Dei quali, devo ammettere, so poco, avendo letto di Gene Wolfe non più di una manciatina di racconti. E quindi vi riporto pari pari la sinossi della serie:
Severian, apprendista artigiano della corporazione dei Torturatori, si muove tra paesaggi medievali e architetture avveniristiche. La Torre di Matachin è un luogo d’iniziazione ai segreti della casta che ammette come unici adepti i figli delle proprie vittime. In primo piano, l’amore per la condannata Thecla, motore propulsore della storia, condurrà il protagonista lontano da Nessus, la Città Immortale. In cammino sulle vie dell’esilio, e con la spada del Maestro come unica compagna, Severian tenterà la riscossa contro l’imperscrutabile potere dell’Autarca...
Non ancora soddisfatta, la casa editrice in questione ha continuato a perseguire la politica dei grandi recuperi. E l'ha fatta grossa, proponendo ai lettori il bellissimo Ciclo del Mondo del Fiume di Philip José Farmer, scrittore di razza che a mio parere resta ancora oggi fin troppo sottovalutato.
Di Farmer ho letto cose diverse. Ma questa serie no. Anche se è una di quelle che mi sono sempre rimaste sul gozzo. Ho sempre desiderato cominciarla e mi sa che stavolta è quella buona. Sinossi:
L’esploratore inglese Sir Richard Francis Burton si risveglia dopo la morte in un aldilà paradisiaco e misterioso: una vallata circondata da montagne impenetrabili e attraversata da un fiume immenso, lungo le cui sponde l’intera l’umanità si è risvegliata dalla morte. In questo strano eden la storia della civiltà ricomincia da zero, con il difficile incontro tra uomini di epoche e culture diverse, tra chi si abbandona alle proprie pulsioni e chi si interroga sul senso e le ragioni della nuova realtà. In compagnia dello scrittore di fantascienza Peter Frigate, di Alice Liddell, l’ispiratrice di Alice nel Paese delle Meraviglie, dell’aviatore Manfred von Richthofen e di altri personaggi che popolano il Mondo del Fiume, Burton decide di intraprendere un avventuroso viaggio verso le sorgenti. Spinto dalla sua innata curiosità e da un inesauribile desiderio di scoperta, cercherà di capire cos’è il Fiume e chi e perché ha resuscitato l’umanità.
E l'ultima uscita riguarda invece il grande Jack Vance, scomparso il 26 maggio scorso a 96 anni. Vance è stato uno scrittore che alla fantascienza (e al fantasy) ha dato tanto. Premio Hugo nel 1963 e nel 1967 (con The Dragon Masters e The Last Castle), celebre autore di alcune saghe come quella di Tschai, di Alastor, di Durdane e, la sua più celebre, quella dei Principi Demoni. Nonostante fosse già cieco, nel 2010 riesce a finire la sua autobiografia, This is me, Jack Vance! per la quale vince un nuovo premio Hugo. La Fanucci, a partire da oggi, distribuisce in tutte le libreria la serie in quattro libri de La Terra Morente, uno dei suoi primi cicli narrativi, opera seminale di genere fantasy che ha raccolto il consenso di tanti fan del genere e non solo. Un giusto tributo in suo ricordo.
Il ciclo de La Terra morente è ambientato in un futuro remoto in cui il crepuscolo della Terra ormai giunta alla sua fine pervade ogni cosa, anche la mente degli uomini, condizionandone emozioni e sentimenti. In una realtà cupa e corrosa dal tempo, la popolazione umana si riduce ogni giorno sempre di più, sopravvivendo in strutture un tempo lussuose e ora decadenti. Strane figure si muovono come zombie: avventurieri e stregoni, esseri umani e non umani, mostri grotteschi, terreni e soprannaturali. La scienza è stata sostituita da un miscuglio di magia e tecnologia con regole, formule e leggi tutte nuove. Il passato è un ricordo tenebroso che pochi cercano di riscoprire, occupati a vivere un tempo che scorre lento ma inesorabile.
2 commenti:
Tanto per ripetermi: lodevole iniziativa (la fantascienza, specie quella "classica", va spinta quanto più possibile), ma scarsina la cura grafica delle copertine, anche per una collana a basso costo.
Sembrano davvero messe assieme con Word.
Che dobbiamo fare? La storia è sempre quella. Come sappiamo bene, se proprio qualcosa dobbiamo tagliare, allora tagliamo la cura per la confezione :)
Mi sarebbe piaciuto parecchio, comunque, curare una collana del genere. Mah.
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