16.10.13

Di cose lette (alberi del male che generano amari frutti, mondi sull'orlo di una crisi di nervi, scambi di vita e dark lady immortali)

The Shadow vol. 1 - Il Fuoco della Creazione
Garth Ennis | Aaron Campbell
100% Panini Comics - 144 pagine a col., 14 euro

Ho una passione particolare per Shadow. Un personaggio che ha preceduto di parecchio tanti super eroi e che ha presentato, prima di tutti gli altri, una serie di sfumature sulla caratterizzazione del protagonista. E' stato un cattivo di quelli cattivi, poi ha cambiato strada. Ha preso il lato lucente della forza e l'ha fatto suo, ma mai smettendo davvero di essere un gran bastardo. La versione di Garth Ennis è naturalmente portata agli estremi, ma gli calza a pennello come un guanto. L'Ennis che ritrovi in questo volume è esattamente quello che vorresti leggere sempre, proprio perché il personaggio in questione ben si presta all'indole dello scrittore irlandese, cinico, disincantato e con pochi scrupoli quando davvero serve (ma senza essere gratuito).
La Dynamite torna al mito dell'Ombra immergendolo nelle atmosfere ovattate della fine degli anni '30, quando in seguito ad una "strage" operata dallo stesso Shadow al porto di New York, il nostro scoprirà un complotto circa una fantomatica arma che potrebbe mettere il mondo intero a ferro e fuoco. E così, tra cosche cinesi, pirati maleodoranti e nazisti senza scrupoli (quelli non mancano davvero mai) si parte per l'Asia insieme ad uno spregiudicato Lamont Cranston, machiavellico, macchinoso e dai modi spicci. Nelle sue mani tutti i personaggi diventano burattini. Tutti al suo servizio, che lo vogliano o meno. Insomma, ecco tornato il vero Shadow. Aaron Campbell ha un segno molto classico, ma ben si adatta alla storia.


The Massive #1: Approdo
Brian Wood | Kristian Donaldson
Panini Comics - 48 pagine a col., 1,99 euro (prezzo lancio)

In realtà sarebbe un po' presto, per parlarne. Però il primo numero di The Massive mi ha colpito per le tematiche. Brian Wood dopo DMZ torna a parlare di un mondo sull'orlo di una crisi di nervi. E lo fa attraverso un manipolo di ambientalisti alla ricerca della Massive, una nave carica di amici e parenti, misteriosamente scomparsa tra i ghiacci qualche tempo prima. Wood orchestra il tutto ponendosi un interrogativo, incipit dell'intera serie, che recita "come si salva un pianeta che è già condannato?". Tra città desolate o quasi completamente sommerse, disastri naturali che non ti dico e misteriosi pirati che dettano legge nelle acque conosciute, The Massive si piazza in uno spaccato quanto meno curioso e si lascia leggere volentieri. Almeno per quanto riguarda il primo numero (che comunque trovate in tutte le edicole al prezzo speciale di lancio di 2 euro meno un centesimo). Poi devo ammettere che Kristian Donaldson non è affatto male. Disegna il tutto con estro e cipiglio e implementa le proprie matite con una buona dose di 3D, per quanto riguarda imbarcazioni e città (vero? Non ci credo che abbia disegnato tutta quella roba lì a mano).


Dylan Dog #325: Una Nuova Vita
Carlo Ambrosini
SBE - 98 pagine b/n, 2,90 euro

Il numero in questione è quello tanto chiacchierato della nuova gestione operata da Roberto Recchioni, Franco Busatta e dallo stesso Tiziano Sclavi, quella che dovrebbe prendere piede come si deve tra un anno circa. Per ora è cambiato lo stile e l'approccio di Angelo Stano alle cover, la grafica dei redazionali interni (in meglio) e soprattutto è morta una vecchia e desueta tradizione del fumetto popolare italiano: nei testi della serie non si daranno più il "Voi", ma il "Lei". Cosa che, se non erro, in Bonelli accade solo nella Julia di Berardi. E se a te sembra cosa piccola piccola a me sembra un passo di quelli giganti, visto quanto era radicata la convenzione che voleva il lettore confuso di fronte ai "lei". Per tutto il resto non so quanto c'entri effettivamente la nuova gestione, ma credo poco. Su Dylan Dog torna Carlo Ambrosini autore unico di testi e disegni e questo è tutto dire. In tante persone hanno raccolto la sensazione di una storia autentica, di "quelle di una volta". Io sono un fan di Ambrosini, dei suoi vecchi Dylan Dog e in particolarie delle sue serie (Napoleone e Jan Dix), quindi sarei di parte. La storia parla di persone che si scambiano di posto saltando epoche diverse e della paura di non riuscire ad avere la vita che si desidera. Si, la storia è piaciuta molto anche a me e dei disegni nemmeno parlo. L'unica cosa che davvero mi sfugge (e se a te è più chiara, ti prego, fatti sentire) è cosa ci appizza in definitiva l'omicidio del prete in pensione nella casa di riposo. E' un pretesto perché Dylan debba cominciare la sua indagine, ok. Ma non è un po' buttata lì con quella spiegazione finale della Trelkovski del tipo "il volere del Demonio è sempre misterioso"? Poi aspetta, io di Ambrosini mi fido (quasi) ciecamente e sono sicuro che a non aver capito è il sottoscritto. Dubbio che comunque non va ad intaccare minimamente la riuscita dell'albo.


Fatale Libro#2: Gli Affari del Diavolo
Ed Brubaker | Sean Phillips
Panini Comics - 128 pagine a col.,  13 euro

Di quanto mi sia piaciuta questa serie già a partire dal primo volume, te ne ho parlato qui. Adesso siamo al secondo e posso dirti una roba? Mi piace più di prima. E' inutile che sto qui a sciorinarti quanto siano bravi Ed Brubaker e Sean Phillips e via dicendo. Se hai letto qualcosa di loro, lo sai già. E' che con Fatale i due autori in questione si sono sbizzariti e sono andati oltre i generi per raccontare qualcosa di diverso. La storia parte da dove l'avevamo lasciata la volta scorsa, ma ora torniamo indietro nel tempo, nella Los Angeles della fine degli anni '70 dove Josephine, la misteriosa e immortale dark lady, si è rifugiata speranzosa di non imbattersi mai più in chi la vuole defunta. Sette sataniche, una attore di serie B e la sua amichetta sbandata, una pellicola che tutti sembrano volere mentre, ai giorni nostri, Nicolas Lash continua la ricerca della sua indimenticata Josephine, tracciandone le orme attraverso il suo diario. E niente. Come la prima volta, sono costretto a dirti che dentro ci trovi tanto noir come al solito, tanti dialoghi taglienti, tanto desiderio morboso. Ma soprattutto tanto buio e tanto, tantissimo Lovecraft.

7 commenti:

La firma cangiante ha detto...

Tutte cosine nelle mie mire, i due albetti più economici li ho già presi ma ancora non ho letto nulla di tutto ciò, le tue impressioni mi lasciano ben sperare. I due volumi di Fatale invece devo recuperarli assolutissimamente.

GiovanniMarchese ha detto...

Condivido l'analisi del DYD di cui ho parlato pure su Nerdelite. Quanto al resto, anch'io apprezzo molto The Shadow, ma causa ristrettezze economiche e di tempo l'ho saltato... Invece di Fatale sono fermo al primo (magnifico) volume, solo perché il mio spacciatore di fumetti non l'ha ricevuto per un disguido della distribuzione e stiamo aspettando la riconsegna... ma davvero Fatale è qualcosa di unico.

LUIGI BICCO ha detto...

@ Dario:
Per the Massive ti conviene aspettare anche il secondo albo ormai imminente. Il primo ciclo si chiude lì, con i primi quattro numeri originali. Fatale non perdertelo, se riesci. Anche solo con il primo volume arrivi a capire se può interessarti o meno.

@ Giovanni:
Ho visto che avevi parlato del numero di Dylan Dog, ma non sono andato oltre, sul tuo post, perché non avevo ancora letto l'albo :)
E sono d'accordo su Fatale. Una bella lettura senza dubbio.

La firma cangiante ha detto...

Vediamo... Ed Brubaker, Sean Phillips... come potrebbe non interessarmi? :)

LUIGI BICCO ha detto...

Eh, si. Ormai son diventati quella coppia lì che proprio non puoi fare a meno di leggere, quando stanno assieme.

CyberLuke ha detto...

Gli affari del diavolo ha un disegno interessante: domani, in fumetteria, gli dò uno sguardo più approfondito. Grazie.
Dylan Dog non me lo filo più da secoli, ormai. E alle operazioni di rilancio ho sempre creduto poco.
Forse, semplicemente, il personaggio ha detto quanto doveva, un po' come Nathan Never.
Di The Shadow mi piace parecchio il taglio delle vignette, almeno dall'anteprima che posti.

LUIGI BICCO ha detto...

Nel caso ricordati che il volume che ho segnalato in questo post è il secondo. Ti conviene sfogliare direttamente il primo.
Sui rilanci credo poco anch'io, ma la Bonelli in generale non ne ha mai fatti. E su Nathan Never, che dirti? La mia è solo una speranza. E cioè quella che non abbia ancora detto tutto tutto :)
Vedremo.

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