3.11.10

Oui, je suis ici

Carina la Francia. Nulla da eccepire. Alla fine ce ne siamo rimasti lontano dalle grosse città. A parte il primo pomeriggio ad Annecy di cui poco o nulla posso dire. Le facce che girano per le strade di Annecy sono come quelle italiane. Se per un attimo distogliete lo sguardo dai cartelli stradali o dalle insegne dei negozi (cosa assai difficile, in ogni caso) sembra di essere in una cittadina italiana qualsiasi. In una bella cittadiana italiana qualsiasi. Le differenze stanno nel fatto che i francesi dell'Alta Savoia, al fine settimana, non guardano il calcio ma il rugby su Canal +, che anche se ti chiedono se l'espresso lo vuoi lungo o corto, te lo fanno sempre alla stessa maniera, che girano davvero con la baguette sotto l'ascella e che qualcuno fa davvero finta di non saper parlare in inglese. E che la cucina non è un granché, tranne quando ci si impegnano. Quando si sono impegnati davvero, abbiamo mangiato in modo disgustosamente buono.

Siamo stati in un bed & breakfast a 15 km da Annecy, a Thusy. Il proprietario è Mike, un perfetto cittadino inglese sessantenne di Windsor che ha seguito sua figlia in Francia per motivi di lavoro (eh, questi figli che migrano altrove). E quando ha visto le zone verdi e paciose della periferia francese, se n'è innamorato. O così ci ha detto. Nel bed & Brekfast vive con sua moglie e George Clooney, il loro gatto certosino chiamato così per via del colore "brizzolato". Esternamente il loro cottage comprende una piscina, un frutteto abbastanza grande e un meraviglioso salice piangente. Internamente, uno spettacolo. Un salotto da 45 o 50 metri quadri con tante poltrone, tanti punti luce e un camino che prendeva una parete intera. Una scala di legno massiccio che saliva alle camere del piano superiore e una folta libreria piena di titoli old british e non solo. Tra questi c'era (mannaggia a me che me ne sono accorto solo all'ultimo giorno) un bel librone massiccio che ristampava tutte le vignette satiriche del New York Times. Insomma, se Mike ce lo avesse chiesto, saremmo rimasti lì a lavorare per lui. A fare qualcosa che non so ancora bene cosa. Ma probabilmente saremmo rimasti.

E' stata una vacanza a metà tra l'Inghilterra e la Francia, quindi. Ce ne siamo andati a spasso tra i paesini e i quartierini lungo il lago di Annecy, con posti dalla vista mozzafiato. Ma quello che ricorderemo saranno i colori di un autunno incredibile che andavano dal verde fosforescente al rosso carminio, dall'arancione vissuto al giallo sereno. Ricorderemo dei nostri tentativi di mettere insieme un francese stentato (oui, oui, yes ok) e ricorderemo anche quando, di passaggio a Chambery, ho premuto un pulsante rosso nei pressi del parcheggio del castello. E ricorderemo una voce pacata e cordiale che ci ha risposto: "Oui? Bonjour" e come ho preso a fissare quel tasto come fosse un qualcosa di ultra terreno e la mia successiva chiusura in un mutismo assoluto. Non sapendo cosa dire, dopo una ventina di secondi ho fatto retromarcia e ce ne siamo andati lasciando in attesa quel signore gentile. Spero non sia ancora lì ad aspettare. Scusa, signore gentile.

Lascio ad altri il compito di mostrarvi le foto più propriamente turistiche della propria visita sul suolo d'oltralpe. Io vi mostro, alla mia solita maniera, un piccolo reportage fotografico realizzato dal mio personale punto di vista.

E quindi ecco cosa ho visto ad Annecy:





Cos'è che mi è rimasto di Col de la Forclaz e dei suoi colori:








Quello che mi è passato sotto gli occhi a Veyrier:








E al bed & Breakfast di Mike:




La stanza dove abbiamo avuto il piacere di dormire:



Calcifer, il caloroso spirito della casa:


E non poteva certo mancare qualche minuto di ispirazione tra un piatto di foie gras e deux œufs et salade:

2 commenti:

ari ha detto...

annecy è più di "una bella cittadiana italiana qualsiasi", dai. è molto particolare, con i suoi canali che la dividono in due e le sue case immerse in mezzo metro d'acqua. E'che essendo turistica accoglieva un numero di persone che supera il tuo limite massimo di sopportazione...

LUIGI BICCO ha detto...

E' vero :)
Ci va poco a farmele guardare con un occhio di sbieco, le città piene di gente. Però non ne ho parlato male. Non ho parlato male di nulla, anzi. Diciamo che non ci vivrei, ad Annecy. Però è carina da vedere.

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