21.3.14

Il vecchio John e il nuovo Constantine (e del perché la Berger aveva ragione a sentir puzza)


Già all'epoca delle dimissioni di Karen Berger dalla Vertigo, dopo una grandiosa carriera durata trent'anni, c'era da farsi arricciare il naso. La donna più influente dei comics si lasciava tutto alle spalle senza troppi rimpianti. Presumo avesse già sentito puzza da qualche parte. E infatti qualche tempo dopo ci fu l'annuncio che la Vertigo sarebbe morta senza risorgere dalle proprie ceneri e che tutti i suoi meravigliosi personaggi sarebbero rientrati in qualche modo nell'universo DC classico. A me, come a tutti, girarono i coglioni. Ma senza farmi troppo infastidire dalla cosa.
Questo per spiegarti come la penso sulla questione. Non ho letto i nuovi cicli narrativi di Animal Man, Swamp Thing et similia riproposti recentemente in Italia dalla RW Lion, non perché ho la puzza sotto al naso, ma per mancanza di soldi e tempo. So solo che sono stati premiati e apprezzati (sembra) dalla maggior parte dei vecchi fan della Vertigo e questo potrebbe anche bastare.

Quando un paio di settimane fa ho visto in edicola il nuovo mensile della Lion dedicato a John Constantine, però, ho deciso di calarmi in abito talare e farmi ungere da un inspiegabile ottimismo. In fondo, pensavo, Jeff Lemire è uno scrittore interessante e Renato Guedes è un signor disegnatore. Poi in coda ci sono anche le serie di Animal Man e Swamp Thing, che vuoi di più?
L'ho preso, l'ho pagato (sempre troppo, in ogni caso) e me lo sono quindi portato a casa con tutti i buoni propositi possibili. E l'ho pure letto, pensa. A metà del primo episodio mi sono ritrovato a pensare che, dai, non è male, nonostante un paio di cantonate brutte. Alla fine dei due episodi (un quarto d'ora dopo, quindi?) ho capito che si trattava invece di una rivisitazione completamente cannata per una serie di motivi che vale la pena spiegare.

Ma prima ti faccio una piccola premessa.


Premessa: considero John Constantine uno dei characters a fumetti più affascinanti di sempre. Perché negli anni in cui è nato non esistevano altri John Constantine e perché ha dato il via ad un modo diverso di fare un certo tipo di fumetto. E non è merito di Alan Moore che l'ha creato, ma proprio di Jamie Delano e John Ridgway. Nessun'altro. Da allora, in giro, sono apparsi un sacco di John Constantine e per un certo periodo è andata pure bene. Poi si è travisata la lezione e oggi ci sono un sacco di Constantine sbagliati e cazzoni, pallide scopiazzature di un bastardo inglese che ama semplicemente farsi i cazzi suoi a qualunque costo.

Detto questo, eccoti quel paio di motivi per cui anche questo nuovo John Constantine (che ha la presunzione di portare proprio quello stesso nome) non è brutto ma profondamente sbagliato:

A - L'ho detto qualche riga più su. John Constantine, quello vero, amava farsi i cazzi suoi. E per farlo era disposto a scendere anche a compromessi con il demonio. A costo di prenderlo per il culo. Ma sempre ben conscio del fatto che ne avrebbe pagato le conseguenze. Il nuovo Constantine è uno che schiocca le dita e gli altri prendono fuoco, sbatte gli occhi e scompare. E fa pure comparire un proiettile dietro l'orecchio di un bambino. Manco fosse mago Silvan. Eh, no. Non ci siamo proprio capiti.

B - A John non puoi delegare delle responsabilità e togliere le radici. E' una cosa che sta esattamente all'altro capo della sua natura. Le mie viscere brontolano al fatto che questo John debba preoccuparsi di strani manufatti magici per evitare che finiscano in mani "cattivone" o che sia addirittura a capo di una strampalata squadra chiamata "Justice League Dark" (non voglio esagerare a tutti i costi, ma dico davvero, vederlo combattere contro Flash è come vedersi soffiare le scarpe da sotto i piedi).
Poi quando parlo di "radici" non intendo solo l'Inghilterra (anche se il fatto che ora viva e "lavori" a New York continua a non avere un senso che sia uno), ma proprio il suo essere carogna e il suo portare sfiga (non volendo) a tutti quelli che gli stanno intorno. Eh, no. Non ci siamo proprio (ma proprio proprio) capiti.

Mi deprime davvero parecchio constatare che la cosa più forte che si sia ereditata dal vecchio John, quello di Delano, siano le solite pose da piacione con la sigaretta ficcata in bocca.


Ora. Non ti sto dicendo che la storia sia brutta, anzi. Lemire è bravo, l'ho già detto. E questo corso non lo ha certo architettato lui. Sono disposizioni arrivate dall'alto. Forse da quelle stesse persone che hanno fatto "ciao ciao" con la manina alla Berger senza fare una piega. La questione è che questo NON È John Constantine. Punto. E' una storia interessante di un tipo biondo che pratica la magia e si dà delle ariette da bastardo. E purtroppo, direi, il mondo delle nuvolette, di tipi del genere ne è pieno.

 He! Non so mica, John.

- Secondo il Decreto Legislativo del buon senso si è evitato di fare riferimenti a fatti e persone che abbiano avuto a che fare in qualunque modo con il film tratto dalla serie a fumetti. Sulle speranze nutrite sulla serie televisiva, invece, ci si riserva qualche opinione in un secondo momento. Quando ci sarà qualcosa di più definito, a parte la prima foto di John interpretato dall'attore Matt Ryan.

11 commenti:

GiovanniMarchese ha detto...

Bleah! Disgustorama. Ma come si può?! Mi pare stia accadendo quanto da noi verificatosi con la vecchia gestione di DYD passato adesso a Recchioni per un downgrade approfondito.

Luca Lorenzon ha detto...

A me questo nuovo Constantine non sta dispiacendo, mi sembra che si sia semplicemente preso lo stampo originario (bastardo che frega gli amici con poteri magici ma più che altro paraculo) e lo si sia ficcato in un contesto supereroistico.
La nota più stonata per me è stata l'ambientazione a New York, ma mi pare di aver intuito che ci sia un qualche vincolo che impedisce a Constantine di tornare in Inghilterra, forse raccontato in storie che non ho letto.
Meglio nella sua serie personale, comunque, che nell'apparizione che fa in Justice League Dark (di cui non ho un bellissimo ricordo) e soprattutto negli episodi di Swamp Thing in cui compare proprio in questi stessi numeri. Lì sembra proprio un coglione.
Comunque seguendo anche la collana bimestrale delle ristampe di Hellblazer devo dire che le vecchie storie erano molto altalenanti, forse aveva ragione Moore a non volere che la DC ne traesse una serie autonoma.

LUIGI BICCO ha detto...

@ Giovanni:
Presumo non ti stia piacendo la nuova gestione di Dyd (ma la "mano" di Recchioni non si dovrebbe vedere per davvero da novembre di quest'anno?). La questione è che qui si tratta proprio si stravolgere un personaggio per farne nascere un altro. Ecco... un po' come quello che è successo per il BELLISSIMO film americano ispirato a Dylan Dog :D

@ Luca:
Guarda, non so. Non metto in discussione se il nuovo Constantine sia più bello o più brutto del vecchio. Ne ho letti solo due episodi, ci mancherebbe. E poi non sarebbe un argomento interessante. Ma immergerlo nel cinismo narrativo di oggi di certo non basta (e comunque gli amici non li ha mai fregati "volontariamente"). Su New York hai ragione. Hanno dato un senso al fatto che sia lì. Il motivo non lo conosco. Quello vero è che altrimenti non poteva stare accanto alla JLD in qualsiasi momento.
Se ti riferisci al bimestrale attuale (arrivato al numero 34, giusto?), credo tu stia leggendo la gestione di Garth Ennis. L'autore forse più altalenante della serie, in effetti, ma anche no. Se infatti ti capitano sotto gli occhi i suoi cicli migliori, avrai di che leggere perle. E a pensare a cosa NON avrei letto dei primi cicli narrativi, direi che no, Alan Moore non aveva affatto ragione.
(P.S.: Per quanto io consideri Moore un genio e apprezzi tutto ciò che ha scritto, devo ammettere che spesso esce dal sentiero e la ragione riesce a perderla facile).

Luca Lorenzon ha detto...

Mi pare che l'ultimo che ho preso è il 35, mi sembra che Ennis ritorni proprio da questi episodi, che da quanto ho letto finora sono assai una minchiatina ma magari si risollevano sul finale che ci sarà sul prossimo.

LUIGI BICCO ha detto...

Sono andato a controllare sul sito della RW Lion facendo due conti. Il 35 è praticamente l'ultimo della gestione Ennis. Dal 36 (QUI)subentra Warren Ellis (carine anche queste, in attesa di Azzarello da lì a qualche numero). Si, le ultime di Ennis sono moscine. Le sue cose belle le hai già lette. Io ho i volumi della Magic. Di sicuro ricordo "Abitudini Pericolose" e "Paura e Odio".

Qui trovi tutta la cronologia.

GiovanniMarchese ha detto...

Forse non mi ero espresso bene, mi riferivo alla passata gestione, al duo Marcheselli/Gualdoni, adesso con Recchioni e Busatta si sta pian piano tornando alle origini.

LUIGI BICCO ha detto...

Ah, ok. Non avevo interpretato il "downgrade" come ritorno alle origini. Per ora comunque la nuova gestione ha potuto mettere mano a piccole cose. Sono curioso di vedere cosa succede da ottobre in poi.

La firma cangiante ha detto...

Mi intrometto volentieri avendo la scimmia "Constantine" sulla schiena da diverso tempo. Son un po' indietro con le letture e il nuovo John ancora non l'ho provato, vi farò sapere. Per quel che riguarda la questione degli Ex Vertigo passati nel classico DC Universe che dire? Al momento sia Animal Man di Lemire che Swamp Thing di Snyder non hanno deluso, se non in parte per il fatto di dover invischiarsi in lunghi crossover spesso penalizzanti per le singole serie. E' purtroppo la politica delle major dalla quale anche questi personaggi borderline rischiano di uscirne con le ossa rotte. La qualità media mi sembra comunque soddisfacente.
Concordo con Luigi sul fatto che Moore stavolta avesse torto, torto marcio tra l'altro. La vecchia serie di Constantine è stata un gioiello per almeno 40 numeri, tutta la gestione Delano che considero un prosatore incredibile. Molte delle cose che si sono lette negli ultimi mesi su Hellblazer ristampa sono di Jenkins, alcune delle cose moscette potrebbero essere le sue. Per il resto Ennis su Constantine lo trovo meglio che in molte altre sue produzioni dove si cerca l'eccesso a tutti i costi, qui anche Ennis è rispettoso del personaggio e funzionale al suo sviluppo.

LUIGI BICCO ha detto...

E infatti non ho mai avuto preconcetti di quel tipo. Anzi, tu sei stato proprio uno di quelli che mi aveva parlato bene di Animal Man. Chiaramente non si può fare un paragone con quello che sono stati ieri i personaggi (per dire, snaturare il lavoro di Snyder su Animal Man, proprio in virtù della serie storica di Morrison non avrebbe molto senso). Ma Constantine ha una storia diversa e più lunga. Raramente gli autori che si sono avvicendati sulla serie mi hanno davvero deluso. Ci sono degli episodi moscetti, qualcuno noioso, ma il livello è sempre rimasto mediamente buono, con picchi davvero ottimi. Anche Azzarello non mi era dispiaciuto. Anche se alla lunga ha tirato un po' troppo sulle stesse situazioni.
Morale della favola, come dicevo anche nella premessa del post, Hellblazer rimane una gran bella serie. Una delle migliori in circolazione.

CREPASCOLO ha detto...

La recente debacle nelle vendite dei paperbacks - gli amerindi comperano solo le raccolte con gli zombies di Kirkman - ci sta facendo riflettere sulla possibilità di rituffare nella borsa Vertigo personaggi on the edge, picchiatelli e freaks che stanno stretti nel Multiverso DC.
Forse, dico forse, abbiamo sbagliato quando abbiamo messo Karen alla porta solo perchè stava per approvare la storia di un ferro da uncinetto senziente che dialoga con la cameriera di Jane Austen dotata di capacità psicometriche sulla storia del matriarcato nell'Europa che si affaccia alla Rivoluzione Industriale ( di Milligan e McCarthy, ovviamente ). A dirla tutta ci ha preso il panico perchè pensavamo che avrebbe venduto meno del rilancio degli Inferior Five che Morrison voleva curare
( storico ndr ).
Naturalmente ora non possiamo semplicemente prendere Holland, Baker e Constantine e schiaffarli nella divisione for mature readers quindi lanceremo nuovi concepts che richiamino quelli dei ns darkettoni.
Qualche esempio:
1) The Trench Salad: una lattuga aliena senziente cade sulla Terra e dimentica la sua missione originaria di osservazione, coltivata da un contadino del Kent si apppassiona ai pulp zines e decide di seguire il solco di Spade ed Archer ( Lansdale/Truman )
2) Karen Shades and The Beasts : una groupie milionaria uccide il frontman di un gruppo rock strafatto che voleva sacrificarla nel corso di un rito satanico e scappa per gli States inseguita dai fantasmi di Elvis, Cash e di altre icone che , forse, sono la proiez della sua anima dannata
( Nocenti, McCrea )
3) Constance, The Doombot from the Future : in uno scenario steampunk, Mad Doc Berger costruisce un robot giocatore di scacchi con le sembianze di una donzella e lo porta sul ciglio di un burrone, dopo il crepuscolo, perchè lo colpisca un fulmine e lo attivi , ma, preso da Vertigo, lo lascia cadere nell'abisso da dove riemerge, forse solo negli incubi di Berger, sostenendo di aver intercettato lo spirito cronodisperso di un terrestre del trentunesimo secolo ( Chaykin, Guy Davis ). Speriamo che la Casa delle Idee non ci faccia storie per il termine doombot.

State con noi.

LUIGI BICCO ha detto...

Avete fatto un errore a mettere alla porta Karen, si. E comunque, tra le tre, "Constance" tutta la vita :)

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