7.4.15

Saguaro #35 e fine


Non ho fatto in tempo a scrivere la mia opinione su Saguaro (in un articolo pubblicato su Fumettologica ad agosto scorso), che qualche tempo dopo fu annunciata la prematura chiusura della serie. Thorn Kitcheyan termina quindi la sua corsa proprio questo mese, con il numero 35, a un pelo dai tre anni dal suo esordio in edicola.

Dopo quell'articolo, scritto d'istinto e senza malizia, speranzoso che le cose potessero continuare in un certo senso, la serie si è invece assopita su uno stampo più classico. Nei mesi subito seguenti, le sottotrame interessanti, quelle di cui avevo intessuto le lodi, hanno lasciato il passo a quelle seriali dando centralità al "caso del mese". Per un semestre almeno ci si è chiesto che fine avessero fatto Howi (rimasto in coma in un letto d'ospedale) o dove potessero portare le rivelazioni sulla tragica morte della madre di Thorn. O ancora quando avremmo rivisto Nastas Begay, amico d'infanzia e oggi personaggio scomodo inseguito dalla giustizia, o Cobra Ray, assassino senza scrupoli e nemesi di Thorn. E le macchinazioni del Bureau? Gli alti vertici corrotti? Il Buen Retiro? Il giovane Miguel?


In definitiva, volontariamente o per mancanza di tempo, Bruno Enna riesce a rispondere come si deve solo ad alcune delle questioni rimaste in sospeso e fa quel che può per chiudere il tutto proprio negli ultimi due numeri. Questioni complicate che avrebbero di certo meritato più spazio. Howi si risveglia dal coma giusto il tempo di uno sguardo e di una mezza rivelazione, per poi ripiombare nel sonno eterno, Cobra Ray scivola via lungo un fiume lasciando nel lettore il dubbio che la sua dipartita non sia stata forse troppo improvvisa, mentre nella coppia di albi già citata si chiude insieme il cerchio creatosi tra l'FBI, Nastas Begay e un Thorn appena scarcerato, in un crescendo messo bene a puntino e patinato da una serie di interessanti ricordi sulla giovinezza del protagonista.

Il finalissimo è aperto e sincero e come da titolo ("Oltre l'orizzonte"), ci lascia con l'idea che Thorn e la sua compagna Kai (che rimane uno dei personaggi meglio caratterizzati della serie), possano avere nuove prospettive e continuare a vivere le loro avventure, anche se non più sotto i nostri occhi.


In realtà, niente di "nuovo" sotto il sole, potrebbe dire qualcuno. La questione è che quel che ci è passato, sotto quel sole, è sempre stato trattato con originalità e un pizzico di maestria. Enna mestiere e cuore ce li ha messi tutti e anche di più. Ma visti i risultati, viene da pensare ancora una volta che oggi viene premiato chi osa un po' di più. Forse è giusto, anche se non sempre è così. In ogni caso si è trattato di un viaggio interessante.


L'abbraccio tra Kai e Thorn in un disegno inedito di Luigi Siniscalchi.

6 commenti:

La firma cangiante ha detto...

Come ti dissi già in altre occasioni io mi fermai dopo i primi tre o quattro numeri, nel complesso il personaggio non mi prese a sufficienza e dirottai i miei dindini verso altre proposte. Visto come è andata non me ne sono pentito anche se ogni chiusura porta un po' di dispiacere, in fondo anche Saguaro i suoi fan affezionati li avrà avuti.

A proposito di delusioni cocentissime: pare che Lynch non dirigerà più la nuova serie di Twin Peaks salvo nuove smentite :( :( :(

LUIGI BICCO ha detto...

Come per altre serie, si è dovuto scendere a patti e, inizialmente, farsi andare bene certe cose. La serie ha preso il volo sotto la decina. Come dicevo, ès tato un bel percorso. E forse non mi dispiace che abbia avuto un finale. Ormai i tempi sono quelli di cicli di storie che hanno un inizio e una fine. Di serie infinite che vanno avanti per decenni ne abbiamo già.

Ho letto di Lynch. Non mi spiego come gli si possa chiedere di riprendere in mano un autentico successo come Twin Peaks per poi proporgli un budget così ridicolo. Spero la cosa possa risolversi in un altro modo e non, come temo, che il progetto passi in mano ad un altro regista disposto magari a farsi pagare con i ticket restaurant.

La firma cangiante ha detto...

Purtroppo la strada intrapresa sembra proprio quella, la rete conferma lo show, affermano di star ancora tentando di coinvolgere sia Lynch che Frost ma ormai temo il peggio. Credo proprio che la cosa possa passare in altre mani :(

LUIGI BICCO ha detto...

He, mi spiace. Ma Twin Peaks senza Lynch e Frost non ha motivo di esistere. Peccato. Speriamo possa cambiare qualcosa in corsa.
(P.S.: Tra l'altro, proprio adesso che mi avevano annunciato una nuova serie da otto episodi di X-Files con lo stesso regista e gli stessi attori:)

sartoris ha detto...

Oh, una notazione fuori topic: noto che finalmente stai aggredendo IL FIGLIO di Meyer (poi facci sapere:-))

Mi unisco: Twin senza Lynch uguale bleah!

LUIGI BICCO ha detto...

@ Omar:
In realtà sto procedendo molto a rilento, nella lettura, per un motivo e per l'altro. Ho aspettato che lo leggessero tutti e che le esternazioni di gioia si placassero. Esternazioni, per ora, pienamente giustificate, eh ;)

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