TEX - PAINTED DESERT
di M. Boselli, A. Stano | Sergio Bonelli Editore
48 pp. a colori | 8,90 euro
Arrivati al terzo appuntamento con I Romanzi a Fumetti, la collana sembra essere ridimensionata negli intenti per via di una storia che nulla possiede delle sperimentazioni grafiche e narrative dei due numeri precedenti.
Mauro Boselli scrive una storia piacevole che si fa leggere anche volentieri ma che sarebbe andata bene anche se collocata altrove. Angelo Stano disegna molto bene e colora anche meglio. Curioso vederlo all'opera su qualcosa che non sia Dylan Dog (così come nel recente speciale "Le Storie" Mohawk River sempre in coppia con Boselli). Si diverte e si vede, ma non riesce a straripare oltre una canonica e rigida gabbia fatta di tante belle vignettine tutte ordinate. Non che sia un male, beninteso, ma la cosa non fa che accentuare quella sensazione di "ordinario" che accompagna tutte le tavole (in ogni caso, però, belle le strisce più orizzontali)
"Lo sceriffo Nelson è stato abbandonato nel Deserto Dipinto, tra i corpi dei suoi vice, uccisi dai fuorilegge di Earl Crane, rapitore di sua moglie Debra. Per sua fortuna, sulle tracce dei banditi ci sono anche Tex e Tiger, diretti verso il sinistro pueblo di Sombra Verde con i suoi inquietanti segreti..."
Tra i difetti più evidenti, una masnada di fuorilegge appenna tratteggiata che non lascia il segno e una "situazione" che con tutta la buona volontà non ho proprio digerito (ma qui potrei essere io a non aver capito): la moglie dello sceriffo Nelson è impazzita? Se si, perché? Davvero per via del sole cocente sulla testa? Oppure è stata convinta a collaborare? E con quali argomenti? Perché quando esce di scena nessuno fa una piega?
Spero vivamente, insomma, che si tratti di un numero di passaggio e che non ci si assesti su questo standard. I Tex a colori nel formato alla francese sono un'occasione troppo importante da vanificare con storie troppo "regolari". Anche perché spendere 9 euro (prezzo comunque basso) solo perché il volume è grande e cartonato non mi sembra proprio il caso.
di Mark Schultz | Editoriale Cosmo
192 pp. B/N | 5,90 euro
192 pp. B/N | 5,90 euro
Te ne ho ampiamente parlato qui prima di leggerlo. Adesso che l'ho pure letto mi sento di poter dire che le attese non sono stato affatto deluse.
Forse non è "uno dei massimi capolavori del fumetto americano" come ha scritto la Cosmo un po' ovunque, ma c'è da dire che Xenozoic si legge che è una meraviglia. L'innegabile merito va al suo autore unico, Mark Schultz, che è stato in grado di realizzare una serie godibile che all'epoca (e anche oltre) appassionò una larga fetta di pubblico nonostante i temi trattati fossero ben distanti da quelli classici dei supereroi. Xenozoic presenta le storie di Jack Tenrec, burbero e tenace meccanico animato da un forte spirito ambientalista e dall'ambasciatrice della tribù wasson Hannah Dundee. I due, insieme a quel che resta dell'umanità, vivono appunto in un mondo dove la vegetazione ha voracemente inghiottito le tracce della "moderna" società e dove la natura primordiale ha preso nuovamente il sopravvento.
Il compito di Jack e Hannah è quello di cercare di rendere vivibile la propria Era (difficile a dirsi, dove non puoi allontanarti troppo da casa per il timore di incontrare un tirannosauro o anche peggio), continuando a rispettare la natura imperante che li circonda.
E se da una parte il tratto di Schultz nelle fasi iniziali appare più acerbo e grezzo rispetto a quello ben noto oggi, dall'altra si assiste, già all'interno di questo primo albo, ad una crescita stilistica strepitosa che con il passare degli episodi arriva a farti letteralmente lustrare gli occhi (stile raymondiano, solo meno classico e molto più particolareggiato).
Quella di pubblicare Xenozoic (in piccola parte già serializzato sull'Eternauta della Comic Art negli anni '90) è stata una delle idee migliori della Cosmo. Mi chiedo soltanto se c'è l'intenzione di andare poi avanti con la strepitosa miniserie in 14 numeri Xenozoic Tales! che all'epoca consacrò Schultz in modo definitivo come uno degli autori di comics più interessanti in circolazione.
Forse non è "uno dei massimi capolavori del fumetto americano" come ha scritto la Cosmo un po' ovunque, ma c'è da dire che Xenozoic si legge che è una meraviglia. L'innegabile merito va al suo autore unico, Mark Schultz, che è stato in grado di realizzare una serie godibile che all'epoca (e anche oltre) appassionò una larga fetta di pubblico nonostante i temi trattati fossero ben distanti da quelli classici dei supereroi. Xenozoic presenta le storie di Jack Tenrec, burbero e tenace meccanico animato da un forte spirito ambientalista e dall'ambasciatrice della tribù wasson Hannah Dundee. I due, insieme a quel che resta dell'umanità, vivono appunto in un mondo dove la vegetazione ha voracemente inghiottito le tracce della "moderna" società e dove la natura primordiale ha preso nuovamente il sopravvento.
Il compito di Jack e Hannah è quello di cercare di rendere vivibile la propria Era (difficile a dirsi, dove non puoi allontanarti troppo da casa per il timore di incontrare un tirannosauro o anche peggio), continuando a rispettare la natura imperante che li circonda.
Detto questo, ho trovato interessante la suddivisione in storie brevi da 8/9 pagine o più. Questo perché la serie originale era ospitata in appendice alla rivista antologica Death Rattle, guadagnando sempre più spazio con il tempo e l'apprezzamento dei lettori. Grazie anche ad una serie di trame per nulla scontate che con una certa maestria riuscivano ad adattarsi a meraviglia alle poche pagine a disposizione."In un lontano futuro, per salvarsi dall'inquinamento che ha distrutto la Terra l'umanità ha costruito città sotterranee mentre in superficie si è ricomposto un nuovo ecosistema… e sono tornati i dinosauri. Xenozoic racconta le avventure del meccanico Jack Tenrec e della bella scienziata Hannah Dundee."
E se da una parte il tratto di Schultz nelle fasi iniziali appare più acerbo e grezzo rispetto a quello ben noto oggi, dall'altra si assiste, già all'interno di questo primo albo, ad una crescita stilistica strepitosa che con il passare degli episodi arriva a farti letteralmente lustrare gli occhi (stile raymondiano, solo meno classico e molto più particolareggiato).
Quella di pubblicare Xenozoic (in piccola parte già serializzato sull'Eternauta della Comic Art negli anni '90) è stata una delle idee migliori della Cosmo. Mi chiedo soltanto se c'è l'intenzione di andare poi avanti con la strepitosa miniserie in 14 numeri Xenozoic Tales! che all'epoca consacrò Schultz in modo definitivo come uno degli autori di comics più interessanti in circolazione.
di Vatine, Pecqueur, Cassegrain, Blanchard
Edizioni BD | 96 pp. a colori | 15,00 euro
Edizioni BD | 96 pp. a colori | 15,00 euro
Scritto (non so in quale ordine) da Olivier Vatine e Daniel Pecqueur e disegnato e colorato da quel grande incesellatore di forme femminili di Didier Cassegrain (aiutato da Fred Blanchard a non so fare cosa), Tao Bang è una spensierata storia d'avventura in due parti pubblicata tra il '98 e il '99 dalla Delcourt e qui da noi dalle Edizioni BD nell'ormai lontano 2006.
Il volume va osservato con dovizia e cura per via dell'estro grafico di Cassegrain che riesce a forgiare un tratto umoristico intriso di realismo (come nella migliore tradizione franco belga, tra l'altro) e va letto perché è una meravigliosa storia d'avventura senza troppe pretese."Ellora, titolare della Marea Galante, casa di piacere di Port-Xarnath, incarica due avanzi di galera, il vecchio Kesh e il giovane Kirin, di trovare la misteriosa Isola delle Sirene e di rapire alcune indigene per rilanciare la propria attività.
A loro si uniranno il barbaro Norden e le fatali amazzoni di Tao Bang!"
Un'incantevole e divertente storia d’avventura e basta, come dicevo. Senza "se" e senza "ma". Ideale da ficcare in mezzo a mille altre cose serie.
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