15.11.10

Di isole del tesoro, di Pratt e di Milani



Più o meno un mese fa ho acquistato il bellissimo volume della Rizzoli Lizard dedicato a Hugo Pratt e Mino Milani e al loro adattamento a fumetti de L'isola del tesoro di Robert Louis Stevenson, romanzo di formazione per ragazzi (ma anche no) diventato un classico della letteratura poco dopo essere stato stampato per la prima volta nel 1883. Un'anteprima sfogliabile di questa mirabile opera la trovate qui.

Non è cosa da lasciarsi sfuggire, questa. Come anche, in questo stesso periodo, l'integrale della saga de Gli Scorpioni del Deserto o World War II - Storie di Guerra, l'antologia che raccoglie tutti i racconti bellici scritti e disegnati da Pratt per la Fleetway. Mentre in edicola, da questa settimana, la collana in allegato al Corriere della Sera e dedicata al Maestro di Malamocco, dovrebbe ospitare la prima parte di Wheeling, altro classico imperdibile (magari nel volume unico sempre edito dalla Lizard con l'aggiunta di acquerelli inediti e con un ampia prefazione storica). Insomma, di questi tempi se si vuole leggere Pratt si ha solo l'imbarazzo della scelta.



Comunque. Visto che l'isola del tesoro è lì che aspetta di essere letto da un mese e che personalmente credo all'attenzione selettiva che si scatena quando ci si interessa ad un particolare argomento e subito dopo si comincia a trovare riferimenti ovunque su di esso, mi è capitato proprio l'altro giorno di venire a sapere, grazie a google, che cadevano i 160 anni dalla nascita di Stevenson. E visto che credo anche di aver perso un pezzo durante la mia infanzia non avendo mai avuto occasione di leggere L'isola del tesoro (si, non l'ho mai letto), ho deciso di recuperare ora. Quindi sabato sono corso in una libreria e mi sono appioppato la versione integrale della Garzanti a sette euro e qualche spicciolo. Già letto un pezzo e già pentito di non averlo fatto da giovanotto. Non che non avessi niente da leggere, allora. Anzi. Ma pensare di aver letto di Stevenson La freccia nera e non l'isola del tesoro, mi fa un po' ridere e mi innervosisce allo stesso tempo.

6 commenti:

Alberto Camerra ha detto...

Avevo notato anche io in edicola il proliferare delle proposte del maestro Pratt.
Per quanto riguarda Stevenson, che dirti; non è mai troppo tardi! e finchè si ha la possibilità di recuperare ogni età va bene... e tu mi sembri ancora relativamente giovane, no?!
:)

LUIGI BICCO ha detto...

Relativamente, si.
Dipende dai punti di vista.
Ma in effetti, per recuperare i grandi classici, si è sempre giovani.

La firma cangiante ha detto...

Si, è vero si è sempre giovani. Io sto leggendo il Chisciotte, spronato anche da Orlando, e mi sto divertendo veramente molto.
E io che pensavo fosse un mattonazzo indigesto.

LUIGI BICCO ha detto...

Fortunatamente il Don Chisciotte l'ho recuperato qualche anno fa, insieme al Moby Dick di Melville. Soprattutto quest'ultimo ha cambiato il mio modo di leggere. Che se sembra scorrevole alla prima lettura, ti rendi poi conto che per carpire al meglio la grandezza dell'opera (dai valori quasi biblici) devi leggerlo ben più di una volta. Entrambi, comunque, sono risultati essere davvero una gran bella esperienza.

Chemako ha detto...

Ho vista proprio sabato L'isola del tesoro di Pratt in fumetteria e mi ha molto tentato. Il libro di Stevenson, ricordo di averlo letto da ragazzo, ma l'ho apprezzato di più qualche anno fa, anche se ero grandicello... anzi, forse te lo godi di più in età matura.

LUIGI BICCO ha detto...

Ciao Alessandro. In effetti me lo sto godendo non poco, si. Anche se non posso fare davvero a meno di pensare che leggerlo tanti anni fa, avrebbe aggiunto una tessera al puzzle nella mia testa. Ricordo benissimo infatti che tra i classici che ho letto a 13/14/15 anni, alcuni mi hanno letteralmente segnato e mi hanno comunque aiutato a costruire un immaginario di un certo tipo.

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