11.4.11

Welcome to Pine Point

Sul come e sul perchè il nuovo mensile di Emergency sia un mensile più che valido, vi rimando al post di Alessandro "Chemako", qui. Io in particolare voglio segnalare una delle rubriche, ovvero Memorie di Miniera curata da Matteo Scanni che ci mette a conoscenza di belle realtà documentaristiche scovate in giro per la rete. Una di queste è proprio Welcome to Pine Point, un web documentario del National Film Board of Canada che racconta la vita di una cittadina mineraria del Nordest completamente abbandonata nel 1988 dopo l'esaurimento dei giacimenti. Il processo di recupero della memoria collettiva (mille abitanti, tutti trasferiti altrove) è affidato ai vecchio spezzoni di vhs, foto ingiallite, ritagli di giornale, cataloghi di ferramenta e motion graphic. La voce narrante è quella del regista Mike Simons, membro della comunità locale, che torna nella sua città natale per vedere l'effetto che fa.

Ecco il trailer ufficiale del documentario:



Devo ammettere che la storia di Pine Point mi ha affascinato in modo particolare e ho cercato di documentarmi. Quel poco che ho scoperto in più è che nel 1920 era poco più di una baraccopoli con qualche casetta di legno al suo attivo. Che nel 1952 furono costruiti i primi edifici veri e propri ma che fu riconosciuta come cittadina solo una decina di anni dopo, nel 1962, grazie agli sforzi congiunti del Governo Canadese e del proprietario stesso della miniera. Nel 1970 venne riconosciuto insediamento territoriale con le proprie imprese private e toccò il suo picco come densità di popolazione, assestandosi a 1200 presenze. Se ho capito bene, sul territorio erano presenti due scuole, una elementare (la Heighs Galena) e una media (la Matonabbee School), mentre per quanto riguarda i servizi di trasporto, era servita dall'autostrada 5 dei territori del Nordovest, da una linea ferroviaria di proprietà della Canadian National Railway e anche da un piccolo aeroporto (probabilmente destinato soprattutto ai trasporti commerciali).

Purtroppo l'economia della ridente cittadina, si fondava solo sull'impresa mineraria e quando questa fallì nel 1988, in seguito all'esaurimento delle materie prime, agli abitanti non restò che trasferirsi altrove. Nel tempo, tutti gli edifici sono stati demoliti ma sono ancora visibili le tracce delle strade che congiungevano il paese da una parte all'altra. Spulciando non poco tra le pagine della rete ho trovato anche un sito che raccoglie diverse fotografie del paese in questione (a parte quelle raccolte da Mike Simons per il suo web documentario, intendo) prima che chiudesse definitivamente i battenti.

Infine, qui sotto una foto scovata nemmeno io so dove, che cerca di chiudere la questione con una risata.

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