E' che proprio non ne sapevo niente. Girare in rete per una mezz'oretta senza una meta precisa a volte fa male. Altre volte scopri cose e persone. Altre volte, quando salti di palo in frasca su Grooveshark (o provi a dare un occhio a Spotify che proprio non riesce ancora a starti simpatico), trovi cose che voi umani non potreste immaginarvi.
Sembra infatti che l'attore inglese Hugh Laurie, celebrissimo nel mondo per aver interpretato il cinico Dottor House, abbia intrapreso una carriera musicale da un paio d'anni almeno. In una recente intervista ha ammesso addirittura di preferire il contatto diretto con il pubblico e di avere tutte le intenzioni di portare avanti questa parentesi musicale. E scopri che oltre a cantare, il buon "dottore" suona anche pianoforte e chitarra.
Ha esordito nel 2011 con l'album Let Them Talk dove ha reinterpretato alcuni classici del blues (con sfumature folk) e per alcuni brani si è avvalso di alcune collaborazioni importanti come qualla con Tom Jones, la cantante soul Irma Thomas e il cantautore statunitense Dr. John, riuscendo a scardinare buoni posti in classifica in giro per l'Europa: il primo posto in Austria e il secondo in Francia e Inghilterra. Guardatelo qui sotto che buffo nella performance live (che comunque trovo molto carina) del singolo You Don't Know My Mind che ha lanciato il disco nel 2011.
O nell'esibizione tutta particolare a New Orleans, dove lo vediamo alle prese con il piano nel brano Swanee River.
Il motivo per il quale sono venuto a conoscenza di tutto questo è che è freschissimo di stampa (maggio 2013) il suo secondo album, Didn't It Rain, dove il blues è ancora padrone. Qui sotto la cover e la prima parte del divertente making of del disco, intervallato da interviste e dietro le quinte.
Ripeto, a me l'attore Hugh Laurie è sempre stato simpatico e trovo straniante vederlo all'opera in campo musicale. Ma dopo qualche approfondito ascolto devo ammettere che i suoi due dischi sono molto carini da ascoltare.
I vari brani sprigionano positività e nostalgia allo stesso tempo. L'impianto strumentale non è male e nemmeno la sua voce. Ah, naturalmente se non vi piace il blues rivisto in chiave moderna, lasciate perdere.
I vari brani sprigionano positività e nostalgia allo stesso tempo. L'impianto strumentale non è male e nemmeno la sua voce. Ah, naturalmente se non vi piace il blues rivisto in chiave moderna, lasciate perdere.
E bravo il dottore.
Qui sotto vi piazzo i due brani di apertura dell'ultimo disco, The St. Louis Blues e Junkers Blues. Tutto il resto, foto, video, informazioni varie e quant'altro, le trovate sul sito HughLaurieBlues.com.
4 commenti:
Conscevo questa sua altra attività, Luigi. Non c'è da stupirsi che il bravo, ex-dottore, con la valanga di soldi (meritati) intascati abbia deciso di concedersi al "mestiere" che lo ripaga meglio in termini di soddisfazioni personali.
;)
Quel che mi ha stupito di più, a dire il vero, non è tanto la scelta di dedicarsi alla musica, quanto il fatto che Laurie risulti essere un discreto polistrumentista (e del piano aveva già fatto sfoggio in diversi episodi di Dottor House) e in possesso di una buona voce (e in effetti in patria è celebre anche come doppiatore). Quando ho scoperto la cosa ho subito pensato "eccone un altro che vuole fare anche musica". E invece mi sono dovuto ricredere. L'anima c'è, insomma.
Non ho mai avuto l'occasione di vedere
la serie medico-televisiva del Dottor house.
(...a parte la parodia lampo fatta dal fantastico
Dottor Cox in un episodio di Scrubs.)
Il tuo post però mi ha incuriosito.
Grazie del suggerimento musicale.
Buon lunedì.
@ Alessandro:
A te, Alessandro. Il buon dottore è persona dagli interessanti risvolti artistici. E se ti capita sott'occhio qualche puntata della serie televisiva, dagli pure una possibilità. E' spocchioso e odioso tanto quanto brillante e simpatico nelle interviste.
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