29.7.16

Trailerùme

L'ultima San Diego Comic-Con deve essere stata tutta un tripudio di miccette e colori per gli aficionados delle nuvolette parlanti, visto che proprio lì hanno trasmesso in anteprima un pacco di trailer nuovi di zecca dedicati, ovviamente, alle produzioni legate al mondo dei comics.

Da una parte i due più recenti e prossimi cinefumettoni DC Comics/Warner Bros: il primo trailer ufficiale della Justice League, con un Bruce Wayne davvero simpa (che dio ce ne scampi) che se ne va in giro a reclutare gli amichetti di sbronza (l'unica cosa degna di nota sembra la natura selvaggia di Aquaman) e il primo di Wonder Woman che in quanto ad ambientazioni e scene d'azione potrebbe anche risultare interessante (ma non ci metterei la mano sul fuoco).




Dall'altra, le solite super produzioni Marvel, questa volta con un briciolo di ironia in meno (o almeno sembra). Parliamo del secondo trailer del Doctor Strange (io incrocio le dita perché dalle scene che si vedono qui, a parte quelle "ispirate" ad Inception, sembra ci abbiano lavorato parecchio di fantasia) e di quelli delle serie tv targate Netflix, The Defenders (poco più di un teaser), Luke Cage (anche qui sembra esserci qualcosina di interessante) e Iron Fist (troppa poca roba per farsi anche solo un'opinione iniziale).




E di tutta questa roba, poco o nulla mi interessa (a parte Strange). Le news che sto seguendo con più interesse sono quelle legate alla serie tv della FX Productions dedicata a Legion (alias David Haller, figlio del professor Xavier afflitto da qualche "disturbo" mentale), tratta da un bel ciclo a fumetti di qualche anno fa (X-Men: Legacy, scritto da Simon Spurrier e disegnato da Tan Eng Huat, di cui ti avevo parlato brevemente qui).

Perché mi interessa? Per un terzetto di motivi buoni.
Motivo buono numero 1: guarda il trailer e dimmi se non sembra la roba più succulenta di questa intera infornata (a me sembra meraviglioso).
Motivo buono numero 2: non devono esserci per forza (e infatti NON ci sono) persone che indossano mutandoni e mantelli.
Motivo buono numero 3: sceneggiatore e produttore della serie è Noah Hawley, il genio dietro la serie tv Fargo. E tanto dovrebbe bastare.


5 commenti:

CREPASCOLO ha detto...

Nei comics le tutine colorate servono anche ( anche ? soprattutto !ndr )a rendere immediatamente riconoscibili i personaggi. Diceva qualche anno fa il mio amico ed ex allievo Erik Larsen che quando gli capitava da bimbo di guardare la panoramica di Steve Rogers, Hank Pym e Clint Barton, senza maschere, intorno al tavolo degli Avengers, faceva fatica a distinguerli uno dall'altro. E pensa se fossero entrati Johnny Storm e Flash Thompson ( le varianti teen ) e Warren Worthington.
In un lavoro televisivo posso fare a meno dello spandex. Potrebbe funzionare. L'attore che interpreta Legion non ha la capoccia caratteristica del mutante che non si sente mai solo perchè la sua capoccia è abitata, ma pazienza.
Qualche proposta x le capoccette che studiano queste miniserie e che so sono abituali incursori di queste frequenze: 1) The Question. Vic Sage e non la Montoya. Per cominciare. Non la maschera che azzera i lineamenti, ma un make up che li altera sotto il fedora. 2) Dr 13. Praticamente una sitcom in cui si prende x il lato B lo scetticone della DC. Scopre sempre il trucco dietro una apparente magìa, ma non si rende conto di altro di metafisico che capita sotto il suo naso. 3) Foolkiller. Personaggio nuovo. Psyco in un istituto. Crede di essere un poeta in un mondo di sciocchi. Si confronta con gli altri pazienti. Vive in un mondo che è la somma di quello che gli capita nella zucca e quello che ha portato i suoi compagni di sventura nel nosocomio. Non uccide realmente, ma disintegra quanto sta tra gli altri picchiatelli e quanto noi definiamo come realtà. La nuova frontiera del terapista. 4) Agatha Harkness and his gorgeous toyboy vs the amazing plotmasters of the What If Dimension. 'Nuff said. Naturalmente sarà necessario trovare un titolo di maggior sintesi.

LUIGI BICCO ha detto...

Foolkiller non sarebbe propriamente una novità. Serie tv che hanno trattato quel tipo di tematiche ce ne sono già state (da Dexter al prossimo Punisher).
Su The Question, invece, hai tutto il mio appoggio :)

Jazz nel pomeriggio ha detto...

dalle scene che si vedono qui, a parte quelle "ispirate" ad Inception, sembra ci abbiano lavorato parecchio di fantasia

Sei troppo giovane… Io qui ho visto proprio il Dr Strange di Steve Ditko che leggevo nel 1972! Mi ha lasciato perplesso solo la voce guida femminile, che non ho capito a chi appartenga.

LUIGI BICCO ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
LUIGI BICCO ha detto...

Haha. No, Marco, io il Dottor Strange di Ditko non solo l'ho letto, ma ce l'ho sugli scaffali in diversi volumi. Quello che intendevo parlando di lavorare di fantasia, era a livello cinematografico.
Sarei stato curioso di vedere le allucinazioni di Ditko al cinema, ma non so che effetto avrebbero avuto oggi.

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