19.10.12

Amico Libraio

Avere una libreria di fiducia, con il suo bel libraio di fiducia, ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi. I vantaggi cominciano quando cominciano le confidenze, quando capisci che puoi amabilmente disquisire di questo o quel libro (perchè il tuo libraio, oltre ad essere tale, è anche un accanito lettore), quando capisci che lui si tiene lontano da certe roboanti leggi di mercato e tiene in mostra le cose davvero belle. I vantaggi vanno avanti quando puoi chiamarlo al telefono, mattina o sera che sia, e ordinargli questo o quel libro. Basta chiamare. Bòn, a posto.

Gli svantaggi cominciano proprio lì, quando questa soddisfacente pratica dell'avere qualsiasi libro ti passi per la testa quando vuoi, diventa da parte tua una pratica d'uso comune, e quando poi passi in libreria una volta al mese ti ritrovi sul groppone una spesa ingente che proprio non ti aspettavi da colpo di vanga in pieno muso. E pensare che potrei prendermi una qualsiasi pleistéscion, chiudermi in casa e crescere nella più beata ignoranza. E invece niente. Devo leggere i libri, devo leggere. Certo che essere cresciuto in strada non mi ha insegnato proprio niente, eh.

Comunque. E' di qualche giorno fa la mia ultima retata dall'amico libraio. Ho preso le cose che gli avevo ordinato più altre a sorpresa dalle quali mi sono fatto incastrare come un mammalucco. Adesso la pila di cose da leggere sul mio comodino ha preso la sembianza di un mostro orribile e minaccioso.

Tipo:

JOHN NIVEN | A VOLTE RITORNO
Einaudi | 390 pagine | 19 euro

Dopo una settimana di vacanza che sarebbero cinque secoli di tempo terrestre, Dio torna in ufficio, ancora col cappello di paglia e la camicia a quadri. Era andato in vacanza, a pescare, in pieno Rinascimento, quando i terrestri scoprivano un continente alla settimana, e sembrava andasse tutto a gonfie vele. Al suo ritorno però, il quadro che gli fanno i suoi ha del catastrofico: il pianeta ridotto a un immondezzaio, genocidi come se piovesse... Dio è molto incazzato. L'unica soluzione, pensa, è rispedire sulla Terra quello strafatto di suo figlio. John Niven è un profanatore di miti religiosi e questo libro mi era stato consigliato da un collega. Un romanzo divertente, contraddistinto da una verve squisitamente inglese (anche se in realtà Niven è scozzese, eh), dietro una copertina modesta, buona negli intenti, a parte una fastidiosa somiglianza del soggetto con il cantautore Gotye e un altrettanto fastidioso, esorbitante prezzo in quarta che proprio non ti spieghi, nonostante le quattrocento pagine. In generale conto molto su questo libro per qualche ora di puro svago. Speriamo.
Dio piazza i gomiti sul tavolo, stringe le mani e si china verso i santi riuniti: "Che cazzo sta succedendo sulla Terra?"
EMILIANO PODDI | TRE VOLTE INVANO
Instar Libri | 240 pagine | 9 euro

E' difficile che io legga autori italiani alle prese con storie intimistiche. Questo però fa eccezione perchè mi è stato consigliato dallo stesso collega di prima (però poi basta, eh) perchè sa della mia passione per il basket. E infatti Tre volte invano è la storia di un ragazzo che gioca a pallacanestro praticamente da quando è nato, ma non è un fenomeno, anzi, il più delle volte le partite finiscono senza che lui abbia segnato un punto. Finché un giorno, e non un giorno qualsiasi, ma quello della finale, il ragazzo fa fuori mezza difesa avversaria con una finta sola e la butta dentro. E così l’azione dopo, e quella dopo ancora. L’ultimo tiro gli esce un po’ corto, resta in bilico sul ferro per un paio di secoli e alla fine entra, forse grazie alla rotazione terrestre.
Anche su questo romanzo d'esordio di Emiliano Poddi, scrittore brindisino classe '75, che vive e lavora a Torino, conto molto. Copertina no no no. Si può fare meglissimo. Soprattutto tenendo conto che in Instar, certe cover le fanno proprio come Dio comanda.

ELMORE LEONARD | TUTTI I RACCONTI WESTERN
Einaudi | 676 pagine | 20 euro

Finalmente tra le mie mani la raccolta di racconti che ha reso celebre Elmore Leonard per il suo linguaggio tagliente e diretto. Piste polverose che solcano il deserto. Cappelli Stetson calcati sugli occhi. E fucili a canne mozze, canyon, saloon, corral - e sceriffi, cowboy, cavalleggeri. Apache. È questo il mondo che Elmore Leonard esplorò negli anni Cinquanta, fin dal suo esordio con La pista apache: alcuni indiani ribelli e un blanco, Travisin, che per vincerli usa non tanto le armi, quanto l'intelligenza e una lealtà tale da guadagnargli il rispetto anche dei nemici. 
No, davvero, come fai a non tenerlo sul comodino? Questione cover. Se vogliamo risulta attinente al tema nella sua semplicità, ma se dovesse capitarvi di dare un'occhiata a quella originale americana, inesorabilmente questa è destinata a cadere nel dimenticatoio.

PERFETTO, JEEVES! | P.G. WODEHOUSE
Polillo | 304 pagine | 12,90 euro

Era da parecchio che volevo cominciare a leggere Sir Wodehouse, lo scrittore inglese che prima di tanti altri, sul nascere degli anni '20, seppe denunciare con uno humor squisito, vizi, vanità e false virtù della nobiltà inglese, proprio attraverso una serie di carismatici personaggi come il maggiordomo Jeeves, protagonista di sette romanzi di cui questo Perfetto, Jeeves! (Right Ho, Jeeves - 1922) è il primo. Il ricco e vanitoso Bertie Wooster è il personaggio narrante in un gran numero di romanzi e racconti che descrivono le situazioni improbabili e sfortunate in cui si cacciano lui e i suoi amici e il modo in cui il suo ingegnoso valletto Jeeves, da perfetto Deus ex Machina, riesce sempre a risolverle.
Polillo è una realtà editoriale davvero interessante ma a me per nulla nota fino a poco tempo fa, prima che me ne parlasse un'amica (grazie, Stefania). Casa editrice milanese fondata nel 1995, il suo catalogo prevede, tra le altre, le collane I Bassotti e I Mastini nelle quali vengono pubblicate le opere del periodo d’oro del giallo classico dal 1910 al 1950 e la collana I Jeeves, che prevede appunto tutti i titoli di Wodehouse che hanno a che fare con il maggiordomo inglese. Se vi piace il giallo d'epoca, date un occhio al loro sito.

UOMINI E CANI | OMAR DI MONOPOLI
ISBN | 240 pagine | 13 euro

Questo lo aspettavo da un po'. Non la sto a fare lunga perchè avevo letto un estratto e me ne sono innamorato subito. Omar Di Monopoli è uno scrittore di Manduria classe '71. Scrive duro e puro. Hard boiled, crime novel, mafia e western si fondono alle ambientazioni del profondo sud. Non aggiungo altro perché probabilmente è uno dei primi titoli che leggerò tra tutti. Perché sono curioso, perché Omar a volte passa da queste parti (è autore di un interessantissimo blog) e io passo spesso dalle sue, fisicamente, anche se non ci siamo mai incontrati. E anche perchè Uomini e Cani sta diventando un film per mano del regista Fabrizio Cattani e prodotto dalla Ipotesi Cinema fondata da Ermanno Olmi.
Ecco cosa si dice sul sito ISBN del suo libro: Teso come un thriller, barocco come una cattedrale, violento come il morso di un pitbull, Uomini e cani è una furibonda cavalcata nel cuore nero del Sud. In un Salento lontano anni luce da quello da cartolina, il comune di Languore progetta di trasformare una salina in parco naturale. E gli eventi si mettono in moto. Il sindaco è giovane e ottimista, Milena bella e spaventata. Nico ha perso tutto, tranne se stesso. Don Titta Scarciglia maneggia e corrompe. I Minghella addestrano cani e figli da combattimento e Pietro Lu Sorgi, l’eremita, annienta chiunque invada il suo territorio. Una tragedia greca, un western corale e inarrestabile. L’antico equilibrio è spezzato. Il sangue inizia a ingrassare la terra.
Sorpresa sorpresa. La copertina, di quelle semplici alla ISBN di una volta, è costella di macchie di sangue, ma la cosa forte è che anche il blocco di pagine sui tre lati è inzuppato grezzamente di un rosso acceso. Non male, l'idea.

COGAN | GEORGE V. HIGGINS
Einaudi | 216 pagine | 17 euro

Prima di tutto, lo devo proprio dire, sono incazzato come il modo di scrivere di George Higgins. Sono incazzato perchè ho dovuto comprare questo libro a 17 euro, solo perchè intorno al libro c'era una fascetta con la foto di Brad Pitt e la scritta "da questo romanzo è tratto il film bla bla bla".
Sono incazzato perché l'altro romanzo di Higgins, Gli Amici di Eddie Coyle, che di pagine ne ha solo una trentina in meno, di euro ne costa 10. Però un'altra edizione di questo Cogan non esiste, e allora niente. Fregati.
Al di là di questo, a leggiucchiare furtivamente in libreria la prima pagina del romanzo, il successivo acquisto (non previsto inizialmente) mi è sembrato d'obbligo. Una bisca clandestina rapinata una notte probabilmente da qualcuno fuori dal giro. Pesci piccoli che pensavano di sfangarla, invece si ritrovano alle calcagna Jackie Cogan. Un gangster in giaccone di camoscio spelacchiato e Chevrolet con le fiamme sulle fiancate, cui toccherà mettere in chiaro, tra scrocconi, criminali e avanzi di galera, chi sia a far le regole della malavita a Boston. Un crime magistrale, entrato nella storia per lo stile precursore del migliore Tarantino, ora portato sullo schermo da Brad [ecco, appunto n.d.r.] Pitt. Comunque sembra un romanzo davvero davvero figo. E pensare che di questo autore, in Italia sono stati tradotti solo questi due titoli e in particolare questo romanzo (Cogan's Trade, 1971), ha visto la luce solo per via del film nelle sale.
Una pagina wiki in italiano di Higgins nemmeno esiste, tanto per dirne una. Forse si aprirà un portone, adesso, visto che di romanzi ne ha scritti poco meno di una trentina.

MILLENNIUM THRILLER | AA.VV.
Newton Compton | 768 pagine | 9,90 euro

Ok, questo era un altro acquisto non previsto. Ma mettetevi per un attimo nei miei panni, please. Lo adocchiate su uno scaffale perché leggete in testa il nome di James Ellroy. Lo soppesate con cura e vi rendete conto che è un mattone di quasi ottocento pagine. Date un'occhiata all'interno e leggete che si tratta di una raccolta noir/thriller (curata appunto da Ellroy) di trentacinque racconti firmati da, tanto per fare qualche nome, Mickey Spillane, David Goodis, Jim Thompson, James Lee Burke, Harlan Ellison, Jeffery Deaver, Joyce Carol Oates, Dennis Lehane, Elmore Leonard. Più altri che non vi sto nemmeno ad elencare. Però non basta. Richiudete accuratamente il bel tomo e state già pensando che se il prezzo non è troppo esoso, allora lo prendete. E poi il prezzo lo vedete in bella mostra sulla cover e vi stropicciate gli occhi. 9 virgola pidocchiosi euro e novanta scellerati centesimi. Nove euro? Qualcuno poi mi spiega come fa la Newton Compton a tenere così bassi i propri prezzi? E va bene che ha saturato le librerie e le edicole con mille collane e lavora sulla quantità e bla bla bla. Ma qui esageriamo, quasi.
Per quanto riguarda il libro: Quelli qui raccolti sono tra i migliori thriller mai pubblicati, storie uniche, spesso inedite in Italia, che ci conducono nelle strade di campagna della provincia o nei vicoli bui delle grandi metropoli americane. Piccoli capolavori eterni - celebrati o riscoperti dai curatori del libro - che spaziano dalle atmosfere fumose degli anni Venti fino alle tinte horror delle vicende ambientate ai giorni nostri.

PICCOLI SUICIDI TRA AMICI | ARTO PAASILINNA 
Iperborea | 272 pagine | 14 euro

Poi mica basta, eh. Come se già non mi sentissi in colpa per la quantità di carta che poco alla volta prenderà coscienza di sè e sbatterà fuori di casa me e la mia famiglia, mia moglie mi fa pure un bellissimo regalo. Dopo aver saputo quanto mi sia piaciuto il primo romanzo di Arto Paasilinna che ho letto, L'Anno della Lepre, e dopo aver letto i commenti e i consigli in calce a quel post, è corsa in libreria e mi ha preso anche Piccoli Suicidi tra Amici dello stesso autore. Dalla sinossi di quarta: Ci sono momenti in cui i ripetuti insuccessi, un matrimonio a rotoli, lo stress, la solitudine sembrano davvero troppo per conservare la voglia di vivere: non è meglio farla finita e andarsene da questo mondo che pare sempre meno “un luogo adatto all’uomo”? Seduto sui gradini di casa con una bottiglia di birra in mano, il direttore Onni Rellonen, imprenditore fallito, decide di dire basta a “quel suo vivacchiare privo di senso”. Ma cosa succede se il fienile scelto per “il botto finale” è già occupato da un colonnello a riposo risoluto a mettere fine ai suoi giorni? Non ci saranno anche molti altri nelle stesse condizioni, con cui varrebbe la pena di spartire timori, rischi e spese, per un dignitoso suicidio collettivo?
Capite anche voi che con queste premesse non mi posso certo tirare indietro.

Mo' da leggere ne ho per parecchio. Però prima qualche fumetto, che ho lasciato parecchio indietro anche quelli.

Buona lettura a me, amici.

7 commenti:

Olson ha detto...

Ma i libri Isbn non ce l'hanno sempre il rosso sui tre lati del blocco pagine? Anche la mia copia di "Deja vu" di Tom McCarthy era così, e non era un pulp/noir/crime.

I racconti western di Leonard sono fantastici comunque. Consigliatissimi.

sartoris ha detto...

@Olson, la costina rossa è un segno di riconoscimento di tutta la linea narrativa di ISBN (blu per la varia e gialla per la saggistica) (tra l'altro, occhio, che UOMINI E CANI sta per essere ristampato in tascabile;-)

@Luigi: a parte i ringraziamenti e un po' di ruota di pavone (glu-glu-glu) ti segnalo che ho letto e scritto dei racconti western di Leonard e te li consiglio davvero di cuore, sono fantastici e anzi, li definirei "seminali". Idem per Millenium Thriller, raccolta davvero figa ;-)

ancora grazzz'

La firma cangiante ha detto...

Se io mettessi sul comodino le cose che ho da leggere questi, dopo aver bestemmiato a voce alta, collasserebbe sotto il peso sputandomi in faccia calze e mutande.

Patrizia Mandanici ha detto...

Quel libro di Wodehouse l'ho preso anche io per lo stesso motivo - ma ahimè è nella pila "chissà quando".
Paasilinna lo attendo in ebook (ero interessata a L'anno della lepre).

LUIGI BICCO ha detto...

@ Olson:
In effetti non ho altri libri della ISBN collana Narrativa. Ma Omar (Sartoris) ce lo ha spiegato meglio :)
E si, i racconti western mi intrigano parecchio.

@ Omar:
Prego, prego. Ci mancherebbe pure. Mo me lo devo leggere, me lo. E se me ne parli bene, mi fa piacere sapere che ho azzeccato anche l'acquisto di Millennium Thriller. Molto bene.

@ Dario:
Haha! No, dai, anche il mio comodino, si rifiuterebbe. Diciamo che parlo di un comodino metaforico. Non che non sia davvero pieno di roba, eh. Diciamo che non c'è tutta la roba nuova che compro. Per quella c'è una scrivania che sta diventando inagibile :)

@ Patrizia:
Ho letto dei brani di Wodehouse e sembra meritare davvero parecchio. Ahimé ho forse scoperto, però, che quello che ho preso io non è il primo del ciclo, contrariamente a quanto dice invece wikipedia.
Ho finito di leggere l'Anno della Lepre a settembre, Patrizia. Consigliatissimo. L'ho trovato stupendo.

Gripa ha detto...

Sostiene il peso dei desideri.
Alimenta le evasioni letterarie.
Sorveglia senza gelosia.
Aspetta come pochi sanno fare.

Per sempre grazie comodino.

LUIGI BICCO ha detto...

@ Alessando:
Vero. Bisognerebbe fargli una statua, al comodino. Sarebbe ben curiosa, una statua al comodino, in una qualsiasi piazza, di una qualsiasi città :D

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