I vecchi fan di Night Shyamalan la pensano tutti più o meno allo stesso modo. Il regista di origini indiane è segnato da altalenanti e pericolosi alti e bassi, con picchi che toccavano ora il capolavoro, ora il sonoro tonfo nell'acqua. Shyamalan è stato capace quindi di farsi amare con Il Sesto Senso e Unbreakable, farsi apprezzare per film con meno pretese (ma comunque riusciti) con The Village, farsi criticare aspramente con The Signs e After Earth e farsi addirittura odiare per cose discutibilissime come E Venne il Giorno. E tutti loro, i fan, me compreso, negli ultimi dieci anni hanno sperato che ogni nuovo film potesse segnare la ripresa. Magari con un ritorno alle origini.
E con The Visit (in uscita nella sale italiane il prossimo ottobre) Shyamalan sembra effettivamente volerci tornare, a quelle radici horror, a partire proprio dalla storia (scritta sempre da lui) che fa l'occhiolino alle tetre e oscure favole dei fratelli Grimm. Due ragazzini sono prestati ai nonni per una settimana, ignorando il fatto che c'è una regola da rispettare: dopo le 21.30, nessuno deve uscire dalla propria stanza. La pellicola vuole fare leva sul nostro rapporto con gli amati nonni e con la loro casa, luogo dove probabilmente molti di noi sono in parte cresciuti.
E con The Visit (in uscita nella sale italiane il prossimo ottobre) Shyamalan sembra effettivamente volerci tornare, a quelle radici horror, a partire proprio dalla storia (scritta sempre da lui) che fa l'occhiolino alle tetre e oscure favole dei fratelli Grimm. Due ragazzini sono prestati ai nonni per una settimana, ignorando il fatto che c'è una regola da rispettare: dopo le 21.30, nessuno deve uscire dalla propria stanza. La pellicola vuole fare leva sul nostro rapporto con gli amati nonni e con la loro casa, luogo dove probabilmente molti di noi sono in parte cresciuti.
Ma il buon Shyamalan è atteso al varco ben prima di ottobre. Il prossimo 14 maggio, infatti, debutta per la Fox l'attesissima (da chi scrive, almeno) serie tv Wayward Pines per la quale il regista ha girato il pilot, supervisionato tutte le puntate successive e messo mano al portafogli, figurando quindi anche come produttore.
La serie è una trasposizione in dieci puntate del romanzo I Misteri di Wayward Pines di Blake Crouch e rievoca dichiaratamente le atmosfere de I Segreti di Twin Peaks. Forse anche troppo, come fa giustamente notare Matteo Marino sul sito davidlynch.it. Nonostante tutto sembrerebbe una serie tv degna di attenzione, anche per via di un cast folto e interessante che vede Matt Dillon come protagonista accanto ad altre facce note quali Carla Gugino, Juliette Lewis e Terrence Howard.
La serie è una trasposizione in dieci puntate del romanzo I Misteri di Wayward Pines di Blake Crouch e rievoca dichiaratamente le atmosfere de I Segreti di Twin Peaks. Forse anche troppo, come fa giustamente notare Matteo Marino sul sito davidlynch.it. Nonostante tutto sembrerebbe una serie tv degna di attenzione, anche per via di un cast folto e interessante che vede Matt Dillon come protagonista accanto ad altre facce note quali Carla Gugino, Juliette Lewis e Terrence Howard.
A te che sei un videogiocatore incallito, la trama qui sopra ti avrà di certo ricordato molto da vicino anche il primo capitolo della saga di Silent Hill. E tra questo e il fatto che la serie possa rivelarsi un semplice tappabuchi per chi è in attesa da sempre di un ritorno di Twin Peaks, il rischio grosso è che si possa cadere facile in cose già viste. Nonostante tutto una possibilità gliela si concede volentieri. E magari ci troveremo a riparlarne a breve.Ethan Burke è un agente segreto che durante la ricerca di due agenti federali scomparsi si imbatte nella misteriosa cittadina di Wayward Pines, nell'Idaho. Quella che sembra una tipica ridente cittadina americana, è popolata da personaggi imperscrutabili e sembra non dare la possibilità di andarsene a chi vi ha messo piede. Burke è vittima di un enigmatico incidente stradale dopo il quale si ritrova ricoverato presso l'ospedale della città e dove la sua sanità mentale è messa in discussione. Nel frattempo, non avendo avuto più sue notizie, la moglie e il figlio di Ethan si mettono sulle sue tracce.
7 commenti:
Post molto interessante, se proprio dovessi scegliere io mi inserirei sicuramente tra i difensori di Shyamalan, a parte Signs che mi fece parecchio blurp, per il resto con i film di Shyamalan, quelli che ho visto almeno (Sesto senso, The village, E venne il giorno, Lady in the water, Unbreakable) mi ci sono sempre divertito con punte più alte e altre meno.
Wayward Pines di cui ho già visto il pre air non mi è dispiaciuto, molto derivativo (non solo Twin Peaks ma anche Truman Show e altro ancora forse) ma tutto sommato intrigante. Come dici anche tu una possibilità gliela si da.
Anche a me piace parecchio. Ho apprezzato le sue cose migliori. Altre non le ho viste ma ne ho sentito parlare davvero male ("The Last Airbender" e "After Earth"). "Il Sesto Senso" e "Unbreakable" sono orma una pietra miliare e ho apprezzato molto anche "The Village". Ma diciamo che certe altre cose non posso proprio perdonargliele. Anzi, si, gliele perdono tutte. Ma la scena di "E Venne il Giorno" dove Mark Wahlberg parla con una pianta nell'appartamento no. Quella è una delle scene più imbarazzanti nella storia del cinema.
Su Wayward Pines sono davvero curioso di metterci gli occhi sopra, invece :)
Io invece Shyamalan lo odio...non puoi fare un esordio come Il Sesto Senso per poi perderti in una lunga lista di opere mediocri. Della sua produzione salvo anche The Village, per il resto no grazie, mi ha fregato troppe volte e bruciato troppe idee interessanti.
Per quanto riguarda Wayward Pines, da quel poco che ho intuito, ho proprio paura che sarà l'ennesima ca***ta, ma spero molto di sbagliarmi...
@ Luca:
Visto l'episodio pilota di Wayward Pines. Che dire? Si creano tante aspettative. Al di là di aver realizzato un enorme shakerone, c'è parecchia carne al fuoco. C'è qualcosa di saporito, anche, ma bisogna naturalmente capire come si va avanti. E noi aspettiamo :)
P.S.: Il tuo avatar sotto il mio, qui nei commenti, mi ha fatto ridere.
Appena finito di vedere il pilot.
Mi ha intrigato e non vedo l'ora di vedere i prossimi episodi.
Ora, le note negative: non ho trovato quasi nulla del cinema di Shyamalan, se non qualche inquadratura qua e là (il ventilatore), fotografia e montaggio sono alterni e – più in generale – non riesce ad essere inquietante.
Insomma, come dici tu, tanti buoni ingredienti, ma non tutti cucinati bene.
Ma l'importante è lasciare lo spettatore con la voglia di volerne ancora.
@ Luca:
Si, la voglia di vedere la puntata successiva è una roba parecchio importante. Per quanto riguarda l'impronta registica, hai "abbastanza" ragione, ma tieni conto che anche nei suoi ultimi film, Shyamalan risulta poco riconoscibile rispetto ai suoi vecchi punti fermi.
Inoltre lui personalmente, da regista, lui ha messo mano solo al pilot che hai appena visto. Quindi bisogna capire come va avanti anche questo aspetto.
Ma il fatto che di sicuro vedremo il secondo episodio, gli rende di certo merito, in qualche modo ;)
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