La Foresta (in originale The Thicket, Il Boschetto) è l'ultima fatica di Joe Lansdale. Secondo i fan dello scrittore texano, questo libro rappresenta il suo ritorno ai vecchi fasti di un tempo.
Personalmente devo ammettere di aver letto solo alcuni dei suoi libri e di aver saltato a piè pari, a quanto sembra, quella parte della sua carriera considerata "minore" rispetto a quella segnata dai suoi capolavori. L'idea che mi sono fatto io, quindi, è che La Foresta è semplicemente un gran bel libro in pieno stile Lansdale.
Personalmente devo ammettere di aver letto solo alcuni dei suoi libri e di aver saltato a piè pari, a quanto sembra, quella parte della sua carriera considerata "minore" rispetto a quella segnata dai suoi capolavori. L'idea che mi sono fatto io, quindi, è che La Foresta è semplicemente un gran bel libro in pieno stile Lansdale.
Nei primi anni del '900, dopo aver visto il vaiolo portarsi via i genitori, il sedicenne Jack Parker abbandona il Texas per approdare in Kansas con sua sorella Lula. Durante il tragitto, però, Lula viene rapita e così comincia il viaggio di Jack. Lungo il percorso il ragazzo avrà come pards alcuni ex cacciatori di taglie dalle personalità bizzarre e tutt'altro che scontate: Shorty, un nano malinconico dalla mira infallibile, Eustace, un energumeno nero armato di una spaventosa doppietta che si guadagna da vivere scavando tombe, il suo famelico maiale Hog, lo sceriffo Winton dalla faccia bruciata e piena di cicatrici, il suo inserviente di colore Spot e Jimmie Sue, una prostituta sanguigna che non si spaventa troppo nel dover imbracciare un winchester.
L'ossatura è quella dell'epica classica: durante questo delirante viaggio Jack si ritroverà suo malgrado a crescere in fretta lasciando cadere lungo la strada tutte le sue paure e i suoi credo. Dovrà guardare in faccia quella realtà dalla quale era stato tenuto lontano sino ad allora imparando a difendersi, ad uccidere, a desiderare la vendetta e anche ad amare. Un percorso annunciato sin dalle battute iniziali:
"Il giorno che nonno venne a prendere me e mia sorella Lula e ci trascinò fino al traghetto, non potevo immaginare che presto mi sarei ritrovato in una situazione peggiore di quella che ci era già toccata in sorte, o che avrei iniziato a frequentare un pistolero nano, il figlio di uno schiavo e un maiale grosso e inferocito, né tanto meno che avrei trovato l’amore e ucciso qualcuno, ma le cose andarono proprio cosí."
Dall'altra parte della barricata, una masnada di spietati torturatori tra i quali il terribile Cut Throat Bill o Nigger Pete. Personaggi, questi, che volendo sono trattati in modo più marginale "vivendo" soprattutto grazie ai terribili racconti riportati da terzi, senza mai rimpolpare troppo le loro terribili personalità. Ma questo è davvero l'unico pelo che puoi cercare nell'uovo.
La Foresta raccoglie una meravigliosa storia che straripa della verve tagliente tipica di Lansdale, della sua voglia di raccontare senza troppi orpelli e del suo linguaggio assolutamente incantenvole. Un western come si deve, insomma, anche se ambientato poco al di fuori del ventennio che decretò la leggenda della frontiera. Un romanzo a tratti divertente e a tratti cupo e violento. E con un finale atipico che probabilmente ti aspetti, ma senza esserne troppo sicuro. Un bel viaggio dove i vari personaggi, ti assicuro, pochissimo dopo la parola "fine", mi sono mancati come se li avessi conosciuti di persona. Uno scrittore che ti fa innamorare in questo modo delle sue creature, merita solo di stare tanto in alto.
Lo devi leggere, ragazzo. Lo devi leggere in attesa che qualche buon regista volenteroso lo porti anche al cinema. Perché al cinema, prima o poi, ci finirà di sicuro. Non che sia importante. Ma certe cose te le vedi proprio.
P.S.: Se ti interessa, sul sito SuicideGirls, qui, trovi un'intervista (in inglese) che Lansdale rilasciò proprio in occasione di questo suo ultimo romanzo.
P.S.: Se ti interessa, sul sito SuicideGirls, qui, trovi un'intervista (in inglese) che Lansdale rilasciò proprio in occasione di questo suo ultimo romanzo.
10 commenti:
Lansdale, Lansdale... come dicevo anche a Omar non sono rimasto impressionato dalle sue cose, vero è che lo conosco anche poco, lessi Una stagione selvaggia e i primi due del Drive in. Dovrei provare altro.
@Firma, come ti ho detto, devi ritentare ;-) (questo romanzo è uno dei più belli, vero, però se vuoi un po' di pura poesia "southern" io ti consiglierei davvero IN FONDO ALLA PALUDE, si ravvisano in quel romanzo tutti gli echi di Mark Twain che fanno di Lansdale un grande continuatore di una tradizione (ovviamente, quella degli storytellers made in USA)
Per quanto riguarda "In Fondo alla Palude", sono MOLTO d'accordo con Omar. Anche perché è uno di quei pochi che letto di Lansdale.
E a questo punto mi sentirei vivamente di consigliarti proprio questo "La Foresta". Non è detto che debba scattare l'amore anche per te, ma almeno con questi due fai la prova del 9 :)
Il mio primo Lansdale è stato Mucho Mojo, titolo che mi è sempre piaciuto perchè non sono sicuro di essere mai stato in grado di pronunciarlo correttamente, e Mucio Mogio è il nickname di un maiale mutante antropofago e malinconico nonchè cacciatore di taglie in una serie a fumetti combo di Walt Disney e Lovecraft che, incredibile dictu, non sono riuscito mai a piazzare ad editori - cattivi ! - che hanno preferito roditori in costume con la faccia di scimmia, per esempio.
Di Joe ammiro e condivido, sopra ogni altra cosa, il saper mescolare la scrittura ed i temi di Twain e di tutto quello che si nasconde nel buoi oltre la siepe a roba che persino i tabloid da supermercato non osano pubblicare. Un bambino goloso seduto con un sorrisone davanti alla vetrina di questo ns pazzo mondo. Agita la sua manina grassoccia e prende al volo ora il Tema dell'Amicizia cone Ultimo Baluardo contro il caos ed il momento dopo la ricetta x mantecare nello sciroppo d'acero un opossum maggiorenne e consenziente x scopi emendabili. Mi perderò anch'io ne La Foresta.
@Crepa te stai zitto che leggi solo Laterzi :-)
@Luigi ma tu sul sito suicidegirls ci vai solo per amore di cultura vero? ;-) (io chiudo gli occhi cliccando subito sui contenuti)
@ Crepascolo:
"Colorata", la tua descrizione di Big Joe :)
@ Sartoris:
:D
E' un caso. E' un sito "ballerino", lo so. Ma è l'unico che vien fuori se cerchi un'intervista a Lansdale a proposito di questo libro. In realtà c'è anche quella su Den of Geek, ma mi è parsa meno interessante :)
P.S.: Piccolo OT. Ma che mi sai dire qualcosa de "Il Mostro degli Hawkline" di Richard Brautigan? Te lo chiedo perché è nel catalogo ISBN: http://www.isbnedizioni.it/libro/77
@Luigi ovviamente io stavo scherzando su suicidegirls, ho almeno una decina di amici, gente in gamba, creativa e mediamente hipster, che impazziscono per le signorine ritratte in quel posto (e come biasimarli? Sono onestamente tipette strafighe ritratte spesso in maniera artistica oltreché arrapante!!!!)
detto ciò, su Brautigan ti dico che ho recensito il libro (adoro l'autore) la recensione è qui. ('spetta che applico il collegamento come mi hai insegnato tu:-)
E io lo sapevo che dovevo chiedere a te. Ormai mi stai diventando un punto di riferimento imprescindibile, su certe cose. Comunque mi sa che lo prendo. Quella "vena" un po' onirica presente nella storia mi aggrada assai.
P.S.: Bravo Omarre, che adesso linki i link :)
Posta un commento