6.7.16

Zdzisław Beksiński

Ora. E' un dato di fatto che quello di Zdzisław Beksiński, pittore e grafico polacco nato a Sanok nel 1929 e morto a Varsavia nel 2005, è un nome ingiustamente sconosciuto ai più.
Un talento visionario del genere, al quale lo stesso Hans Ruedi Giger (molto più noto di lui, appunto) deve probabilmente parecchio, sembra prendere forza da un approccio tetro, macabro e surreale verso certi temi.
E diciamo pure che viste le cose brutte di cui è stato testimone nel corso degli anni, aveva più di un motivo per vederla in un certo modo.

Non voglio rendere triste la tua giornata, ma ti elenco giusto tre o quattro punti presi direttamente da wikipedia: Beksiński nasce da una famiglia di imprenditori, studia economia e si diploma durante l'occupazione tedesca e poi, per volere del padre, passa all'università di architettura a Cracovia, diventando dopo poco supervisore di cantieri edili, lavoro per il quale prova una profonda avversione. Si sposa nel 1951 e sette anni dopo sua moglie Zofia dà alla luce il loro unico figlio, Tomasz. 
Nel 1971 ha un terribile incidente stradale, rimanendo bloccato con la sua auto all’interno di un passaggio a livello incustodito. Se la caverà con tre settimane di coma e parecchi mesi di convalescenza. E da quel momento, la sua arte cambia in modo radicale.


In vecchiaia, purtroppo, comincia per lui un periodo degno del più terribile dei film horror. Nel 1998 muore sua moglie mentre l'anno successivo, nel giorno della vigilia di Natale, suo figlio Tomasz, noto presentatore radiofonico e giornalista musicale, si toglie la vita. Infine, dopo anni di depressione dovuti alla scomparsa della sua famiglia, il 22 febbraio del 2005 Beksiński viene accoltellato ben diciannove volte dal figlio del suo maggiordomo a causa di un prestito di cento dollari che l’artista aveva negato al ragazzo.

Nonostante questo, o forse anche per questi motivi, l'inquietante e gotica arte di Beksiński l'ha reso noto come uno dei maggiori artisti polacchi della seconda metà del ‘900. In ogni caso va detto che anche se la vita è stata poco delicata, con lui, dalle poche foto che girano in rete Beksiński tutto sembrava, tranne un uomo triste o turbato.


















2 commenti:

Luca Lorenzon ha detto...

Confesso che non lo conoscevo. Veramente impressionante, non solo per i soggetti ma anche e soprattutto per la tecnica e il gusto delle inquadrature.

LUIGI BICCO ha detto...

La tecnica è davvero notevole, si. Ma secondo me sono i suoi inquietanti soggetti a dare la polvere a parecchi altri artisti più noti in questo campo.

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