29.11.12

Tomm Coker


Thomas L. Coker è un cartoonist, illustratore e regista americano. Se dal punto di vista cinematografico ha girato solo due film (A Day Between del 2003 e il più celebre Catacombs del 2007 con protagonista la cantante Pink), per quanto riguarda i fumetti (dove si firma semplicemente Tomm Coker), la sua carriera comincia già nei primi anni '90 su titoli come Gen 13, Nightfall: The Black Chronicles e Penthouse Comix. Nel corso di questi anni ha lavorato praticamente con tutti i maggiori editori americani (Image, Dark Horse, Marvel e DC).

Dopo qualche tempo di pausa torna ai fumetti nel 2003 illustrando la popolare miniserie Vertigo in cinque numeri Blood & Water su testi di Judd Winick. Proprio da questo lavoro, lo stile e il segno di Coker si evolvono verso un realismo di tipo fotografico dai toni secchi e duri. Stile che vede tra i propri migliori interpreti, oltre allo stesso Coker, anche gente come Tommy Lee Edwards e Sean Phillips.

Da allora, a parte numerose cover per diversi editori, si possono ricordare la miniserie in quattro numeri Daredevil Noir su testi di Alexander Irvine, Audio Quest: A Captain Lights Adventure, scritta dalla cantante e musicista canadese Lights e i recenti Undying Love (2011) di Daniel Freedman e le cover della serie Near Death di Jay Faerber, entrambi per la Image Comics.












6 commenti:

davide garota ha detto...

mmmh sicuramente molto bravo, usa troppo le fotografie e resta troppo freddo, a mio parere. Conosci Alex Maleev? Ho provato a mettere un link ma sono troppo negato...Basta che scrivi il suo nome su Google.

CREPASCOLO ha detto...

Alex Maleev e Tomm Coker sono la stessa persona: è il segreto di Pulcinella in certi ambienti ( x esempio l'Oblivion Bar dello Shadowpact: se chiedi a Detective Chimp, ti dirà , claro que si, hombre, si tratta della stessa persona e persona significa maschera in greco e a quel punto è il caso che gli offri da bere ).
Ero a New York quando " Tomm " stava disegnando il numero di Moon Knight cerniera tra il ciclo di Finch e quello di Texeira. Una storia inquietante con Marc Spector che finge un trance, finge di esser schizofrenico e spinge uno psichiatra della polizia al suicidio. Avevo visto le bozze perchè la Casa delle Idee stava studiando la possibilità di una miniserie sulla vita dell'Osservatore in stile iperrealista . L'idea ( della Casa, ma mia in prima battuta ) era che Uatu vivesse in un quartiere suburbano come Andy Capp ed il suo vicino fosse una delle parapersonalità di Moon Knight che avesse preso vita e sostanza ( il taxista Lockley ndr ). Sto divagando, sorry, come mi capita raramente. Dicevo di Tomm. A me il suo stile piaceva. Cupo e acido come un film di Nolan sotto acido. Vado a casa sua - praticamente the crooked house di Prometeo ( l'anti JLA di Morrison/Porter ndr ) - e trovo Maleev. Travestito da Travis Bickle ( il Taxi Driver di De Niro ). E' davanti allo specchio e dialoga con il suo riflesso. Mi dice che la doppia emme di Tomm era un sintomo del suo esser un Giano del pennello e Coker è riferito al suo insano assumere caffeina in qualsiasi forma , anche tramite bibite gassate ( " se disegni x due, devi dormire meno di Batman, meno di Moon Knight " ). Bizzarro anche x i miei standard. Quando il sodale Bendis gli ha proposto la mini di dodici ( da poco pubblicata anche da noi ), Maleev ha scelto di disegnarla come una versione 2.0 di quella di Sienkiewicz del 1980. O forse ora è " anche " Bill...Brr.

Yeeshaval ha detto...

Leggo pochi comics, ma sto tipo mi garba. Alquanto.

LUIGI BICCO ha detto...

@ Davide:
Si, è vero, anche Alex Maleev fa parte di quella scuola. Lo conosco bene per i suoi lavori su Daredevil. E all'epoca era molto più fotografico, se così si può dire.

@ Crepascolo:
He. Maleev non ha potuto fare altro che rifarsi al buon Sienkiewicz, per realizzare Moon Knight. Chiunque disegni quel personaggio ha un palo in fronte di nome Sienkiewicz. A proposito, si pronuncerà davvero "scìnchievich" come disse Lupoi in un vecchio editoriale del Punitore della Star? Mah. Forse si.

@ Yeeshaval:
Bravo, né? Avercelo sul comodino, uno così. Gli farei disegnare quello che voglio dalla mattina alla sera :)

La firma cangiante ha detto...

Ho la quasi certezza di non aver mai visto nulla di suo (cioè ora l'ho visto ma prima no, non l'avevo visto e ora si, non so se mi segui) però è uno stile che mi garba parecchio. Con qualche distinguo aggiungerei anche Lark che tanto di cappello pure a lui.

LUIGI BICCO ha detto...

@ Dario:
Neanch'io ho letto tanto di suo. Come hai visto nella lista, non è che abbia realizzato tutte queste tavole. Però lo stile rimane figo.
E a pieno titolo ci rientra anche Michael Lark, si. Anche se trovo che il suo segno sia molto più abbozzato (connotazione che, per quanto mi riguarda, è positiva).

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