23.4.14

Marvel Manara


Devo ammettere di non essere mai stato un fan accanito di Milo Manara. Ma questo riguarda certe sue scelte. La cosa, però, non mi ha mai impedito di riconoscere il valore delle sue opere (stiamo comunque parlando in un autore di livello internazionale). Il "matrimonio" tra Milo e la Marvel ha generato dolcissimi frutti. In tempi meno recenti, quella storia lì delle X-Woman che ha disegnato per intero. Nell'ultima annata, una serie di splendide cover variant per X-Men, Vendicatori, Guardiani della Galassia e via dicendo. Beatene pure tu, nel caso non l'avessi ancora fatto o te ne fosse sfuggita qualcuna.

Lo so, questo post rientra alla perfezione in un'ipotetica etichetta "donnine", inaugurata a suo tempo con quelle di J. Scott Campbell e Frank Cho.













15 commenti:

Luca Lorenzon ha detto...

A vedere il titolo del post nel mio blog roll temevo che anche tu ti saresti dedicato allo sport nazionale del tiro al Manara (è incredibile: tutti devono sempre sputtanare quell'uomo) ma vedo con piacere che hai una visione serena e obiettiva del suo lavoro.
A me la storia delle X-Women non era nemmeno dispiaciuta, Claremont aveva tirato fuori delle idee simpatiche.
E grazie per aver postato questo ben di dio, io pensavo che di variant cover ne avesse realizzate solo 5 o giù di lì.

CyberLuke ha detto...

Io sono tra quelli che sostengono che Manara è uno che usa il suo talento per disegnare culi, culi e ancora culi (il che, se si è appassionati di culi, va anche bene).
Sarà che a me il culo dice poco. Boh.
Comunque, sebbene non veda benissimo le eroine Marvel col tratto di manara, ammetto che Tempesta e la Vedova hanno il loro perché.

La firma cangiante ha detto...

Alcune parecchio lascive, ma Nightcrawler non me l'aspettavo. Di Manara conosco poco e quel che avevo letto non mi disse poi molto. E' un bel vedere però sono d'accordo con Luke, i culi vanno bene però alla lunga, in un fumetto, stufano pure.

LUIGI BICCO ha detto...

@ Luca:
Prego. In realtà credo che proprio in questo periodo ne stia preparando altre due o tre, una delle quali per il lancio della nuova serie dedicata ad Elektra.
Si, riconosco i suoi meriti. Il suo stile si è evoluto parecchio negli anni e queste cover sono una splendida dimostrazione del suo estro. Semmai, il problema, per come la penso io, riguarda più che altro la sua scelta di dedicarsi quasi esclusivamente al fumetto erotico. E a dire il vero, non è che le sue storie mi abbiano fatto impazzire, all'epoca. Non è un caso che le sue cose migliori siano quelle scritte da altri (da Milani a Pratt, da Fellini a Jodorowsky).

@ Cyberluke:
Sai cos'è? E' che gli vengono parecchio bene, da disegnare. Ma in realtà credo che il "ragazzo" sia dotato di parecchia grazia anche al di fuori dei sederi :)

@ Dario:
Come dicevo anche a Luca, sopra, le sue storie non hanno mai entusiasmato troppo nemmeno me. La questione è che se ti piace l'erotico, Manara è al primo posto. Se sei un appassionato duro e puro di fumetto, certi suoi lavori possono risultare effettivamente indigesti (cosa indubbiamente sottolineata dalla ripetitività dell'"offerta"). Oh, comunque sognare è lecito e se ha detto si alle X-Woman, presumo si possa sperare di vederlo un giorno all'opera su un bel western.
Non che le sue donnine mi dispiacciano, eh. Ma lo dico per lui, che sono preoccupato :)

Luca Lorenzon ha detto...

Se non li hai ancora letti procurati il prima possibile i Giuseppe Bergman e Fuga da Piranesi.
Di western ha già realizzato L'Estate Indiana con Pratt, che in effetti è un western sui generis (una versione a fumetti della Lettera Scarlatta di Hawthorne) e soprattutto Quattro Dita, bellissimo western pessimista scritto da lui.
Delle collaborazioni con Mino Milani non ho un grande ricordo (fai riferimento alla serie dell'inviato nella storia/la parola alla giuria, giusto?), ma non le conosco bene. Anche le storie di Fellini non mi sembrano al livello di altre collaborazioni con nomi meno eclatanti ma molto più efficaci.
E prova a buttare un occhio sui due lavori realizzati con Silverio Pisu, Lo Scimmiotto e Alessio, se ne hai occasione.

sartoris ha detto...

Grandi capacità e maestria, chi lo nega? Ma hanno tutte la faccia di Miele, sono 40 anni che il buon Milo ridisegna sempre la stessa pheega ;-)

LUIGI BICCO ha detto...

Bergman l'ho letto. Fuga da Piranesi no. Quando parlavo di Pratt parlavo in effetti proprio di "Tutto ricominciò con un'estate indiana". Capolavoro. Quattro Dita non l'ho letto e se me ne parli così, devo recuperarlo.
Di Mino Milani mi riferivo a quelle storie e ad altre brevi sul Corriere dei Ragazzi (ma sono andato a guardare e mi ricordavo molte più storie realizzate da loro insieme).
Lo Scimmiotto ce l'ho, ma non mi è mai sembrato granché. Mi piacerebbe leggere i suoi Borgia con Jodorowsky, a questo punto.
In ogni caso qui trovi qualche vecchio fumetto di Manara quando non era ancora "Manara" :)

@ Omar:
haha! Vero. Sembra sempre la stessa che ruota a 360°. Ma ti dirò che più che nel fumetto vero e proprio, io vedo espressa la vera natura "Manariana" nell'illustrazione. Le sue pin uppone sono davvero belle. Guarda ad esempio le cover realizzate per la collection attualmente in edicola a lui dedicata.

Luca Lorenzon ha detto...

Conosco quel sito ma lì Manara è già Manara, infatti la pubblicazione in quei lidi (e l'amicizia con Castelli) fu il viatico per l'inclusione nella collana Un Uomo Un'Avventura. Il primo Manara è quello dei pornetti e di Un Fascio di Bombe.
Da come hai scritto pensavo che avessi letto i Borgia, io l'ho trovato un fumetto eccellente.

Non concordo con l'apparente omologazione dei volti delle donne di Manara (effettivamente ispirati inizialmente all'attrice Senta Berger, cosa su cui anche Silverio Pisu ironizzò in Alessio). Visto che disegnare un volto femminile con una linea in più o con un naso un pochino più grosso le trasforma in mostri, ogni disegnatore di fumetti trova la "sua" donna, che poi ripropone con variazioni minime. Funzionava così anche per Giraud, no?
Nonostante questo le donne di Manara, laddove la storia necessita che siano immediatamente distinguibili, hanno una personalità ben definita, oltre ad essere molto espressive visto che sicuramente sono ispirate a fonti fotografiche: basta vedere le molte donne che compaiono in El Gaucho, una diversa dall'altra.

LUIGI BICCO ha detto...

Quando dicevo "non ancora Manara" non intendevo come personaggio ormai noto, ma proprio sullo stile di disegno, parecchio lontano da quello che è diventato poi. Lì, a mio modo di vedere, era molto più narrativo ma poco espressivo. Il Manara di oggi è più bravo e stiloso. Preferisco quello di oggi, indubbiamente, anche se devo ammettere che in quanto ad espressività è ok sulle "donnine" (quando esprimono peccaminosa malizia) ma i suoi personaggi di contorno(o semplicemente quelli che non sono "donninne"), raccontano poco e sono anche legnosetti. Ma non ho letto tutto, appunto. E proprio guardando le tavole de I Borgia sembra invece aver fatto un lavoro eccelso.
Il fatto che abbia sempre gli stessi modelli di riferimento per me non è un difetto. Attenzione solo che poi si arriva a certe situazioni tipo: adesso disegno una Elektra in quella posizione lì della Scarlet :)

Luca Lorenzon ha detto...

Intendevo anch'io a livello stilistico e non di fama: nelle storie del Corriere dei Ragazzi già si intuisce il Manara di Giuseppe Bergman, come tratteggio e rimando a fonti fotografiche, invece lo stacco con Jolanda-Killing (o Sadik?)-Un Fascio di Bombe-Telerompo è molto, molto più netto.
E io trovo che anche i suoi personaggi secondari siano molto espressivi, proprio perché evidentemente basati su fotografie. Mi viene in mente ad esempio la tipa che fa le boccacce a un tizio che parla in Sognare, Forse...
Sulla ridondanza dei modelli di riferimento forse ogni tanto esagera, lo avevano notato anche in Francia quando su Bodoi gli avevano fatto notare come la figura della donna distesa che campeggia alla fine dello Scimmiotto tornasse spesso nelle sue opere. Però per un cinefilo è una cosa simpatica, visto che alcune "comparse" dei fumetti di Manara sono ispirate ai caratteristi del cinema italiano.

LUIGI BICCO ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
LUIGI BICCO ha detto...

Personalmente credo che chi tenda al fotorealismo nel fumetto o che abbia troppi riferimenti fotografici, non per forza di cose debba risultare espressivo. Anzi. Il fumetto non è foto e certe cose vanno cambiate, altrimenti si scimmiottano movimenti ed espressioni che funzionano solo ed esclusivamente in foto. Un lavoro che fa bene, tanto per dire, Sergio Zaniboni (che ha un archivio fotografico sterminato), mentre Manara probabilmente non ha nemmeno bisogno di operare in tal senso, visto che i suoi punti "focali" sono altri. Nel passaggio tra fumetto e foto bisogna mediare, però, altrimenti poi facciamo tutti la fine di Greg Land :)

(E mi perdoni il maestro Manara se ho osato fare il nome di Land negli stessi commenti in cui si parla di lui).

Comunque, giusto sui punti forti di Manara, Fumettologica ha pubblicato tempo fa un articolo divertente. Non so se lo hai visto:

http://www.fumettologica.it/2013/10/i-9-dettagli-che-fanno-di-manara-e-delle-sue-donnine-manara/

LUIGI BICCO ha detto...

Bof, poi non so. A pensarci bene è molto probabile che il problema sia solo mio, perché non amo affatto lo stile "fotografico" nel fumetto.

Luca Lorenzon ha detto...

La vecchia questione dell'uso delle foto nei fumetti... pensa che addirittura Jacques Tardi ne fa (o ne ha fatto) un uso abbondante, pur se il suo stile non è certo realistico.
Dipende da caso a caso, secondo me Manara è molto espressivo. Pensa agli sguardi delle donne di Tutto ricominciò con un'Estate Indiana, e alle loro "scenate" disperate.
E vedrai nei Borgia che spettacolo!

LUIGI BICCO ha detto...

Di Tardi non sapevo. Lo maschera molto bene, ad ogni modo.
A questo punto, comunque, mi sa che I Borgia devo proprio recuperarlo.

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