26.4.12

Jonathan Lethem, Steve Gerber, Omega lo Sconosciuto, bicchieri di birra, sconti e Saloni del Libro di Torino

Ho stretto la mano a Jonathan Lethem nel duemila e spicci al Salone del Libro di Torino presso lo stand della Minimum Fax, quando ancora non lavoravo per loro. Quando per me era solo una casa editrice di Roma che pubblicava materiale molto interessante.

Erano gli anni nei quali la Minimum Fax offriva un bicchiere di birra a chi comprava i suoi libri e ogni tanto, a sorpresa, appendeva cartelli sullo stand del tipo: "Da ora e per il prossimo quarto d'ora, tutti i titoli al 50% di sconto". E avevano ragione su ogni fronte, a guardare la risposta del pubblico. Lo stand si riempiva di acquirenti e le pile di libri si facevano più piccole a vista d'occhio. Poi, anni dopo, deve essere successo qualcosa che ha incrinato quel meccanismo. Ma qualcosa del tipo che altri editori di più grossa "cilindrata" hanno espressamente richiesto che quelle situazioni non si ripetessero più. Quegli editori giganti che nonostante al Salone del Libro si salti a piè pari il costo della distribuzione, ti vendono un libro a 18 euro e venti centesimi se quello è il prezzo di copertina, e che non ti fanno uno sconto nemmeno con la madre sotto tortura. Comunque. Questa è un'altra storia.

Dicevo.

In uno di quegli anni felici mi avvicinai allo stand della Minimum Fax per spulciare con lo sguardo le copertine. Al banco c'erano tre o quattro persone tutte prese a vendere e a parlare e sullo sfondo, seduto su una seggiola, c'era questo tipo dall'aria vagamente intellettuale con degli occhiali dalla montatura nera e spessa.

Questo tipo qui sopra, dico, ma un po' più giovane e con gli occhiali diversi.

Passai rapidamente lo sguardo su tutti i libri e mi soffermai su uno in particolare: L'Inferno comincia nel giardino di Jonathan Lethem. Non ricordo chi mi parlò di Lethem in termini lusinghieri. Fatto sta che decisi di acquistarlo anche perchè la sinossi, per quanto striminzita, mi ispirò parecchio. Acquistai quel libro ma anche, ricordo benissimo, Il bello del mio mestiere di Martin Scorsese, Un segno invisibile e mio di Aimee Bender e Votate Robinson per un mondo migliore di Donald Antrim (scrittore del quale, prima o poi, dovrò parlare).

Nel momento in cui tirai fuori i soldi per pagare, il commesso mi mostrò il libro di Lethem e mi chiese se lo volessi autografato. Il tipo vagamente intellettuale si alzò di scatto dalla sedia e venne a firmare la mia copia del libro. Capii dunque che si trattava proprio di Jonathan Lethem. Non sapevo ancora quale genio fosse quell'uomo e gli dissi semplicemente grazie stringendogli la mano e mostrando un largo sorriso. Ringraziò anche lui, in italiano, e tornò a sedersi. Ma non prima di avermi restituito lo stesso sorriso sincero. Lessi poi quel libro in un paio di giorni e rimasi folgorato. Avrei voluto rivederlo per dirglielo, ma ormai era tardi e non mi rimaneva che comprare anche gli altri suoi libri (successivamente acquistai anche A ovest dell'inferno, Amnesia Moon e l'antologia Burned Children of America dove lo scrittore era presente con un racconto).

Tutto ciò per arrivare a parlare di Omega The Unknown, la serie a fumetti in dieci numeri raccolta un paio di mesi fa dalla Panini in due volumi 100% Marvel. Una serie a fumetti scritta proprio da Jonathan Lethem con la collaborazione del suo amico d'infanzia Karl Rusnak e splendidamente illustrato da Farel Dalrymple.


Lethem non ha mai fatto segreto delle proprie ispirazioni e, a parte quella che visceralmente nutre per l'operato di Philip Dick, una arriva proprio dal mondo del fumetto e in particolare per la serie originale a fumetti Omega the Unknown pubblicata dalla Marvel tra il 1976 e il 1977, scritta da Steve Gerber e Mary Skrenes e disegnata da Jim Mooney. Una serie, a detta dello stesso scrittore americano nella postfazione ai due volumi della Panini, che di mainstream, all'epoca, aveva ben poco. Una serie dove si narravano le gesta di James Michael Starling, un ragazzino alle prese con i problemi di tutti i giorni (bullismo scolastico, amori, crescita) che vede la propria vita cambiare drasticamente dopo aver scoperto che i propri genitori sono in realtà due robot. Ma James Michael divideva la scena con un alieno muto, Omega appunto, che sarà destinato a diventare poi il suo protettore mentre allo stesso tempo sarà alle prese con la sconosciuta vita terrestre e con un conflitto interplanetario.

L'alieno Omega in tutto il suo splendore in una bella splash page di Jim Mooney.

Steve Gerber era scrittore d'esperienza che di lì a poco avrebbe raggiunto il culmine della propria carriera con la serie Howard the Duck. Serie destinata a divenire negli anni vero e proprio cult del fumetto a stelle e strisce, consacrata anche da un film arrivato una decina d'anni dopo, nel 1986, firmato dalla regia di Willard Huyck e con la bella Lea Thompson (futura giovane madre di Michael J. Fox in Ritorno al Futuro II e III) e un Tim Robbins quasi esordiente.


Ve lo ricordate, no? Parlo di questo film qui sopra.

E della rispettiva e più affascinante controparte a fumetti.

Ma la serie di Omega non ottenne lo stesso successo, tanto che a Gerber fu chiesto di "alimentare" le tematiche supereroistiche con il preciso intento di andare incontro al pubblico più giovane. Quelle di Gerber, infatti, erano tematiche atipiche per una serie di supereroi di allora. Lo scrittore dava precedenza invece ad un raffinato onirismo, precursore di un certo modo di fare fumetti che sarebbe tornato poi, parecchi anni dopo. Gerber acconsentì ma non senza compromessi, ma le vendite non migliorarono comunque. La serie vide la sua prematura conclusione dopo soli dieci numeri.

Il compianto autore Stephen Ross Gerber, scomparso il 10 febbraio del 2008.

E così abbiamo parlato anche di Steve Gerber. Adesso mettere insieme lui e Jonathan Lethem viene facile. Quello che viene fuori dalla rilettura di Lethem di Omega lo Sconosciuto è un risultato fuori dalle righe. E' una lettura interessante dove tutto ci si può aspettare, tranne che un fumetto come tanti. Dove James Michael diventa il vero grande protagonista, dove non tutto è come sembra (anzi, spesso è il contrario, ma sempre a sorpresa) e dove Lethem si concede un onirismo ancor più marcato di quello che a suo tempo adottò Gerber. E le illustrazioni di Dalrymple sono di quanto più azzeccato si possa immaginare per la scrittura graffiante, citazionistica e visionaria di Lethem. Dell'illustratore in questione, qui trovate una vecchia e lunga intervista su CBR corredata da alcune sue tavole.

Cover di Farel Dalrymple da Omega The Unknown #4

Di più non posso aggiungere. Perchè non è mia intenzione scrivere una recensione. E' solo un suggerimento appena sussurrato: se avete voglia di qualcosa di diverso da leggere, questi due volumi fanno al caso vostro. Raramente ricordo una tale maestria nell'approcciarsi al medium fumetto da parte di un romanziere (anche se per Lethem il termine "romanziere" è estremamente riduttivo).

Per tutto il resto, un paio di settimane fa ho scoperto che la Panini ha anche ristampato la serie originale di Steve Gerber in un omnibus Collezione Gold (qui a fianco la copertina) che contiene tutti e dieci gli episodi e i numeri 76 e 77 de I Difensori strettamente collegati alle vicende di Omega. 18 eurini per 224 pagine con copertina cartonata ma flessibile. A questo punto, da parte mia, il suo acquisto è quanto meno obbligato. Lethem di curiosità per quest'opera me ne ha messa parecchia. Stando alle sue parole sembra si tratti di una pietra miliare, un classico senza fortuna della Marvel che nasconde più di un'implicazione. E chi sono io per non raccogliere un consiglio del genere o per evitare quelle fantastiche implicazioni di cui sopra che regnavano imperanti nei fumetti della Casa delle Idee degli anni '70?

E poi datevi alla pazza gioia e compratevi uno dei libri di Lethem che vi ho citato o uno dei suoi romanzi più recenti come La Fortezza della Solitudine e Chronic City. E in quest'ultimo caso fatemi poi sapere, visto che le mie copie sono ancora sul comodino, in una pila dall'equilibrio sempre più precario, in attesa di essere lette.

7 commenti:

GiovanniMarchese ha detto...

Il detto più sono grandi più sono umili varrà sempre! Ad ogni modo, suggerimenti interessanti, grazie!

Patrizia Mandanici ha detto...

Deve esserci una qualche sorta di collegamento extrasensoriale tra me e te :), proprio l'altro ieri sera Antonio Serra mi ha parlato a lungo di Omega e di Gerber; poi sono andata a vedermi quali ebook erano disponibili di Lethem, ed ero incerta su cosa acquistare.
Ci sono sia Chronic City che La fortezza della solitudine, quindi adesso devi solo consigliarmi con cosa iniziare (a parte la sua versione di Omega non ho mai letto niente di suo).

LUIGI BICCO ha detto...

@ Giovanni:
Ho trovato Lethem uno scrittore davvero molto interessante. Poi deve anche piacerti il genere. Consigliarne la lettura era davvero il minimo che potessi fare.

@ Patrizia:
Se non erro avevamo già toccato l'argomento Lethem dalle tue parti. E comunque in realtà Serra potrebbe essere la proiezione di una delle mie numerose personalità :)
A parte gli scherzi, consigliarti uno di questi due libri è opera ardua. Ho sentito parlare a lungo e molto bene de La Fortezza della Solitudine (anche per via di rimandi e citazioni proprio all'opera di Gerber), ma Chronic City, con una sinossi del genere, come fai a lasciarlo in libreria? Io li leggerò entrambi partendo da La Fortezza :)

Patrizia Mandanici ha detto...

Hai ragione, in Chronic city la presenza del cane del protagonista mi fa venire voglia di iniziare con questo :)

LUIGI BICCO ha detto...

@ Patrizia:
Brava :)
Alla fine della lettura voglio poi assolutamente sapere cosa ne pensi, eh.

CyberLuke ha detto...

Omega lo leggevo sugli Eterni, splendida rivista-contenitore della Marvel-Corno degli anni 70-80.
Mi fa piacere vederlo rieditato e addirittura reinterpretato.
E di Lethem non ho letto nulla. Uhm, chissà.

LUIGI BICCO ha detto...

@ Luca:
Approfittane. Dieci anni fa Lethem era uno sconosciuto, ma oggi no e in giro si trova parecchia roba sua.

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...