13.11.13

La "Elgin Park" di Michael Paul Smith


E così, qualche post fa hai scoperto che sono un appassionato di quell'America lì, quella del proibizioinismo e del (finto) sogno. Con tutto ciò che ne consegue. Ad esempio, anche se riguarda più il dopoguerra, non ti ho mai parlato della mia collezione di auto d'epoca. Ben 54 modellini in scala 1:43, fedeli riproduzioni di quei modelli che hanno fatto la storia dell'industria automobilistica a stelle e strisce dagli inizi degli anni '50 agli inizi dei '70. E se non ti mostro delle foto, tronfio come un pavone, è solo perché quei 54 splendidi modellini, sono ancora chiusi in uno scatolone. Pensa che persona brutta, che sono. Ed ecco perché, invece, ti parlo di questo simpatico (e geniale) tizio barbuto della foto qui sopra. 

Michael Paul Smith è un esempio perfetto e lampante di creativo che nutre una forte passione per ciò che fa. Negli ultimi 25 anni ha trascorso molto del suo tempo professionale fotografando modelli di auto in miniatura (e proprio di quelle auto lì, stiamo parlando), creando così una galleria di foto d'epoca provenienti da un immaginaria cittadina americana del 1950 chiamata Elgin Park. Smith pone i propri diorami giocando con prospettive forzate e li sovrappone a scorci realistici. Il risultato è una sorta di bizzarro spaccato storico, attraverso scenari fedeli e autentici. La cosa interessante è che per la sua collezione, Smith non fa segreti rivelando i propri trucchi del mestiere. Sulla sua galleria Flickr, infatti, spesso compaiono le sue opere "sdoppiate", prima e dopo lo scatto, mostrando i set nella loro brillante naturalezza.

Come puoi immaginare, per quanto mi riguarda, tutto ciò è stupendo!
























7 commenti:

Larsen ha detto...

condivido la passione per quel periodo, almeno per cio' che riguarda le auto (meccanicamente dei rottami, molto indietro alle europee, pero' diamine, che forme!), e avevo notato sto tizio... e' molto interessante la sua tecnica, e il risultato e' il piu' delle volte realistico (altre si notano un po' le forzature dei modelli, ma ad un'occhio ingenuo possono passare per reali).

CyberLuke ha detto...

Impressionante.
Se non vedevo le foto rapportate con le persone, non avrei mai pensato si trattasse di miniature.
E poi, che stile, in quegli anni.
Irripetibile.

LUIGI BICCO ha detto...

@ Larsen:
Al di là delle "opere fotografiche" io sbaverei solo a vedere i suoi diorami. E si, quelle auto sono di una bellezza eterna. Non per nulla sono divenute icone.

@ Luca:
Anch'io, guardando i primi scatti non potevo crederci. Eppure l'idea è semplicissima. Piccolo genio, anche solo per quello.

La firma cangiante ha detto...

Stupendo,
a parte la bellezza di auto e atmosfere, l'intero progetto è fantastico. Chissà quanto ha ritoccato le luci e quanto di naturale c'è in quell'aspetto. Bravo davvero.

Gripa ha detto...

Penso non esista modo
migliore per onorare
un tavolino pieghevole.

Spettacolare.

Complimenti Sig.Smith.

ari ha detto...

Che figata pazzesca!!!

LUIGI BICCO ha detto...

@ Dario:
Credo non siano ritoccate più di tanto. Che si tratti scattate sotto la luce diretta del sole o quelle "finte" da studio, traspare sempre una certa naturalezza. Bellissime.

@ Alessandro:
Haha! Mettiamola ANCHE così :)

@ Ari:
Che bello sarebbe averne uno in casa, eh? Ma mi ci vedo anche un bambino gigante che ci cammina in mezzo urlando "nineeeee" :D

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