5.6.15

Di illusionisti e parchi divertimento, pendagli da forca nel futuro, gente cattiva col diavolo dentro e deserti di ghiaccio

CONEY ISLAND #1-3
di G. Manfredi, G. Barbati & B. Ramella | SBE
16x21 cm | 100 pp b/n | 3,50 euro cad.


Gustosa, a mio avviso, questa "novità" delle miniserie brevi. Una giusta via di mezzo tra le miniserie classiche da 12/18 numeri e gli one-shot della collana Le Storie (che poi, volendo, non si è fatto altro che prendere i corposi "Romanzi Bonelli" e suddividerli in più episodi).
E saporita è la prova di Gianfranco Manfredi che inaugura questa nuova iniziativa. In Coney Island troviamo una pletora di buoni personaggi, qualcuno forse tagliato un po' più con l'accetta, come nel caso dell'investigatore Jack Sloane. Siamo a New York, nel pieno del proibizionismo, tra malviventi, giustizieri temerari e illusionisti con qualche segreto di troppo sul groppone, mentre sullo sfondo vive, naturalmente, il parco divertimenti più noto della storia americana. Coney Island, appunto.


Buono l'intreccio della trama, ottima la divisione in capitoli a seconda del personaggio trattato e il rapporto fraterno cameratesco tra il mago Frolic e lo scavezzacollo motomunito Speedy.
Diversamente dal solito equilibratissimo Manfredi, ho notato delle figure femminili che fanno più che altro da "contornino" (Brenda all'inizio sembra destinata a rimanere sotto le luci dei riflettori, salvo poi essere quasi del tutto dimenticata per strada), qualche standard hardboilediano vecchia scuola di troppo (siamo sicuri che le diascalie narrative non siano ormai una roba davvero obsoleta?) e un finale un po' alla "volemose bene".


Nonostante questo, si tratta di una miniserie interessante anche solo per via delle tematiche e per lo splendido impianto grafico, merito degli ispiratissimi Bruno Ramella e del compianto Giuseppe Barbati.

P.S.: Questi albi costano 3 euro e 50 cadauno. 20 centesimi in più rispetto ad un qualsiasi altro albo della stessa foliazione. Sempre pocchissimo, sia chiaro, e in parte anche giustificato da una collana a rischio sul piede di partenza. Ma continua a sfuggirmi il meccanismo economico alla base.

P.P.S.: Luigi Mignacco gode della mia incondizionata fiducia quando scrive cose libere da certe legacci, come nel prossimo titolo in tre parti di questa collana, Tropical Blues, disegnato da Marco Foderà e con una trama che sembra uscita direttamente da un racconto di Somerset Maugham (qui a sinistra la bella cover firmata da Pasquale Frisenda).



UNIVERSAL WAR ONE #1
di Denis Bajram | Now comics / 001 Edizioni
19,5x26 cm | 64 pp a colori | 4,90 euro


Finalmente ho recuperato il primo capitolo di una delle saghe sci-fi più acclamate dai fan. Questo è il primo dei sei volumi previsti che dovrebbero coprire tutta la prima serie.
E' presto per avere un'opinione in merito, ma interessante (anche se non originalissima) la storia che vede rietti, sbandati e pendagli da forca riciclati per la squadriglia Pugatory dalla Federazione delle Terre Unite per la guerra contro le Compagnie Industriali di Colonizzazione. Belli i disegni di Denis Bajram, ovattati da una colorazione che raramente va oltre i gialli e gli arancioni. I riferimenti sono naturalmente i grandi classici della fantascienza ed in particolare (come giustamente si fa notare nell'ampio apparato redazionale) la space opera più bella firmata da autori come Robert Heinlein o Lois McMaster Bujold.


Visti i temi politici e i rapporti commerciali tra le varie fazioni in campo, sembra celarsi dietro ogni angolo la minaccia di un certo manierismo narrativo alla francese dove solo l'autore sembra entrare appieno nella complessità della trama. E anche se qualche pagina potrebbe venire a noia, in generale sembra buono, per ora. Vediamo come procede.



OUTCAST #2
di Robert Kirkman, Paul Azaceta | SaldaPress
16x21 cm | 48 pp b/n | 2,30 euro


Questo secondo episodio conferma le buone intenzioni del primo. Sempre più espressivo il bianco e nero e toni di grigio, merito del dinamico tratto di Azaceta e del suo sapiente uso dello storyboarding. Sempre ottimi gli intermezzi di Kirkman e la sua gestione dei momenti di riflessioni e della trama. Al protagonista, Kyle Barnes, tornano alla mente vecchie vicende dolorose (sulle quali sappiamo ancora poco) legate alla sua ex-moglie, mentre si fa sempre più pressante la presenza inquietante e minacciosa della figura comparsa al termine del primo episodio (Satana in persona?).
Qui e lì nuovi personaggi che si muovono nell'ombra in modo ordinato, compreso un detective con una brutta storia alle spalle che si presenta alla porta di Kyle. E non per arrestarlo.


Il male è palpabile dietro ogni angolo. E io mi convinco sempre di più che letta tutta d'un fiato, in volume, questa sarebbe una lettura ancora migliore.


WINTER WORLD #1
di Chuck Dixon, Butch Guice | Editoriale Cosmo
16x21 cm | 96 pp a colori | 4,60 euro


Francamente mi aspettavo una cosetta, devo essere sincero. Invece la nuova serie regolare della IDW dedicata al mondo di Winter World di Chuck Dixon si fa leggere volentieri (complice anche una terra allo stremo sepolta tra i ghiacci che a me ispira parecchio). Dixon riprende la storia di Scully e Wynn dove l'aveva lasciata con le due miniserie originali, questa volta impegnati in un viaggio lungo e faticoso alla ricerca della misteriosa città di Wintersea. Lungo il cammino, ovviamente, gli tocca subire situazioni inaspettate dove le cose non sono mai come sembrano (punto fermo dell'intera serie, a questo punto). Ottima la prestazione di Butch Guice (recentemente lontano dai "grandi schermi") che realizza tavole narrative e dalla costruzione molto classica che raramente prevedono più di 5 o 6 vignette e che quindi, fortunamente, non risente della riduzione di formato operata dalla Cosmo.


Unici piccoli appunti per la diluizione della trama (si ha l'impressione che Dixon, come tanti altri sceneggiatori "ammeriggani", perda un po' di tempo a vanvera e che avrebbe potuto raccontare il tutto in metà spazio) e un resa di stampa non proprio eccelsa dove i colori sembrano assorbiti e sporcati dal tipo di carta. E di mezzo ci metto pure (e si scherza, eh, non ve la prendete) la scelta per la copertina. Mi rendo conto che è la più "commerciale" delle quattro ma, guagliòni, le altre tre (qui sotto) sono molto più belle.


Questo albo raccoglie i primi quattro numeri della serie (intervallati dalle belle illustrazioni del figlio di Zaffino, Gerardo). Se ho capito bene nel secondo, in edicola questo stesso mese, sono previsti altri tre episodi e il numero zero disegnato dal grande Tommy Lee Edwards. Dopodiché, pausa. Che si è già raggiunta la produzione americana.

4 commenti:

Luca Lorenzon ha detto...

Di questi ho letto solo Universal War One che non mi è neanche piaciuto troppo, ma si continua la collezione.
Gli altri non mi attirano proprio.

(stavolta mi ha chiesto di trovare tutte le immagini che contenessero pizze)

LUIGI BICCO ha detto...

Avevo letto le tue perplessità in merito a UWO. Sono più o meno anche le mie, ma ci ho trovato anche molto di buono. Continuo speranzoso.

La firma cangiante ha detto...

Per ora ho letto il primo numero di Coney Island sul quale mi esprimerò a lettura conclusa (comunque l'idea delle mini brevi mi piace parecchio), e il primi di Outcast del quale scrissi tempo fa.

Le cose della NowComics nella fumetteria dove vado io non arrivano e se non erro questa la Cosmo non l'ha pubblicata, giusto?

Invece Winter World mi incuriosiva anche ma per motivi economici ho fatto passo.

LUIGI BICCO ha detto...

No, Universal War One la Cosmo non l'ha pubblicato. Ma in realtà questa edita dalla Now Comics sembra far parte di una collana a parte rispetto alle altre ("sci-fi: le migliori saghe di fantascienza", c'è scritto).

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