20.7.16

Legend


Davvero non si capisce perché film come questi passino in sordina, a favore delle roboanti e vuote produzioni hollywoodiane. Nemmeno ricordavo fosse passato al cinema, l'anno scorso.

Legend è un film scritto e diretto da Brian Helgeland (sceneggiatore e/o regista, tra le altre, di pellicole quali Payback - La Rivincita di Porter, L. A. Confidential, Mystic River, Man on Fire e The Bourne Supremacy), tratto dal libro del 1972 The Profession of Violence: The Rise and Fall of the Kray Twins di John Pearson.
Come da titolo, si narrano qui le gesta dei gemelli Kray, Reginald e Ronald, i leader della più potente organizzazione criminale dell'East End di Londra negli anni '50 e '60. Apprezzati soprattutto per la loro gestione di svariati locali notturni, frequentati anche da parlamentari, uomini d’affari e note personalità dello spettacolo (si narra del loro rapporto con Frank Sinatra che si esibì più di una volta da quelle parti), i due fratelli divennero parecchio celebri, all'epoca, tanto da essere fotografati da David Bailey e intervistati dalla BBC (se ti interessa la loro storia, Il Post ne parla QUI).


Il problema è che mentre Reggie cercava di costruire un impero cercando di lasciare meno cadaveri possibile lungo la strada, Ronnie, a cui venne poi diagnosticata una schizofrenia paranoide, era assolutamente imprevedibile e più volte compromise gli "affari" di famiglia con alcuni gesti sconsiderati e improvvisi colpi di testa.

Il bello di questo film, in ogni caso, è che ad interpretare il doppio ruolo dei gemelli Kray è un solo attore, Tom Hardy, che per l'occasione sforna un'altra ottima prova mettendo in mostra tutta la sua ecletticità (che tra Bronson e The Dark Knight Rises, sta diventando un vero esperto nella definizione di personaggi sociopatici dentro e fuori le mura di una prigione).
Una solida performance dell'attore, insomma, che riesce a mettere a segno l'ennesima, riuscita interpretazione.

Il resto del cast all'opera vede anche la giovane Emily Browning nelle vesti della moglie di Reggie, un incanutito Christopher Ecclestone in quelle di un ostinato detective di Scotland Yard, il grande Chazz Palminteri in quelle di un mafioso italoamericano in visita a Londra e l'irriconoscibile Paul Bettany nel ruolo (misteriosamente non accreditato, seppur breve) del leader della gang rivale a quella dei Kray.



Legend in realtà non riesce a raccontare poi troppo dell'ascesa al potere dei gemelli, riprendendo tutta la storia dall'insolito punto di vista della moglie di Reggie. Decisione forse discutibile in quanto poco, se non pochissimo, emerge dell'imponente background inglese di quegli anni o degli effettivi atti criminosi dei protagonisti della vicenda, se non in un paio di scene appena.

Tutto è lasciato insomma allo sguardo magnetico di Tom Hardy che con la sua sola elegante presenza, che per questa parte ha ricevuto una candidatura ai premi Oscar come miglior attore protagonista, riesce a riempire le pagine di un intero script qui e lì macchiato da qualche momento piatto (e non aiuta il fatto che la pellicola vada al di là delle due ore).

Da vedere anche solo per questo, insomma.

P.S.: Un "più" sul registro va anche ad una meravigliosa colonna sonora che, tra le altre, raccoglie le performance di Booker T. & M.G.'s, The Meters, la Starsound Orchestra, Santo & Johnny e Martha Reeves & The Vandellas.
Un "meno" grosso come una casa va invece al doppiaggio italiano che per l'ennesima volta (la tredicesima, addirittura) affida la voce di Hardy ad un nuovo doppiatore (Giorgio Borghetti, in questo caso, che non sembra troppo a suo agio nella parte).





3 commenti:

La firma cangiante ha detto...

E questo ti dirò che mi intriga assai. Pensa che anni fa vi di il film The Krays - I corvi di Peter Medak (che non mi dispiacque all'epoca) dove i due gemelli erano interpretati dai fratelli Kemp, Gary e Martin, rispettivamente chitarra e basso degli Spandau Ballet!

Alle musiche Michael Kamen.

Poi nello stesso periodo lessi un libro molto divertente dove comparivano anche i Krays con una fetta di storia della malavita londinese scritto e narrato da un certo Dave Courtney (ex criminale anche lui pare) dal titolo Fermate il mondo. Io lo consiglio se la memoria non m'inganna.

LUIGI BICCO ha detto...

Del film con gli Spandau avevo letto in giro, ma non l'ho mai visto. A vedere qualche scena sparsa su youtube (QUI c'è tutto il film in inglese) sembra più improntato alla follia omicida, ma sono tutti belli e fascinosi. Troppo poco "sporco" per i miei gusti :)

Per quanto riguarda il libro che citi, sicuramente parli di QUESTO. Purtroppo è un giallo Mondadori e non so quando possa capitare di beccare proprio quell'edizione. Però potrebbe essere interessante. Io segno.

La firma cangiante ha detto...

Il libro è proprio quello, se ti dovesse capitare sotto mano prendilo (tanto andrà a pochi euro sicuro).

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