18.3.16

Star Trek: The Next Generation - Stagione 1 (che non ci facciamo ri-mancare niente)


Se chiedete quale serie di Star Trek preferisce, ogni buon fan vi risponderà che un paragone è impossibile, perché esiste quella originale (TOS) da una parte e TNG, DS9, Voyager e Enterprise dall'altra.
L'originale è una cosa a parte. Tutto è cominciato da lì, con tempi e modi ben distanti dalla altre. Se invece io dovessi scegliere tra quelle nuove, non avrei dubbi e direi che la Next Generation ha fatto storia a sé.

La prima e unica volta che ho visto tutti (o quasi) gli episodi si Star Trek: The Next Generation, fu qualcosa come una ventina e più di anni fa, quando Mediaset li passava in tv alle ore beate. Era da parecchio che mi ero ripromesso di riguardare tutti gli episodi per intero e in ordine cronologico. Anche perché nel corso degli anni, con somma soddisfazione, sono riuscito a mettere insieme i DVD di tutte le stagioni di tutte le serie Trek (grazie alla collection allegata anni fa a Panorama) e con certosina pazienza ho recuperato anche tutti i film e tutta la serie animata del '73.
Ho cominciato quindi con la prima di TNG alla fine dell'anno scorso e, pezzettino per pezzettino, me la sono rivista tutta.


Devo essere sincerissimo. Questi episodi hanno quasi trent'anni (il primissimo andò in onda in America il 28 settembre 1987 e qui da noi nel 1991) e mostrano tutto il peso di una serie ideata e coordinata alla fine degli anni '80. Ma in realtà, quel peso, lo portano anche con molta, molta, molta più dignità di quanto tu possa immaginare o ricordare.
A parte i primissimi episodi di rodaggio, infatti, gli altri si assestano tutti sul buono. Qualche picco in basso dettato dalla lentezza qui e lì, diversi picchi in alto dovuti a buone storie infarcite di denuncia e un pezzettino di retorica buonista che in realtà male non ci sta, visto che stiamo parlando del futuro utopico immaginato da mister Roddenberry.


E quando parliamo di una serie realizzata appunto alla fine degli anni '80, bisogna anche ricordare che la tv era diversa, così come gli obiettivi e le richieste del pubblico. I vari episodi duravano quasi un'ora e in una stagione dovevano essercene più di venti. La prima di TNG, tanto per dire, conta ben 26 episodi. Decine di ore di girato che fanno impallidire quelle di una serie di oggi. Ma questo vuol dire poco o nulla, anche perché all'epoca dinamiche e risorse non osavano troppo, accontentandosi di uno sparuto gruppetto di interpreti, tra principali e comparsate, e di pochissime location.

A parte qualche caso, infatti, nei primi episodi di TNG il 70% era girato negli interni della nave, tra il ponte di comando, la sala riunioni, il teletrasporto e l'ufficio del comandante. Mentre per le location esterne le ricostruzioni erano sommarie per i pianeti inesplorati e più accurate per quelli vissuti o in particolare per gli episodi incentrati sul ponte ologrammi (che sfruttavano set di altre produzioni, come spesso accade anche oggi). Insomma, la forza di questa serie, così come delle altre, è sempre stata quella di riuscire ad entrare nell’immaginario collettivo di milioni di fan, a dispetto degli scarsi fondi economici. Meno risorse hai a disposizione, più devi affinare l'ingegno.


Tutto comincia con Incontro a Fairpoint, il pilot originale che fu poi diviso nei due episodi iniziali della serie. A parte fare la conoscenza di Q, essere semidivino dalle sembianze umane apparentemente immortale e onnisciente che sarebbe spesso tornato ad infastidire gli "umani", compaiono qui per la prima volta gli indimenticabili personaggi a bordo della nave stellare classe "Galaxy" USS Enterprise NCC-1701-D.
L'irreprensibile Capitano Jean-Luc Picard, il "Numero Uno" William T. Riker (qui nella sua versione pulita e sbarbata), l'androide Data (uno dei perni fondamentai della serie), l'Ingegnere Capo con il grado di Tenente Comandante Geordi La Forge, l'Ufficiale klingoniano Worf, l'Ufficiale Medico Beverly Crusher e suo figlio Wesley (che ancora giovanissimo viene addestrato a bordo della nave come Guardiamarina), il Consigliere betazoide Deanna Troi e la Responsabile della Sicurezza Tasha Yar.


Un vero e proprio microcosmo nel cosmo, insomma, dove i vari personaggi sono stati studiati e costruiti con pregi, difetti e limiti, spesso afflitti da dubbi e timori quasi amletici: l'androide Data alla perenne ricerca del proprio lato "umano", La Forge, cieco sin dalla nascita, munito di un visore che gli conferisce una vista più efficace ma "diversa", il klingoniano Worf ufficiale della Federazione e per questo considerato come un traditore da quelli della sua razza, le capacità empatiche di Deanna che la costringono spesso a sofferenti "sedute" extrasensoriali. 


Per quanto riguarda le storie, invece, la solidarietà, la scoperta e il rispetto sono i principali temi trattati dalla serie. Ma non ci si ferma certo qui. Tanto per farti qualche esempio, Codice d'Onore (ep. 04) è un'interessante critica sul potere degli uomini rispetto alla donna. Si parla invece di pena di morte ne Il Giudizio (ep. 08), della ricerca della propria umanità in Datalore (ep. 13), della paura del diverso in 11001001 (ep. 15), dell'eterna giovinezza in Guerra Privata (ep. 16) e della giustizia e della fedeltà verso i propri ideali in Cuore di Klingon (ep. 20). C'è spazio inoltre per parlare di amore e occasioni perdute, come in Ricordare Parigi (ep. 24) e della dipendenza dalla droga nel meraviglioso Simbiosi (ep. 22) in un periodo, lo ricordo, che l'America, come il resto del mondo, soffriva parecchio il problema.

Gli effetti speciali sono quel che sono ma, a parte un paio di casi, siamo ben lontani dai mostri in lattice o dagli effetti digitali più pacchiani. Gli episodi contavano soprattutto sulla trama e le location, come già detto, erano sempre più o meno le stesse, variando da due o tre al massimo per ogni episodio.
Tra le razze ostili più note, c'è da considerare il ritorno dei Klingon, dei Ferengi e, solo nell'ultimo episodio, in una sorta di minaccioso cliffhanger per la stagione successiva, quello dei Romulani tornati alla ribalta dopo cinquant'anni anni di ostinato silenzio.


Tra le tecnologie presenti, ci sono quelle già comparse nella serie originale con Kirk e soci, naturalmente svecchiate per l'occasione, come i phaser (arma ad energia dal raggio regolabile da "stordimento" a "letale"), il tricorder (un elaboratore multifunzione) e la sala teletrasporto. O altre completamente nuove come  il ponte ologrammi (destinato alle esercitazioni ufficiali o ai momenti di relax dell'equipaggio) e il replicatore (in grado di "ricostruire" tramite un semplice comando qualsiasi cibo o bevanda).


Senza dimenticare l'impareggiabile ponte di comando dove ogni storia ha inizio. Quello con le plance degli strumenti in plastica, il corrimano in radica e i sedili in pelle e tutto rispettosamente in quel beige tanto in voga in quegli anni. O la bellissima interfaccia grafica LCARSopera del noto designer giapponese Michael Okuda che le stampava su pellicola e le applicava su schermi retroilluminati (come dicevo, quando hai pochi soldi cerchi di fare l'impossibile, e infatti quelle grafiche sono rimaste nella storia della tv). 



Interessante, inoltre, il lavoro fatto sulla tipologia delle astronavi che a seconda della razza di appartenenza presentavano forme e tecnologie diverse. Si trattava di modellini in scala, ma grossi come una moto o poco meno, curati nei minimi dettagli e studiati in modo da non ricordare nessun'altra forma in circolazione. Ad esempio:

Un Warbird romulano.

Un Bird-of-Prey klingoniano.

Un vascello Ferengi classe D'Kora.

Per il resto, quasi ogni episodio prevede nuove scoperte, nuovi pianeti da visitare, nuove galassie da esplorare: Deneb IV, Ligon II, Delphi Ardu, Rubicun, Maxia Zeda, Omicron Theta, Mordan IV, Epsilon Mynos, Aldea, Velara III, Minos, la Zona Neutrale. Uno spazio infinito da esplorare in lungo e in largo che permetteva, come nelle produzioni di fantascienza più riuscite, di abbattere parecchie barriere e paletti per raccontare tutto quanto potesse passare per la testa agli autori.

Nei contenuti speciali alla fine di questa prima stagione si ragiona sulla scelta del cast e traspare quanto i vari attori si sentissero una famiglia dentro e fuori dal set (molti di loro si frequentavano anche nella vita privata).


Oppure ancora quanto lavoro ci fosse nella messa a punto dei particolari (più che nella costruzione dell'episodio nel complesso). Ma prima di ogni altra cosa, traspare tutto l'amore possibile di un signore di nome Gene Roddenberry che più che credere nel futuro utopico che aveva costruito con tanta pazienza negli anni, ci sperava con tutte le sue forze.
Da parte mia, invece, ho capito una volta di più che, per quanto non mi sia mai davvero considerato un trekkie "invasato", serie come TNG riescono a mettermi la pace nel cuore ed estraniarmi con storie e tematiche geniali. Che amo alla follia questi interpreti, dal primo all'ultimo, e che in particolare io AMO Patrick Stewart.


E bada bene. Dovrei stare qui a dirti quanto la seconda stagione (che ho già visto quasi per intero) è molto meglio di questa prima. Che tra inaspettate dipartite, buchi neri senzienti, pianeti viventi, gravidanze isteriche (aliene) e lo spaventoso avvento dei Borg, si fa un salto qualitativo impressionante verso quelle trame che sarebbero poi rimaste per sempre nella storia della fantascienza televisiva.

8 commenti:

La firma cangiante ha detto...

Di TNG vidi all'epoca della messa in onda diversi episodi e ora ammetto di non ricordarne nemmeno uno chiaramente, cosa assolutamente da non imputare alla qualità della serie ma unicamente al tempo trascorso. Ricordo però, come spesso mi capita con cose dimenticate, l'impressione che questi mi lasciarono che era decisamente buona. Non mi dispiacerebbe il recupero ma nel genere penso che darò prima una possibilità a Battlestar Galactica che è già disponibile a casa di mio suocero, devo solo farmela dare :)

LUIGI BICCO ha detto...

Beh, son pure passati un pochino di annetti :)
Io ne ricordo parecchi, ma proprio perché ero preso e perché li ho visti quasi tutti.
Se intendi il Battlestar Galactica nuovo, corri a casa di tuo suocero a recuperare l'opera e guardatela tutta senza pensarci troppo.

Fabfab ha detto...

Cavolo, è arrivato da noi solo nel 1991? Io ricordo che seguivo gli episodi nel pomeriggio, durante la pausa merenda, ma avrei giurato che fossero gli anni '80. Concordo con i personaggi indimenticabili, mi sono rimasti tutti nel cuore, questo è il mio vero Star Trek, molto più della serie classica. Ho anche io preso i dvd in edicola ma non sono riuscito ancora a vederli, giusto qualche episodio sparso: leggo benissimo anche dei nuovi blu-ray dedicati alla serie, completamente rimasterizzata.

LUIGI BICCO ha detto...

Anche a me sembrano passati molti più anni. Sarà per via del fatto che comunque negli '80 la serie classica la passavano continuamente.
Ho visto qualche episodio di TNG in alta risoluzione e devo dire che effettivamente hanno fatto un gran bel lavorone (come si capisce anche da questo video). Ma ormai ho tutto in DVD. Mi faccio bastare quelli :)

...

Per ora.

La firma cangiante ha detto...

Sissi, il nuovo, il nuovo :)

CyberLuke ha detto...

Avrò visto forse un 30% degli episodi di The Next Generation.
Non mi dispiaceva, ma mi veniva a noia presto. Un po' troppo space-soap, se mi passi il termine.
O magari erano i makeup approssimativi a infastidirmi, o che – effettivamente – si andasse un po' troppo a risparmio, o forse ancora era il ritmo, chi lo sa.
Fatto sta che, tuttora, sono più affezionato a serie come uFO e Spazio: 1999 che non a questa.
Ma ne riconosco i meriti, e, leggendo il tuo post, ho scoperto dettagli che non conoscevo.
Di certo, ebbero la grande trovata dei Borg, il nemico più terrificante di tutto l'universo di Star Trek.
Primo Contatto lo rivedo ancora con piacere, per dire.

PS Sei pronto per il mio gruppo Star Trek per il Torino Comics? ;)

LUIGI BICCO ha detto...

@ Dario:
Ribadisco: corri, prendi e porta a casa.

@ Luca:
Gli episodi di TNG sono ancora troppo "colorati" per te. Ecco perché preferisci cose come UFO o Spazio 1999 :)
Proprio l'altro giorno ho rivisto la primissima puntata con i Borg. A quasi trent'anni di distanza, quell'esordio è ancora agghiacciante.
P.S.: Ah, quindi è già deciso. A Torino sarai in mise trekkiana? :)

noipa assistenza numero verde ha detto...
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