22.9.15

Di storie inusuali, gente senza memoria, scoutesse all'arrembaggio, tombe etrusche, uomini formica e ripartenze vendicative

unCommon:Stories
Stories with a Face
di Simone Albrigi (Sio) | Shockdom Comics
16x21 cm | 120 pp b/n | 7 euro

Sio è uno di quei personaggi che se dai retta alle web chiacchiere, o si deve amare o si deve odiare. Io leggo la strip Scottecs Comics praticamente da quando è nata e personalmente trovo Sio divertente e non solo. Di sicuro non è un fesso o un incapace e lo dimostra proprio questo libro, nato dalle sue esperienza nel Sol Levante (ho letto da qualche parte che ha insegnato italiano e inglese in Giappone per un po' di mesi).
Il volume che raccoglie le sue "Uncommon Stories" era un progetto destinato ad essere finanziato su Ulule. Doveva metter su un migliaio di euro affinché finisse in stampa e invece finì per racimolare quasi quattro volte tanto nel giro di poco.
Uncommon:Stories è solo un altro modo per rompere il ghiaccio: "Ciao, stiamo scrivendo un libro su di te, come ti chiami?". È un libro fotografico, foto di facce, sorrisi, smorfie (non) comuni. È un libro a fumetti, un fumetto per ogni persona incontrata, centinaia di vignette su di loro.

Sio scrive e disegna due tavole alla volta, dedicandole alle persone che ha conosciuto in Giappone. Si è fatto raccontare le loro storie e le ha esasperate rendendole divertenti. Ma non tutte. Che come ti dicevo, il ragazzo non sa solo divertire. Insomma, progetto studiato e ben realizzato (con ottimi spunti per chi si occupa di formazione, tra l'altro) e risultato divertente e godibile.



Mind MGMT #1
di Matt Kindt | Panini Comics
17x26 cm | 24 pp colori | 1 euro

Incuriosito dall'uscita in volume di questa serie, ho scoperto che tutta la prima parte era stata stampata da Panini in sei albi monografici da 24 pagine al prezzo di 2 euro e 50 ciascuno (il primo in offerta a 1 euro).
Si tratta dell'ennesima brillante serie del prolifico Matt Kindt, fantasioso autore di Saint Louis che mette a segno con questo Mind MGMT un altro titolo assai interessante da autore completo (dopo 3 Story: The Secret History of the Giant Man e Sweet Tooth, tanto per citarne un paio).
Investigando sul caso di un volo di linea in cui tutti a bordo hanno perso la memoria, una giovane giornalista s’imbatte in un programma top secret di Controllo Mentale. È l’inizio di un viaggio alla ricerca dell’uomo che è stato il più grande successo del Mind MGMT… e il suo fallimento più devastante.
La storia è splendidamente dipinta con toni surreali e ti invoglia a leggere il seguito (cosa che farò senz'altro, appena mi capitano a tiro gli altri numeri).


I disegni di Kindt possono piacere o non piacere. Io trovo siano sempre pertinenti al tipo di storie che l'autore si scrive (e questa, a casa mia, è una dote mica da poco) e il tratto fugace, a volte appena abbozzato, ben si sposa con i suoi personalissimi acquerelli.
Avendo letto solo il primo capitolo è in realtà troppo presto per esporsi, ma già così le premesse per una bella serie di ampio respiro ci sono tutte.



Lumberjanes vol. 1
Guardatevi dal Sacro Micio
di AA.VV. | Bao Publishing
16x24 cm | 128 pp colori | 14 euro

Lumberjanes è una serie che parla di cinque ragazze scout, scritta e disegnata da un manipolo di giovanissime autrici (Noelle Stevenson e Grace Ellis ai testi e la bravissima Brooke Allen ai disegni, qui intervistata in un video per la Wacom).
In America è stata pubblicata dalla Boom! Box (etichetta imprint dei Boom! Studios) riscuotendo un buon successo. E di questo primo volume si è fatto un gran parlare anche qui da noi (la "critica" tutta sembrava concorde nel rendere alla serie molte stelline su cinque).
Sorpreso da questo improvviso impeto di gioia, sono corso a comprare il volume, smaccatamente indie, volendomene fare un'idea (credendo si trattasse di uno one-shot e non di un "volume 1", cosa che la Bao Publishing ha ben nascosto, sia nella sinossi sia omettendo il classico numero "1" dall'albo stampato).


Ti dico subito che io ho capito poco. Ci si ritrova nelle primissime pagine in una situazione che sembra nata altrove. Le simpatiche protagoniste affrontano una storia priva di orpelli e senza chiedersi il perché di tante cose. Un'escalation di eventi a ruota libera, nello stile pazzerello e senza troppe pretese della mitica serie animata Adventure Time.
Solo che il finale spezzato (che non mi aspettavo) e l'apparente e concitato svolgimento degli eventi, mi hanno stonato. Di sicuro è un prodotto fresco e divertente, ma non ci ho trovato nulla di particolare o degno di nota.
Quel che c'è di bello, invece, sono i meravigliosi disegni indie della Allen, concept di nuova scuola (vedi Kate Beaton) che trova i propri punti di forza in uno stile "giovane", schizzato, asciutto e molto colorato.

P.S.: Questo formato pocket 16x24 cm che Bao ha adottato come uno dei suoi preferiti, a me non garba molto. Le tavole di alcune serie meriterebbero senza dubbio di respirare meglio.



Alix #1 - La Tomba Etrusca
di Jacques Martin | Mondadori Comics
21x28 cm | 64 pp colori | 2,90 euro

Annunciata, stampata e distribuita in edicola nel giro di una manciata di giorni (eh, il potere di un marchio così grande), Alix di Jacques Martin sembra aver raccolto l'entusiasmo degli appassionati di bédé.
La serie, originariamente dedicata ad un pubblico per ragazzi, vede Roma ai tempi della guerra civile tra Cesare e Pompeo. Il conquistatore della Gallia chiede ad Alix di scortare verso la capitale suo nipote Ottavio. Ma lungo il percorso, il gruppo composto anche dall'egiziano Enak e da Lidia, la sorella di Ottavio, sarà costretto a fermarsi a Tarquinia per investigare sui seguaci di Moloch-Baal, sanguinario culto che affonda le radici nella civiltà etrusca.


Se da un lato ho faticato nella lettura nella parte iniziale, dall'altra la trama si è rilassata e stesa nella seconda. Capisco perché da molti, oltralpe, la serie viene considerata un piccolo cult e i disegni di Martin, per quanto d'impianto estremamente classico, scivolano via sotto gli occhi senza intoppi.

Desta curiosità presso gli appassionati, infine, la scelta di Mondadori di pubblicare gli albi non in ordine cronologico. Se da una parte è ormai "tradizione" consolidata ficcare per prime le storie più belle di una serie per invogliare il lettore a continuare la collezione (vedi Asterix, Lucky Luke o Ric Roland), dall'altra è anche vero che le storie di Alix seguono però di pari passo con le vicende della storia di Roma.
Non credo che seguirò la serie (solo per una mera questione economica), anche se qualche altro numero sono tentato di prenderlo.



Ant-Man #1
di N. Spencer, R. Rosanas | Panini Comics
17x26 cm | 64 pp colori | 3,00 euro


E niente. Ormai il modo di scrivere di Fraction su Occhio di Falco è già diventato scuola. Cavalcando il momento di gloria cinematografica di un personaggio fino a ieri secondario, anche la Marvel lancia in una serie ad hoc firmata da Nick Spencer ai testi e da Ramon Rosanas ai disegni.
Spencer fa sua la lezione di Fraction, appunto (o qualcuno gli chiede di farla sua), e imbastisce un divertente e godibile siparietto che vede protagonista lo sfigato ex criminale Scott Lang alla ricerca di un lavoro, distratto dalle preoccupazioni per sua figlia e mentre subisce le pressioni della sua ex moglie. Una vita incasinata, insomma, che non si addice a chi vorrebbe essere messo a capo della sicurezza delle Stark Industries (e in un colloquio di lavoro non aiuta nemmeno il fatto che Lang risulti morto tempo addietro e poi magicamente tornato in vita).


Le prime due storie raccolte nell'albo sono spassose e divertenti e sconquassano il quotidiano di un super eroe che tutto è tranne che perfetto. Non conoscevo granché Rosanas, ma devo ammettere che le sue tavole sono costruite splendidamente e il suo tratto risulta tanto plastico quanto meticoloso e attento.



Incredibili Avengers #1 (25)
di AA.VV. | Panini Comics
17x26 cm | 80 pp colori | 3,50 euro


Inizia una nuova era per i Vendicatori (e bidibì e badabà, siamo alle solite). La serie che ha visto 25 numeri fa gli Avengers e gli X-Men in team insieme, vede ora una nuova ripartenza per il debutto di una nuova Squadra Unione.
Visione, Rogue, il nuovo Capitan America nero (Sam Wilson), Scarlet, Quicksilver, Sabretooth e il Dottor Woodoo. Rick Remender ci mostra le conseguenze legate ad Axis, saga ormai messa alle spalle (e di cui personalmente non ne so una ceppa) e pone gli Incredibili Avengers nel mirino di un Alto Evoluzionario quanto mai tirannico e crudele. Di fondo, le sottotrame dei gemelli Maximoff, figli di Magneto (che per l'ennesima volta vedono messe in discussione le proprie origini) e l'improvvisa redenzione di Sabretooth.
Il plasticissimo Daniel Acuña disegna splendidamente (e gran merito va ai colori) un nuovo starting point che per quanto non sembra arricchito da particolari colpi di testa, si presenta godibile e interessante, più delle ultimissime produzioni di casa Marvel.


In appendice torna la nuova Miss Marvel (siamo all'episodio 8), ora interpretata da una simpatica teenager pakistana, qui alle prese con gli Inumani, il cagnone Lockjaw e mastodontici robot che ce l'hanno con la scuola pubblica. Non saprei ancora dirti quanto sia davvero buona la storia (che sembra comunque ben congegnata e scritta a modino da Gwendolyn Wilson), ma l'elegante tratto fine di Adrian Alphona rende parecchio bene (bellissime alcune sue illustrazioni come questa).

4 commenti:

Luca Lorenzon ha detto...

unCommon:Stories l'avevo adocchiato sull'Anteprima e mi aveva incuriosito, ma alla fine non l'ho ordinato e da quello che hai postato mi sa che ho fatto bene. :)

Mind MGMT ha una parte grafica che mi respinge come se fosse un vampiro davanti al crocifisso. Poi magari sarà un capolavoro ma no, passo.

Non coperte nemmeno le Lumberjanes, anche se i disegni sembrano meglio di quanto temessi. Un po' paracula la politica della Bao, e pur non avendole lette concordo sul tuo parere in merito al formato 16x24 (motivo per cui non ho preso tra gli altri Saga).

Di Alix ho già avuto di parlare e devo dire che mi è piaciuto, è stata una piacevole sorpresa. Adesso però bisogna vedere se la qualità si manterrà costante o se spareranno i colpi migliori tutti all'inizio.

I due Marvel credo di non averli nemmeno visti in edicola - né d'altra parte ho dedicato particolari energie alla loro ricerca!

La firma cangiante ha detto...

Uncommon: ognuno è razzista verso qualcuno o qualcosa in maniera aprioristica, come non ascolto Ramazzotti così non acquisto cose con quei disegnini lì che vanno bene giusto per la settimana enigmistica. Poi magari Sio è un genio, ma io sono un povero coglioncello razzista e quindi... :)

MMGMT: mi incuriosiva parecchio, poi nella fumetteria dove vado io (che gira più che altro su ordinazioni) non ne è mai arrivata una copia e quindi...

Lumberjanes: non mi ispira un granchè e quindi...

Alix: questo invece non mi sarebbe dispiaciuto, però non lo posso seguire per motivi economici e quindi...

Ant Man e Incredibili Avengers: presi entrambi ma non ancora letti, non saprei che dirne e quindi...

CREPASCOLO ha detto...

Non ho ancora deciso cosa penso del segno di Matt Kindt - ricordo di aver trovato una copia reminder di Super Spy della Rizzoli nei gg in cui ero tirocinante presso una grande casa automobilistica tedesca e quel tentativo di combinare il fumetto come potrebbe realizzarlo un bimbo dotato sul quaderno quadrettato nelle ore noiose del doposcuola mentre si avvicina il crepuscolo e le trame fitte di agenti segreti probabili a la Conrad e Len Deighton mi facevano trascurare financo i softwares su cui stavo lavorando e spero non ci siano state conseguenze - del quale pesco in rete un Captain America tanto distante da quello ultimizzato di Hitch quanto potrebbe esser lontano Billy Wilder da Chris Nolan. Diciamo che sono cotento di constatare che il medium - anche in un mercato sì contratto - offre spazi mainstream ad artisti come Skottie Young , Felipe Andrade, Lemire o Kindt. Nel crepascolaverso è concepibile un Howard the Duke and the Spider-Gwens from Mars con un John Wayne in versione papero parlante che combatte sirene aliene in uno scenario steampunk. Testi di Matt Kindt, disegni di Luca Genovese ( notevole l'annual di Massimo Dall'Oglio ) , covers di Celia Calle. 'Nuff Said.

LUIGI BICCO ha detto...

@ Luca:
Se hai visto le tavole di Sio solo ora, vuol dire che non sapevi nemmeno chi fosse, quindi. Beh, non voglio stare qui a difenderlo, ma di sicuro il suo punto di forza è nelle cose che scrive. Il segno non è certo quello di Neal Adams, ma vista l'ironia non serve di più.
Di Alix ho visto ieri in edicola il nuovo albo. Quasi quasi...

@ Dario:
Sio è in edicola da un po' di mesi con il suo Scottecs Magazine destinato ad un pubblico adolescente. E guarda caso è anche un successo molto molto grosso, pare. Ripeto, non sarà mai un grande del disegno, ma il suo tratto è perfettamente funzionale al tipo di storie che racconta.

@ Crepascolo:
E meno male che il mercato "offre spazi mainstream ad artisti come...", grazie a Dio. Altrimenti sai che noia.

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