21.2.13

We Lost the War But Not the Battle


Insomma, mi sembra di aver capito che la Bao Publishing abbia acquisito i diritti e che stia lavorando all'adattamento italiano di un fumetto scritto e disegnato con piglio particolarmente underground dal pluripremiato regista francese Michel Gondry, autore di pellicole fondamentali (che non dovrei nemmeno stare qui a citarvi) come Eternal Sunshine of the Spotless Mind, L'Arte del Sogno o Be Kind Rewind.

Dell'opera in questione non ne sapevo assolutamente nulla. Originariamente pubblicata dalla Picture Box in un fascicoletto da 32 pagine a colori, il titolo è We Lost The War But Not The Battle e per bocca dello stesso autore parla della storia di quattro amici, dell'esercito francese, di una magnifica e orribile cospirazione per conquistare il mondo, di pistole, di ragazze, di morte, di amicizia, di Mia Farrow e di parecchie altre cosette.

E chi sono io per farmi sfuggire una roba del genere? Non si conosce ancora la data di pubblicazione, ma vi terrò aggiornati. Intanto eccovi qui sotto una piccola anteprima.




7 commenti:

CyberLuke ha detto...

Anche se non l'avessi saputo, avrei sentito puzza di Gondry. :D
Forse più nelle tue corde che nelle mie, ma un lavoro interessante di certo.

La firma cangiante ha detto...

Di Gondry mi sa che ho visto solo Eternal sunshine... il tratto devo dire che non è troppo nelle mie corde, non mi alletta un gran che.

LUIGI BICCO ha detto...

@ Luca:
Una letta gliela si deve proprio, visto le ore che ho passato a guardare i suoi film :)

@ Dario:
Diciamo che Gondry non è certo riconosciuto come un grande disegnatore, anche se questo tipo di tratto ha dell'affascinante. Di sicuro lo prenderò prima di tutto per la storia. Mi aspetto di sicuro qualcosa di davvero particolare. Se ti capita di vedere anche gli altri suoi film che ho citato, l'acquolina in bocca ti viene.

CREPASCOLO ha detto...

Il primo impatto mi fa pensare a Crepascolino che si ispira a Pablo Echaurren. Oggi compie quattro anni e ha avuto , come tutti i cartoonists in fieri , anche il suo periodo Pablo Echaurren. Si svegliava nel cuore della notte piangendo come Pirro che si è appena reso conto di aver vinto una battaglia con perdite storiche. Crepascola ed io pensavamo che avesse fame, ma voleva solo rotolare fino al suo tavolino inclinabile professionale Chicco e riprendere il suo graphic novel sulla vita della modella obesa di Lucian Freud ( un lavoro che forse hai visto in coda alla rivista de La Pimpa nel corso del 2010 poi ristampato dalla Miao Publishing in volume ). Oggi il mio cucciolo è uno zinzino avanti ( o indietro ? ) rispetto al mio buon amico Michel ed il suo tratto è una sapida disamina di quello di Tom Scioli e del primo Jose Ladronn. Io sono cresciuto con Kirby e non posso che applaudire, ma Gondry , l'ultima volta che abbiamo diviso una zuppa di farro nel mio tinello , ha guardato The Ultimate War against the Lost Gods in the Wasteland of Mutant Alien Survivors ( una rilettura delle contrapposizioni tra caratteri forti nella scuola materna ndr ) disegnata da 'Lino in stile il King incontra Altan e ha commentato che Picasso ci ha messo una intera vita per imparare a disegnare come un bimbo e che è triste vedere un bimbo che ha già sgamato tutto il marchingegno. Non si può piacere a tutti. Pazienza.

LUIGI BICCO ha detto...

"Non si può piacere a tutti. Pazienza."

La tua chiusa ha diversi piani di lettura :)

Se hai un bimbo di quattro anni che si ispira ad Echaurren, dovresti farlo vedere da un medico bravo :)
Ma a parte gli scherzi, il segno di Gondry è solo veicolo per raccontare una delle sue incredibili storie. E a me, poi, ha ricordato di più il duo Max Andersson e Lars Sjunnesson di Bosnian Flat Dog, un fumetto (tra l'altro bellissimo), pubblicato a suo tempo dalla Comma22.

CREPASCOLO ha detto...

E' passato per la fase Max Andersson intorno al 24mo mese. Era ossessionato dal contrasto b/n e una delle educatrici del nido gli ha regalato un album di Maria Colino. Non proprio un'idea meditata. Io vivo x il mio cucciolo, ma il suo motto preso da Balle Spaziali è " we break for no one ". Ha deciso di portare la tecnica di " scarnificazione " della cartoonist nel legno e ha inciso una libreria dei miei suoceri ( un mobile d'antiquariato costato poco meno dell'ultimo numero di Amazing Fantasy del '62 ) nel tentativo di creare un fumetto tridimensionale su di uno spettacolo di pupi messo in scena nel corso di uno sciopero dei dipendenti IKEA della sede di Corsico. Trucioli ovunque. La nonna di 'Lino lo ha perdonato, come sempre, dicendo che la colpa era mia e che sarebbe stato il caso di controllare l'accesso alle letture del mio bimbo. Io l'ho presa bene e ho rubato la bici della sua maestra , l'ho smontata e ne ho fatto arte informale che ho abbandonato nel giardino della scuola. L'ha comperata il proprietario del catering da cui si servono per una somma pari ad un paio dei miei stipendi. So goes life.

LUIGI BICCO ha detto...

:D

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