16.3.11

L'arte del Sogno



Visto ieri sera. Michel Gondry è troppo intimo e troppo delicato per essere compreso dalle persone che non lo sono. Gael Garcia Bernal è quanto di più appropriato potesse esistere per il ruolo da protagonista. Charlotte Gainsbourg è Charlotte Gainsbourg. Un film che è un film ma non solo. Ci sono parti nelle quali riesce difficile credere che la realtà sia la tua e non quella del film. E nella frustrazione creativa del protagonista, si riconosceranno un po' di persone che fanno certi mestieri tipo il mio. Perchè io mi sia perso L'Arte del Sogno alla sua uscita nel 2006, sto cercando ancora di spiegarmelo. In generale mi chiedo per quale ragione ci si dovrebbe perdere un film di Gondry. Tanto più che, come raccontavo qualche post addietro, adesso sembra sia al lavoro sull'adattamento cinematografico dell'Ubik di Philip Dick.








6 commenti:

La firma cangiante ha detto...

Intrigante, prima o poi dovrò vederlo. Toh! Prima o poi, non ci avevo fatto caso.

Mi sono goduto davvero molto Se mi lasci ti cancello, per questo ti farò sapere.

CyberLuke ha detto...

Gondry, a mio modesto parere, è un po' discontinuo, ma ha talento e visionarietà a valanghe.
Questo L'Arte del sogno mi prese solo in parte, ma riconosco che lo vidi al cinema una sera che ero stanchissimo e fors'anche poco attento.
Magari dovrei rivederlo.
Be KInds Rewind aveva uno spunto geniale, che però andava a esaurirsi e a sfumare in un'altra storia, assai meno interessante.
Eternal Sunshine resta la sua cosa migliore, a mio avviso. Ma anche parecchi suoi videoclip sono da antologia.

LUIGI BICCO ha detto...

@ Dario:
Te lo consiglio, si. E sulla questione "Prima o Poi..." come da premessa iniziale del blog, sapevo che sarebbe tornata in auge più e più volte :)

@ Luca:
Diciamo che Gondry, come in Eternal Sunshine, tratta prima di tutto le difficoltà del rapportarsi con la realtà che ci circonda (fatta di cose e di persone). Tutto il resto è un contorno poetico che rappresenta il suo personale bagaglio visionario. Eternal Sunshine però è tutt'altro film, in effetti.

Vero che Gli Acchiappafilm era un po' "stranino". E Green Hornet non l'ho nemmeno visto ma, come detto a suo tempo, preferisco pensare che non sia stato nemmeno lui a girarlo. Anche se chi l'ha visto continua a dire che c'è più di un semplice action movie.

Nus @lennesimoblog ha detto...

Chi me lo consigliò mi disse che se avevo amato Amélie Poulain non avrei potuto non apprezzare questo film. Si sbagliava, ma non perchè non mi sia piaciuto, l'ho amato. Solo che Gondry è unico, difficile inserirlo in una categoria. E riduttivo paragonarlo ad altro.

Chemako ha detto...

a me è piaciuto parecchio già al cinema: questo fluire continuo tra realtà e sogno è proprio solo dei grandi visionari, di quelli vanno al di là della misera realtà

LUIGI BICCO ha detto...

@ Anna:
Si, beh, è un po' bizzarro in effetti paragonare i due film. Il lavoro di Jean Jeunet è molto diverso, ma anche il suo molto personale e riconoscibile. Anche a me piacciono i suoi film.

@ Alessandro:
Sottoscrivo in pienissimo. E in ogni caso, i registi "visionari" sono un mio particolare pallino :)

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