attrattive ad un festival sul fumetto. Abbiate pazienza.
P.P.S.: A chi dovesse interessare, la campagna in alto nel post è stata realizzata dall'agenzia Fhv Bbdo di Amsterdam per la Comic Book Convention, la più grande fiera di libri sui fumetti in Olanda. Si, lì fanno addirittura delle vere e proprie campagne stampa slegate dall'immagine principale dell'evento.
Insomma, personalmente, se ne avessi la possibilità andrei mille volte a Toronto piuttosto che a una Torino Comics (a non più di un quarto d'ora da casa mia). Che tra l'altro è già passata (Torino Comics, dico) e quasi quasi non ne ha parlato nemmeno chi ci è stato.
P.S.: Non ce l'ho con i cosplayer, non ce l'ho con il lato "manga" del mercato e nemmeno con Warhammer. Ma non trovo giusto che siano considerate tra le prime attrattive ad un festival sul fumetto. Abbiate pazienza.
P.P.S.: A chi dovesse interessare, la campagna in alto nel post è stata realizzata dall'agenzia Fhv Bbdo di Amsterdam per la Comic Book Convention, la più grande fiera di libri sui fumetti in Olanda. Si, lì fanno addirittura delle vere e proprie campagne stampa slegate dall'immagine principale dell'evento.
6 commenti:
Personalmente, che il fumetto sia considerato dai più un'arte di serie B, mi tange poco.
Non mi ci metto di sicuro a cercare di far cambiare non solo opinione, ma mentalità alla gente: se il mio prossimo preferisce fare altro, si accomodasse pure.
Detto ciò, se mi si affidasse una campagna pubblicitaria per strombazzare la prossima Lucca Comics o il prossimo Romix, mi ci divertirei parecchio.
La cosa più simile in Italia a Toronto Comic è Bilbolbul. Speriamo che cresca sempre più e che riesca, piano piano a cambiare quella percezione di cui parli.
@ Luca:
Mi ci divertirei anch'io. Sicuramente ci sarebbe da coinvolgere un bel po' di bella gente. Anch'io sono un po' stanco nel cercare di far cambiare opinione alle persone, ma se ce ne fosse occasione, coninuerei imperterrito :)
@ Michele:
Hai molto molto ragione. Bilbolbul, da un paio di anni, è una realtà in continua evoluzione e potrebbe trasformarsi nella manifestazione definitiva da prendere come punto di riferimento.
La realtà è molto più semplice, Luigi. E sono certo già la conosci: in Italia non esiste alcuna cultura rivolta al fumetto, non come può essere in altri paesi europei come ad esempio la Francia. Ecco perchè gli addetti ai lavori, le varie Lucca o Torino Comics che sia, sono costretti a ricorrere a stratagemmi "manga" o "games" per attirare pubblico.
Bella riflessione, che condivido in pieno, forse prima che pensare alle fiere bisogno creare una realtà culturale frontale del fumetto (esistono anche questi tipi di tentativi).
@ Alberto:
Sono dd'accordo. Ma a quanto mi è dato sapere, ad esempio, anche in Francia fanno molta leva su determinati aspetti "esterni". La questione è che ogni tanto, mandare a cagare le cazzatelle e occuparsi delle cose serie, sarebbe cosa assai gradita. I motivi sono gli stessi per i quali non si vedono certe cose in tv. Ma la pianto qui perchè rischio di finire nell'ovvietà più becera :)
@ Mirko:
Le realtà diverse che citi, è un argomento molto interessante. Bisognerebbe capire in che modo e in che maniera, a dire il vero.
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