10.1.14

Il Nathan Never a venire (gente che torna, gente che resta)


Dante Bastianoni mancava dalle pagine di Nathan Never da oltre 10 anni. Che non sono affatto pochi. Sfogliare e leggere il nuovo speciale annuale (il numero 24) e ritrovarmi tra le mani i suoi disegni, mi ha naturalmente riportato ai primi anni della serie. Parlo dei primi anni non per effetto nostalgia (tipo: "ah no, guarda, io salvo solo i primi 50 numeri"), ma perché sono fermamente convinto che:

A) Il primo numero di Nathan Never, testi e disegni insieme, rappresenti ancora oggi il miglior esordio a fumetti in casa Bonelli.

B) La prima dozzina di albi faceva sfoggio del miglior staff di disegnatori che si potesse desiderare all'epoca (nel caso tu non li ricodassi: Castellini, Bonazzi, Casini, Toffanetti, Mari, De Angelis, Bastianoni).

C) E' stata la prima serie in Bonelli che ha tentato, grazie ai suoi autori, di rompere gli schemi e di sperimentare in direzioni diverse. E parlo sia da un punto di vista narrativo che da un punto di vista grafico. Solo che all'epoca certe cose (gli altri) le guardavano poco. E in ogni caso la 'ggente ha la memoria corta.

Detto questo, Bastianoni non ha perso la mano, anzi. Le mani, quelle che disegna lui belle dinoccolate, sono ancora più belle di prima. Così come quelle pieghette dei vestiti tutte un po' così precisine e quel dinamismo all'americana nelle scene d'azione, che rappresentano ancora i suoi punti fortissimi.
E Stefano Vietti, autore dei testi, ancora una volta si rivela un grande macinatore di storie. Di storie che funzionano sempre, tra l'altro, e pure bene. Per dire, ti fai mille problemi a pensare che il ritmo sia essenziale e che per non annoiare il lettore devi essere ballerino, poi arriva Vietti e per un quinto intero dell'albo (in questo caso ben 32 pagine) non ti cambia mai location, a parte per una manciata di vignette. E ti fa passare tutto sotto il naso senza che nemmeno tu te ne accorga.

Comunque. Fa piacere che sia tornato all'opera Bastianoni e fa piacere che anche Vietti sia rimasto a scrivere per la serie, nonostante gli altri suoi impegni (e pensa che ti volevo parlare anche dell'ultimo Universo Alfa - Guerra Futura 2104 scritto da lui che si è rivelata una lettura interessante contro ogni aspettiva). Sapendo che un altro ritorno è previsto a breve, quello di Stefano Casini, e che presto si potrà leggere un'esalogia architettata da Michele Medda e disegnata solo da De Angelis e Bonazzi, mi chiedo se per una volta tornare indietro non possa invece voler dire aria di cambiamento.



2 commenti:

CyberLuke ha detto...

Non tornerò a comprare Nathan Never. Ma mi hai fatto venire voglia di rileggere i primi numeri, anche i primi cento, perché no.
Alcuni erano veramente eccezionali, spero solo che il mio ricordo regga il peso di ormai vent'anni di storie a fumetti.

LUIGI BICCO ha detto...

Io recentemente ne ho riletto qualcuno, di quei numeri. E devo dire che a parte la carta ingiallita lì a sottolineare quanto ormai tu sia vecchio, quelle storie sembrano aver retto davvero bene. Sono d'accordo. Al di là dei ricordi, ce ne sono alcune davvero stupende.

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